Sussidi maternità/paternità: la mappa aiuti e bonus famiglie 2024

Paolo Ballanti 16/04/24

L’Assegno Unico Universale, introdotto dal 1° marzo 2022, pur proponendosi come il sostegno economico principale alle famiglie con figli a carico, non esaurisce il pacchetto dei sussidi previsti nel 2024 per gli eventi di maternità e paternità.

Analizziamo la questione in dettaglio. 

Indice

Bonus mamme lavoratrici

La Legge 30 dicembre 2023 numero 213 (Manovra 2024) ha introdotto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, in forza presso datori di lavoro pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato (eccezion fatta per i rapporti di lavoro domestico).

La misura, conosciuta come bonus lavoratrici madri, prevista per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, vale fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo e, in ogni caso, nel limite massimo annuo di 3 mila euro, riparametrato su base mensile.

In via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il bonus è esteso alle lavoratrici madri di due figli, con contratto a tempo indeterminato (ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico). In tal caso l’agevolazione spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Trattandosi di un abbattimento dei contributi a carico della lavoratrice, da trattenere in busta paga, le persone beneficiarie vedono gli effetti del bonus direttamente in cedolino, in termini di aumento del netto spettante.

Per ottenere la misura è necessario inviare un’apposita comunicazione in tal senso al proprio datore di lavoro.

In alternativa, l’Inps metterà a disposizione un’apposita piattaforma online così da permettere alle lavoratrici interessate di trasmettere i codici fiscali dei figli direttamente all’Istituto.

Bonus nido

Nell’anno corrente, come comunicato dall’Inps con il Messaggio 1024 dell’11 marzo, è possibile presentare all’Istituto la domanda online di accesso al Bonus asilo nido e supporto domiciliare.

Quest’ultimo comporta l’erogazione di:

  • un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati autorizzati;
  • un contributo per l’utilizzo di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Il sussidio alle famiglie spetta secondo fasce di importo diverse in base al valore dell’ISEE minorenni, nello specifico:

  • bonus massimo di 3.000,00 euro (erogato in dieci rate da 272,73 euro e l’undicesima rata da 272,70 euro) con ISEE minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro;
  • bonus massimo di 2.500,00 euro (erogato in dieci rate da 227,27 euro, mentre l’undicesima rata si attesta ad euro 227,30) con ISEE minorenni da 25.001,00 fino a 40 mila euro;
  • bonus massimo di 1.500,00 euro (riconosciuto in dieci rate da 136,37 euro e l’undicesima rata corrispondente ad euro 136,30).

Quest’ultima fascia di contributo spetta a fronte di:

  • ISEE minorenni oltre la soglia di 40 mila euro;
  • assenza di ISEE minorenni;
  • ISEE con omissioni e / o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e / o dei dati reddituali autodichiarati, ISEE discordante, ISEE minorenni non calcolabile.

Leggi anche > Bonus Nido 2024 fino a 3.600 euro: importi e aumenti. La guida

La già citata Manovra 2024 ha introdotto una maggiorazione del Bonus nido per i nuovi nati a decorrere dal 1° gennaio dell’anno corrente, a condizione che ricorra la presenza di almeno un figlio di età inferiore a 10 anni ed un ISEE minorenni pari o inferiore a 40 mila euro.

Di conseguenza, per i nuclei beneficiari della maggiorazione, il contributo passa a:

  • 3.600,00 euro complessivi erogato in dieci rate da 327,27 euro ed una da 327,30 euro con ISEE minorenni fino a 40 mila euro;
  • 1.500,00 euro, secondo le rate sopra descritte, in presenza di un ISEE minorenni superiore a 40 mila euro (ovvero in assenza dell’ISEE stesso).

Assegno di maternità dei Comuni

Con riguardo a nascite, adozioni senza affidamento e affidamenti preadottivi avvenuti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 spetta, nell’anno corrente, l’Assegno di maternità dei Comuni, in misura pari a 404,17 euro mensili per cinque mensilità (corrispondenti quindi a 2.020,85 euro totali).

Il contributo è liquidato dall’Inps, previa domanda trasmessa al comune di residenza, ai nuclei con ISEE non superiore, nel 2024, ad euro 20.221,13.

In aggiunta al citato requisito economico – patrimoniale, l’Assegno è riconosciuto alle donne che, oltre ad avere il figlio convivente ed iscritto nella propria scheda anagrafica, non percepiscono:

  • l’indennità di maternità liquidata dall’Inps o da altri enti di previdenza ed assistenza;
  • trattamenti economici a carico del datore di lavoro per il periodo di maternità.

Congedo parentale maggiorato all’80%

La Manovra 2023, approvata con Legge 29 dicembre 2022 numero 197) si era già occupata del trattamento economico garantito dall’Inps per i periodi di assenza dei lavoratori a titolo di congedo parentale, elevando l’indennità a carico dell’Istituto dal 30 all’80% della retribuzione per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino.

Cosa cambia con la Manovra 2024?
Sulla falsariga di quanto disposto dalla Legge di bilancio 2023, la Manovra 2024 (Legge 30 dicembre 2023 numero 213) dispone che, dei tre mesi di assenza per congedo parentale, spettanti a ciascun genitore lavoratore fino al dodicesimo anno di vita del bambino, l’indennità a carico dell’Inps pari al 30% della retribuzione è elevata:

  • in alternativa tra i genitori;
  • per la durata massima complessiva di due mesi fino al sesto anno di vita del bambino;

all’80% della retribuzione nel limite massimo di un mese e, in aggiunta, grazie alle modifiche della Legge di bilancio per l’anno corrente, al 60% della retribuzione sempre nel limite massimo di un ulteriore mese.

Con riguardo all’anno corrente, in luogo della percentuale ordinaria al 60% l’ulteriore mese è economicamente coperto con un’indennità pari all’80% della retribuzione.

La disciplina descritta (due mesi coperti dall’Inps con un’indennità pari all’80% della retribuzione) opera esclusivamente a beneficio dei lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2023.

Gli altri mesi retribuiti al 30% della retribuzione
Eccezion fatta per le due mensilità maggiorate all’80% (per l’anno 2024) i restanti periodi di congedo parentale indennizzati dall’Inps godono di una prestazione a carico dell’Istituto pari alla percentuale ordinaria del 30% della retribuzione.


Leggi anche >

Quanti mesi di congedo parentale spettano nel 2024? Una tabella di sintesi
Ecco di seguito un’utile tabella con i periodi di congedo per cui spetta l’indennità Inps e quelli, al contrario, dove il dipendente può legittimamente assentarsi dal lavoro pur senza percepire alcun compenso dal datore di lavoro né tantomeno l’indennità Inps.

Età del bambinoPeriodo di fruizioneCondizioni di redditoIndennità economica conto Inps
Fino al compimento dei dodici anniTre mesi per ciascun genitore (sei mesi complessivi)/Riconosciuta
Tre mesi aggiuntivi tra i genitori/Riconosciuta
Nove mesi totali in caso di genitore solo/Riconosciuta
Dieci o undici mesi complessivi tra i genitori (ovvero per i periodi massimi individuali)Reddito individuale dell’interessato inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)Riconosciuta
Reddito individuale dell’interessato superiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)Non spettante

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Foto copertina istock/CalypsoArt

Paolo Ballanti