«Oltre alle assunzioni spenderemo anche 5 miliardi per l’edilizia scolastica» sono state le parole del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Ogni scuola, ha precisato Faraone, «avrà risorse in più da spendere, circa 25-30mila euro per ogni circolo didattico. Grazie alle risorse anche i contributi delle famiglie diventeranno veramente volontari». L’11 di settembre è il termine entro il quale i docenti scelti nella fase B avranno tempo per decidere se accettare o meno l’incarico. Chi è stato chiamato ad effettuare trasferimenti di regione, questione dolente sulla quale nei giorni scorsi si era accesa la polemica sfociata nell’accusa di “deportazione” dei docenti, ha dunque ancora qualche giorno di tempo per riflettere se accettare l’immissione in ruolo o rinunciare al proprio posto in graduatoria.
Per i docenti non rientrati nella fase B si attende ora la fase C, sollevando anche su questo argomento dubbi e discussioni. I casi non mancano: «Stanotte una collega di Taranto ha visualizzato il suo incarico di ruolo ad Ascoli Piceno, una distanza di 500 km. Il discorso della lontananza non è un problema ma vi dico solo che la collega ha 62 anni e insegnerà una materia che nell’arco della sua lunga carriera ha insegnato solo per due settimane», ha dichiarato Elena La Gioia, Presidente Cip Nazionale–Comitati Insegnanti Precari, a poche ore dal responso “notturno” per i docenti precari che hanno partecipato alla fase B del piano di assunzione straordinario. «Quindi a 62 anni, a un passo dalla pensione, – ha proseguito La Gioia – vai a prendere un ruolo altrove, vieni sradicato e vai a insegnare una materia che dovrai rimetterti a studiare […]È un caso emblematico ma vi assicuro che la gran parte dei precari che questa notte hanno saputo di avere il ruolo in un’altra realtà assomigliano a questo caso».
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