Busta paga di agosto 2024: come leggerla e accredito rimborsi 730/2024

Paolo Ballanti 07/08/24

Molti lavoratori vedranno anche nella busta paga di agosto 2024 la voce relativa ai rimborsi del 730/2024. I datori di lavoro in qualità di sostituti d’imposta si occupano di effettuare le operazioni di rimborso o recupero delle imposte calcolate in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi trasmessa all’Agenzia entrate con modello 730.

Grazie al fatto che in dichiarazione vengono raggruppati tutti i redditi totalizzati o percepiti dal contribuente in un determinato periodo d’imposta, può accadere che:

– le imposte già trattenute o pagate dal contribuente nel corso del periodo d’imposta siano superiori a quelle effettivamente dovute dallo stesso, calcolate in 730 (cosiddetto conguaglio positivo o a credito);
– le imposte già trattenute o pagate dal contribuente nel corso del periodo d’imposta siano inferiori a quelle effettivamente dovute (conguaglio negativo).

Mentre nel primo caso il contribuente ha diritto ad un rimborso delle imposte pagate in eccesso, in caso di conguaglio negativo si subisce una trattenuta in busta paga a titolo di imposte non pagate.

Le operazioni citate, come anticipato, vengono garantite in cedolino dal datore di lavoro indicato come sostituto d’imposta dal lavoratore all’interno del modello 730.

Come chiarito dall’Agenzia entrate nelle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi (disponibili su “agenziaentrate.gov.it”), nell’anno corrente le operazioni di conguaglio derivanti dal modello 730/2024 periodo d’imposta 2023 sono previste a partire dalla retribuzione di competenza del mese di luglio.

Leggi anche > Rimborsi 730/2024: quando arrivano in base all’invio della dichiarazione

Naturalmente può accadere che, a causa delle tempistiche di presentazione del 730 all’Agenzia entrate, il datore di lavoro riceva dall’AE i dati per effettuare il conguaglio in busta paga in un secondo momento, ad esempio prima dell’elaborazione del cedolino di agosto.

Pertanto, non è escluso che per molti lavoratori i rimborsi da 730 possano trovare spazio all’interno della paga di agosto.

Stesso discorso per le pensioni di questo mese > Pagamento pensioni di agosto 2024: date, rimborsi 730 e cedolino online

Analizziamo in dettaglio come leggere il cedolino di agosto e capire se sono stati inseriti i rimborsi oppure no.

Indice

Busta paga di agosto 2024: voci nella parte alta del cedolino

La parte alta del cedolino paga coincide con la sezione del documento dedicata ad una serie di elementi rappresentati da:

– Dati identificativi del datore di lavoro;
– Dati identificativi del dipendente;
– Dati statistici dell’attività lavorativa svolta nel mese di competenza della busta paga;
– Elementi fissi di paga.

Questi ultimi corrispondono a tutte quelle somme che, per disposizione di legge e / o contrattazione collettiva nazionale, territoriale, aziendale, nonché per effetto di accordi individuali, devono essere garantiti in ogni periodo mensile di paga. Appartengono a questa categoria:

– Paga base;
– Indennità di contingenza,
– Terzo elemento;
– Scatti di anzianità;
– Superminimi;
– Indennità ad personam;
– Altre somme definite come tali dal legislatore o dalla contrattazione collettiva / individuale.

Gli elementi fissi sono facilmente individuabili in busta paga essendo sommati all’interno di una casella di norma denominata “Totale elementi fissi” e, altresì, collocati nella parte alta del cedolino.

Dove trovare i rimborsi 730 nella busta paga di agosto 2024

Le somme riconosciute in busta paga a titolo di rimborsi 730 si trovano nella parte centrale del cedolino quella, per intenderci, che ospita le voci variabili della retribuzione.

Tali si intendono gli importi che non sono costanti in tutte le buste paga, in quanto legati ad esempio:

– A particolari operazioni effettuate dall’azienda in qualità di sostituto d’imposta (come i rimborsi o le trattenute da modello 730);
– A particolari modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, si pensi alle somme riconosciute ai dipendenti che si occupano temporaneamente di attività riservate a colleghi inquadrati in mansioni superiori;
– Alla quantità di ore lavorate, come accade per le somme spettanti a titolo di lavoro straordinario o supplementare;
– A determinati eventi che interessano il dipendente, come le somme a carico dell’Inps riconosciute in busta paga a titolo di indennità economica di malattia, maternità o ancora permessi retribuiti ai sensi della Legge numero 104/1992.

Come capire se si tratta di rimborsi 730 oppure no

Una volta individuata la parte centrale del cedolino, esistono una serie di accorgimenti per capire se le somme presenti sono in realtà rimborsi 730 oppure no.

La descrizione della voce

In primo luogo, la descrizione della voce è un utile alleato. Di norma, infatti, i software paghe identificano i rimborsi da dichiarazione dei redditi con le seguenti descrizioni, tra cui si citano a titolo esemplificativo:

– Rimborsi Irpef Modello 730;
– Rimborso Addizionale Regionale Modello 730;
– Rimborso Addizionale Comunale Modello 730;
– Rimborso Irpef Modello 730 Coniuge.

Voci in competenza o in trattenuta

Un secondo aiuto arriva dalla distinzione tra:

– voci in competenza, che concorrono ad aumentare il netto spettante al dipendente;
– voci in trattenuta la cui funzione è, al contrario, quella di diminuire il netto da pagare.

I rimborsi 730 appartengono alla prima categoria.

Ad esempio, una voce presente in busta paga identificata con la dicitura “Saldo Irpef Mod. 730” può trarre in inganno un occhio non esperto. In questi casi, dal momento che sullo stesso rigo è indicata una somma di 39,50 euro in trattenuta, si può escludere che trattasi di rimborso 730.

Procedere per esclusione

I lavoratori che, pur utilizzando i due criteri appena descritti, hanno ancora dubbi sulla presenza dei rimborsi 730 in busta paga, prima di chiedere lumi al datore di lavoro, all’ufficio personale o al professionista incarico dell’elaborazione paghe, possono procedere per esclusione, eliminando le voci di cui si ha la certezza che non provengono dalla dichiarazione dei redditi. Si pensi alle somme riconosciute per lavoro straordinario o ancora a seguito di assenze per malattia / infortunio sul lavoro.

La parte bassa del cedolino

Nella parte inferiore del cedolino paga sono riportati i dati per il calcolo delle trattenute a carico del dipendente a titolo di:

– contributi previdenziali e assistenziali;
– imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e relative addizionali regionali e comunali.

La busta paga si chiude poi con:

– i progressivi delle ore / giorni di ferie e permessi maturati, goduti e residui a beneficio del dipendente;
– la somma netta da liquidare al lavoratore, quale risultato di (competenze – trattenute = netto).

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Foto copertina: istock/DMP

Paolo Ballanti