Finalmente vede la luce il Bonus rifiuti, risalente all’ormai tramontata epoca Conte, nel lontano 2019, e rimasto inapplicato per la mancata emanazione del decreto attuativo. Provvedimento che, dopo anni di stand by, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 13 marzo ed è entrato in vigore oggi 28 marzo.
Si tratta di uno sconto del 25% sul costo della Tari (la tassa sui rifiuti) introdotto dal governo guidato nel 2019 da Giuseppe Conte, prima che scoppiasse la pandemia covid. E’ riconosciuto a chi ha un determinato tetto ISEE, con modalità che dovranno ora essere spiegate, punto per punto, da Arera (l’autorità per l’energia, reti e ambiente).
All’articolo 2 del decreto si legge chiaramente che: Il bonus sociale per i rifiuti è riconosciuto agli utenti domestici, nuclei familiari, in condizioni di effettivo e documentato disagio economico, con riferimento ad una unica fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani, nella titolarità di uno dei componenti del nucleo familiare. Ai fini dell’individuazione degli utenti, nuclei familiari, in condizioni di effettivo disagio economico, è utilizzato come riferimento l’Indicatore di situazione economica equivalente (ISEE)”.
Ecco intanto chi può ottenerlo e come ottenere il bonus sulla tassa dei rifiuti.
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Indice
Entra in vigore il Bonus rifiuti
Dopo sei anni di attesa, il bonus rifiuti entra ufficialmente in vigore oggi 28 marzo. L’agevolazione tariffaria destinata alle famiglie in condizioni economico-sociali disagiate, per il pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) è stata introdotta con il decreto-legge 124/2019, voluto dal governo Conte, ma rimasto fino a oggi inapplicato per mancanza di regolamentazione attuativa.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 24 del 21 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo, il bonus diventa finalmente realtà, anche se ora si attendono le istruzioni operative affidate ad Arera. La misura si inserisce nel solco degli altri bonus sociali, già esistenti per energia elettrica, gas e servizio idrico.
Il bonus rifiuti era stato previsto già nel 2019, ma è rimasto lettera morta fino a oggi. Mentre i bonus per luce, gas e acqua sono attivi da anni, quello per la TARI aveva bisogno di una regolamentazione ad hoc, che solo con il decreto di gennaio 2025 è stata finalmente completata.
L’approvazione è arrivata dopo anni di sollecitazioni da parte di associazioni di consumatori e rappresentanze sociali, che chiedevano un intervento concreto per alleggerire il peso delle spese comunali sulle famiglie più vulnerabili.
A chi spetta il bonus rifiuti
Il bonus rifiuti è destinato agli utenti domestici, ovvero ai nuclei familiari che si trovano in condizioni di effettivo disagio economico. Il criterio di riferimento per determinare chi ha diritto all’agevolazione è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Possono beneficiare del bonus:
- le famiglie con ISEE non superiore a 9.530 euro;
- le famiglie con almeno 4 figli a carico e ISEE fino a 20.000 euro.
- occorre avere un ISEE in corso di validità, pena il mancato riconoscimento dello sconto.
Non è richiesta alcuna domanda da parte dei cittadini: il bonus viene riconosciuto in modo automatico, come già avviene per gli altri bonus sociali.
Importo del Bonus rifiuti
L’agevolazione prevede uno sconto del 25% sulla TARI o, nei casi in cui si applichi una tariffa corrispettiva al posto della tassa, uno sconto del 25% sull’importo dovuto. Se il gestore locale non è ancora accreditato al sistema nazionale SGAte, si applicherà una riduzione del 25% sulla spesa media nazionale per il servizio di gestione dei rifiuti.
Il bonus è automatico
Come spiegato all’articolo del Dpcm, a partire dal 1° gennaio 2025, il bonus rifiuti è riconosciuto automaticamente grazie allo scambio di dati tra INPS, Acquirente Unico (che gestisce il Sistema Informativo Integrato – SII), ANCI (che gestisce il Sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe – SGAte) e i gestori del servizio rifiuti.
Le famiglie che hanno un ISEE valido entro i limiti previsti vengono segnalate come beneficiarie e lo sconto viene applicato direttamente in bolletta, senza dover presentare alcuna richiesta.
Il costo del bonus è coperto tramite una componente perequativa applicata a tutte le utenze del servizio di gestione rifiuti, sia domestiche che non domestiche. In pratica, l’agevolazione viene finanziata da una piccola quota inclusa nelle bollette di tutti gli utenti, secondo un principio di solidarietà nazionale.
Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha il compito di definire la misura e l’aggiornamento della componente perequativa, in modo proporzionale ai costi sostenuti e con criteri di trasparenza e uniformità su tutto il territorio italiano. In sostanza a questo ente spetta emanare le modalità operative di applicazione del bonus rifiuti e il provvedimento per lo scambio di informazioni tra Inps e amministrazioni locali per l’Isee.
Cosa fare per avere lo sconto rifiuti
Al cittadino non spettano oneri di domanda per beneficiare dell’agevolazione del 25% sulla Tassa rifiuti. Bisogna solo assicurarsi di avere un ISEE valido aggiornato. Come per gli altri bonus sociali, l’accesso è automatico, ma l’ISEE dev’essere rinnovato ogni anno. Chi non ha ancora provveduto, può richiedere l’attestazione ISEE tramite CAF, INPS online o patronati.
I Comuni e i gestori del servizio integrato dei rifiuti (o gli enti di governo d’ambito, dove presenti) sono incaricati di applicare direttamente le agevolazioni, grazie alle informazioni ricevute tramite il sistema SGAte.
Se il gestore locale non ha ancora aderito al sistema, l’importo del bonus verrà calcolato sulla base della spesa media nazionale, garantendo comunque il diritto allo sconto.
Come si calcola la TARI
Il bonus rifiuti è legato agli importi chiesti dai Comuni per il pagamento della Tassa sui rifiuti: la cosiddetta TARI. Questa varia da Comune a Comune e viene calcolato sulla base di cifre fisse e variabili (in base alle dimensioni della casa e degli occupanti). Per la gestione e riscossione della tassa questi si fanno supportare dalle municipalizzate dei rifiuti (Hera in Emilia-Romagna, Ama a Roma, ecc).
Un esempio di calcolo TARI.
TARI ROMA
Se consideriamo la TARI nel Comune di Roma, il calcolo tiene conto della superficie calpestabile dell’immobile (compresi box/posto auto coperto chiuso sui tre lati, cantine, soffitte) e del numero degli occupanti dell’immobile risultante dagli elenchi dell’anagrafe capitolina che vivono nell’immobile e che vi hanno trasferito la loro residenza.
La Tassa è calcolata in base ad una quota fissa e ad una quota variabile. Questa quota variabile cambia, appunto, in base ai mq e ai componenti.
Ad esempio, per un appartamento di metri quadrati 60 e con 2 persone l’importo annuale da pagare è di €244.26 composto dalle seguenti voci:
Tariffa | T.E.F.A.* | Totale |
€ 232.63 | € 11.63 | € 244.26 |
In questo caso la quota fissa di € 78.40 e quella variabile di € 154.23.
Per tornare sull’importo del Bonus rifiuti, restiamo sulla famiglia romana di 2 persone e che vive in quell’appartamento che abbiamo tassato nell’esempio sopra. Se questa coppia ha un ISEE valido inferiore a 9.530 euro, verrà applicato lo sconto rifiuti del 25%, quindi di 61,07 euro. L’importo TARI finale da saldare scenderà a 183,19 euro, con uno sconto automatico di 61,07 euro applicato direttamente.
Gli altri bonus bollette
Quello per i rifiuti entra nella scacchiera degli altri bonus sociali previsti per gli ISEE bassi, ad esempio il bonus bollette luce e gas, l’agevolazione riconosciuta in modo automatico alle famiglie in stato di disagio economico e fisico.
Il bonus bollette o bonus sociale per disagio economico spetta in via automatica ai nuclei familiari con ISEE non superiore:
– a 9.530,00 euro per le famiglie con massimo tre figli a carico;
– a 20 mila euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico.
E’ altresì richiesto, in caso di fornitura diretta, che questa:
– sia intestata a uno dei componenti il nucleo ISEE (se il contratto è intestato a un soggetto terzo, il bonus non spetta);
– abbia una tariffa per uso domestico (per il servizio idrico è necessaria una tariffa per uso domestico residente);
– sia attiva o momentaneamente sospesa per morosità.
La novità 2025 in questa direzione è il riconoscimento per tre mensilità di un ulteriore sconto fino a 200 euro per le famiglie con ISEE fino a 25 mila euro: il cosiddetto bonus bollette extra 2025, anch’esso erogato in presenza di un ISEE valido e aggiornato.
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