La Manovra di bilancio 2025, approvata con Legge 30 dicembre 2024 numero 207, ha puntato molto sul sostegno alla natalità e alle famiglie con figli: tra le misure approvate spicca infatti il nuovo Bonus nascite da 1.000 euro.
Nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2025 si legge infatti che la manovra “rafforza altresì le iniziative in favore delle famiglie e della genitorialità, anche con misure volte a supportare gli istituti per la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari”.
Come anticipato dal Documento Programmatico di Bilancio, la Legge numero 207/2024, oltre alla previsione di un terzo mese di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione (in luogo della percentuale ordinaria del 30%) e alla riproposizione del bonus mamme lavoratrici (dipendenti e autonome), la normativa contempla un sussidio una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025.
Ecco in dettaglio come funziona il Bonus nascite 2025.
Indice
Bonus nascite una tantum
Il 2025 inizia con una delle misure introdotte con la nuova Legge di bilancio, decisa a puntare molto sugli aiuti alle famiglie: il bonus nuova nati da mille euro. L’articolo 1, comma 206 della Manovra, al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, introduce, per ogni figlio o adottato dal 1° gennaio 2025, un importo una tantum pari a 1.000 euro.
A chi spetta il Bonus nascite da 1.000 euro
Il bonus di 1.000 euro spetta per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o loro familiari, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.
Possono però anche averne diritto i figli di cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea, purché in possesso di:
- permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- titolari di permesso unico di lavoro autorizzati a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi.
Al pari di quanto richiesto per l’Assegno Unico e Universale, i soggetti beneficiari del bonus nascite devono obbligatoriamente risiedere in Italia.
Soglie ISEE per il Bonus nascite 2025
Il sussidio è riservato ai genitori richiedenti inseriti in un nucleo familiare titolare di un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 40 mila euro annui.
Nella determinazione dell’ISEE utile ai fini del riconoscimento del bonus non rilevano le erogazioni relative all’Assegno Unico e Universale (AUU) di cui al Decreto legislativo 29 dicembre 2021, numero 230.
Da quando viene pagato il Bonus
Come disposto dall’articolo 1, comma 206 il bonus una tantum è liquidato ai soggetti beneficiari nel mese successivo al mese di nascita o adozione.
In attesa di indicazioni ufficiali da parte dell’INPS (con apposita circolare o messaggio) si ipotizza che i pagamenti dei bonus una tantum saranno effettuati dall’Istituto direttamente ai soggetti beneficiari, utilizzando le modalità di pagamento indicate dagli interessati in sede di invio della domanda.
Come richiedere il Bonus nascite nel 2025
Il contributo una tantum spetta previa apposita domanda trasmessa all’INPS.
L’Istituto stesso è chiamato a gestire l’erogazione del bonus con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente “e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” (articolo 1, comma 206, Legge numero 207/2024).
Sulle modalità di trasmissione delle domande si attendono i consueti chiarimenti dell’Istituto. Possiamo però già dire che le istanze dovranno essere inviate in via telematica all’INPS, collegandosi (in autonomia) al portale “inps.it”.
Al pari di quanto avviene per altri servizi online dell’Istituto, l’accesso agli stessi avviene esclusivamente per coloro che sono in possesso delle credenziali Spid, Cns oppure Cie.
In alternativa, l’Istituto consentirà probabilmente di trasmettere le domande chiamando il Contact Center dell’INPS oppure rivolgendosi ad enti di Patronato e intermediari dell’Istituto.
Per conoscere le novità sulla Manovra di quest’anno consigliamo l’E-book di FiscoeTasse “Legge di bilancio 2025“.
Bonus nascite esentasse
La somma riconosciuta a titolo di bonus nascite:
- non concorre alla formazione del reddito complessivo rilevante ai fini fiscali, a norma del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, numero 917);
- non subisce alcuna trattenuta a titolo di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e relative addizionali regionali e comunali.
Fondi stanziati
L’erogazione del bonus nascite è finanziata grazie a un plafond di spesa valutato in 330 milioni di euro per l’anno 2025 e in 360 milioni di euro annui a partire dall’annualità 2026.
L’INPS provvede al monitoraggio dei maggiori oneri derivanti dal bonus nascite inviando relazioni mensili al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre che al Ministero dell’economia e delle finanze.
Nel caso in cui, in sede di attuazione del bonus, si “verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alla previsione di spesa” sopra descritta, con apposito decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, si provvede a rideterminare:
- Il valore annuo del bonus, corrispondente a 1.000,00 euro;
- Il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) pari a 40 mila euro.
Per ricevere altre news come questa iscriviti gratis alla Newsletter LeggiOggi, compilando il form qui sotto:
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento