Bonus Prima Casa: quali abitazioni possono beneficiarne? E le case di lusso?

Redazione 12/02/16
I bonus fiscali sulla prima casa escludono le abitazioni considerate di lusso. Ma quando la casa viene considerata tale?

I nuovi parametri legali, che definiscono quale sia la casa di lusso e quale invece no e che seguono non più i metri quadri bensì la categoria catastale, circoscrivendo soltanto a queste ultime i benefici fiscali, valgono anche per il passato.

BONUS PRIMA CASA: QUALI ABITAZIONI POSSONO BENEFICIARNE?

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La conseguenza delle nuove disposizioni è che la casa che rientra nella categoria catastale A/2 non è considerata di lusso e, pertanto, ha diritto a fruire dei benefici cosiddetti “prima casa”, in maniera svincolata dal fatto che la stessa abitazione risulti superiore ai 240 metri quadrati, soglie oltre alla quale, sulla base dei criteri del decreto datato 1969, l’agevolazione era esclusa.

COM’E’ CAMBIATO IL CONCETTO DI CASA DI LUSSO?

Con il decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 è stata completamente modificata e innovata la materia catastale. Nello specifico, poi, la normativa ha modificato i parametri con cui definire le classi degli immobili ai fini dell’imposta di trascrizione, riconducendo tutto alla categoria catastale.

Tale disposizione trova anche più recenti conferme: l’Agenzia della Entrate, infatti, con la circolare n. 2/E del 2014 ha previsto testualmente che “a decorrere dal 1° gennaio 2014 […] l’applicabilità delle agevolazioni prima casa risulta vincolata, ai fini dell’imposta di registro, alla categoria catastale in cui è classificato o classificabile l’immobile e non più alle 13 caratteristiche individuate dal decreto del ministro dei Lavori pubblici del 2 agosto 1969”.

Se ne deduce, quindi, che anche qualora il contribuente abbia acquistato l’abitazione precedentemente all’intervenuta abolizione dell’illecito penale, valgono comunque le nuove regole più favorevoli in virtù del principio cosiddetto del “favor rei”.

BONUS PRIMA CASA: QUANDO LE AGEVOLAZIONI SI APPLICANO ANCHE PER IL PASSATO?

Lo stesso Codice Penale, in materia, dispone: “Salvo diversa previsione di legge, nessuno può essere assoggettato a sanzioni per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce violazione punibile”.

Pertanto, la conclusione è che le regole per le agevolazioni fiscali sulla casa in vigore dal 2014 si applicano anche per il passato, prevalendo in questo modo la classificazione catastale sui vecchi criteri stabiliti dal decreto del 1969.

Ad esempio, quindi, nel caso in cui la casa oggetto di accertamento rientri, come detto sopra, nella categoria A/2, non deve essere considerata “di lusso” con il risultato che il contribuente può beneficiare delle agevolazioni. In questo caso, infatti, l’atto di accertamento dell’Agenzia delle Entrate deve essere cancellato.

Redazione

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