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Di seguito, ecco tutti i casi in cui il bonus prima casa non viene concesso.
Bonus addio quando la casa supera i 240 metri quadri
Le abitazioni che superano i 240 metri quadri, così come ribadito dalla sentenza n. 18481/2016 della Corte di Cassazione, sono categorizzate come di lusso e non possono quindi godere delle agevolazioni fiscali. La sentenza citata, in particolare, stabilisce che deve essere calcolata nei metri quadri sia la superficie abitabile, ma anche la complessiva superficie utile.
Cosa rende un’abitazione di lusso: i locali da contare a quelli da escludere
Il Decreto del Ministero dei lavori pubblici del 2 agosto 1969 ha stabilito che un’abitazione si considera di lusso se la rispettiva superficie utile complessiva supera i 240 metri quadri, con esclusione di balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e posto macchine. Anche il seminterrato, quindi, va considerato ai fini della computabilità della superficie complessiva.
La sentenza della Cassazione sembra fare una rilevante distinzione tra l’abitabilità di un locale (nella pratica non necessariamente realizzata) e l’utilizzabilità del medesimo, determinante appunto quei casi in cui il locale viene adibito ad uso abitativo. Ecco, in quest’ultima circostanza la superficie in metri quadri del locale deve essere inserita nel computo totale.
Bonus prima casa: gli altri requisiti necessari
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Il bonus prima casa è estendibile soltanto a chi compra una nuova abitazione e che al momento del rogito non possiede in tutto il territorio nazionale un altro immobile acquistato con agevolazioni oppure, per beneficiare del bonus, deve vendere il suddetto immobile al massimo entro un anno.
Ai fini dell’agevolazione, inoltre, l’acquirente non deve essere proprietario (anche solo insieme al coniuge) di un’altra abitazione nello stesso Comune in cui si accinge a comprare la nuova casa.
Infine, l’acquirente deve avere residenza in questo stesso Comune oppure è tenuto a dichiarare di volerla stabilire entro i suoi confini non oltre 18 mesi dalla data di acquisto dell’immobile.
Chi può avere il bonus?
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Si ricorda che il bonus prima casa, se l’acquirente in questione non ha residenza nel Comune in cui è collocato l’immobile, può essere concesso nel caso in cui il contribuente abbia nel Comune prescelto almeno la sede del lavoro. Il lavoro può essere sia autonomo che dipendente: in questo caso l’acquirente non deve cambiare residenza.
Bonus casa: a quanto ammontano?
Le agevolazioni fiscali sulla prima casa, nella loro forma attuale, sono state introdotte nel 2011. Si tratta di:
– riduzione dell’IVA dal 20% al 4% se si acquista l’immobile da un’impresa;
– riduzione dell’imposta di registro dal 9% al 2% se lo si acquista da un proprietario privato.
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