Bonus mamme lavoratrici: dal 2025 a dipendenti e autonome. Le nuove regole

La Legge di bilancio 2025 ha riconfermato l’esonero contributi per bonus mamme lavoratrici, estendendolo anche alle lavoratrici autonome, che non abbiano optato per il regime forfettario

Paolo Ballanti 28/10/24

Il Disegno di legge di bilancio 2025 dedica particolare attenzione al tema delle nascite, della conciliazione tempi di vita e di lavoro, nonché del sostegno economico alle famiglie con figli: il bonus mamme lavoratrici è uno di questi tasselli, confermati anche per il 2025.

Le misure in campo vanno dall’estensione a tre mensilità del congedo parentale maggiorato all’80% alla Carta per i nuovi nati (1.000,00 euro ai genitori con Isee fino a 40 mila euro) passando per il rafforzamento del bonus nido.

A quanto citato si aggiunge l’introduzione, sulla scorta della misura già prevista dalla Manovra 2024, del bonus per le mamme lavoratrici, grazie al quale si riconosce un abbattimento (parziale) dei contributi previdenziali IVS a carico delle lavoratrici stesse.

La vera novità rispetto alla versione 2024 è l’estensione del bonus alle lavoratrici autonome. Analizziamo la novità in dettaglio.

Leggi lo Speciale Legge di bilancio 2025

Indice

Riconfermato il bonus mamme

L’articolo 35 del Ddl bilancio riconosce dall’anno 2025, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali per l’Invalidità, la Vecchiaia e i Superstiti (IVS) a carico delle lavoratrici con due o più figli.

Il bonus mamme versione 2024

La misura prevista dal Ddl bilancio opera sulla falsariga del bonus mamme introdotto con la Manovra 2024, riservato a:

  • lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, con riguardo ai periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e, comunque, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (nel limite massimo annuo di 3.000,00 euro riparametrato su base mensile);
  • lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, escluso il lavoro domestico, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e, in ogni caso, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (nel limite massimo annuo di 3.000,00 euro riparametrato su base mensile). 

Il bonus di cui alla Legge numero 213/2023 comporta l’abbattimento del 100% dei contributi IVS a carico della lavoratrice, nel limite citato di 3.000,00 euro annui, pari a 250,00 euro mensili (3.000,00 / 12) e, per i rapporti di lavoro instaurati o risolti in corso di mese, detta soglia dev’essere riproporzionata assumendo a riferimento 8,06 euro (250,00 / 31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero.

Ddl bilancio: a chi spetta il nuovo bonus mamme?

Il Ddl bilancio (articolo 35, comma 1, primo periodo) a differenza del bonus versione Manovra 2024 riconosce l’esonero contributivo a:

  • lavoratrici dipendenti, eccezion fatta per i rapporti di lavoro domestico;
  • lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra:
    • Redditi di lavoro autonomo;
    • Redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
    • Redditi d’impresa in contabilità semplificata;
    • Redditi da partecipazione.

Le lavoratrici autonome descritte non devono aver optato per il regime forfettario.

Mamme di 2 o più figli

La bozza di Manovra 2025 riserva il nuovo bonus alle lavoratrici (dipendenti o autonome):

  • mamme di due o più figli;
  • fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

A decorrere dall’anno 2027 la misura è riservata alle lavoratrici madri di 3 o più figli, fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Lavoratrici escluse dal bonus nel 2025-2026

Con riguardo al biennio 2025 e 2026 il nuovo bonus mamme non spetta alle lavoratrici che già beneficiano dell’esonero previsto dalla Legge numero 213/2023, articolo 1, comma 180, sopra descritte. Tali si intendono le madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, per le quali opera l’abbattimento totale dei contributi IVS a loro carico (nel limite massimo annuo di 3.000,00 euro riparametrato su base mensile) con riguardo ai periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e, comunque, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Al contrario, se in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa, potranno accedere al nuovo bonus le lavoratrici madri che, fino al 31 dicembre 2024, hanno beneficiato dell’esonero di cui all’articolo 1, comma 181, Legge numero 213/2023.

Ci riferiamo, in particolare, alle madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, escluso il lavoro domestico, per le quali l’esonero totale dal versamento dei contributi IVS ha interessato i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e, in ogni caso, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (nel limite massimo annuo di 3.000,00 euro riparametrato su base mensile). 

Requisiti reddituali

Il nuovo esonero contributivo, a differenza della precedente versione, oltre ad essere parziale (e non totale) spetta a “a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua” (articolo 35, comma 1, Ddl bilancio).

A quanto ammonta lo sgravio

La misura della riduzione (parziale) dei contributi IVS a carico delle lavoratrici dipendenti e autonome sarà definita con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Manovra 2025.

Al DM è altresì affidato il compito di definire le modalità per il riconoscimento del bonus e le procedure per il rispetto delle risorse stanziate (300 milioni di euro annui).

Un aspetto da non trascurare è quello per cui il bonus, nonostante determini un abbattimento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici, utili alla maturazione del diritto e alla misura della pensione, non comporta alcun effetto negativo in tal senso. Posto che, come previsto dalla stessa bozza di manovra, resta “ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

Come accedere al bonus mamme 2025

Al pari di altre misure analoghe la procedura di accesso al bonus sarà definita, una volta entrata in vigore la normativa di legge, dallo stesso decreto ministeriale attuativo se non addirittura con apposite circolari e / o messaggi Inps.

La Legge di bilancio 2025 è ora in discussione in Parlamento >> segui qui l’iter di approvazione




Foto copertina: istock/Frazao Studio Latino

Paolo Ballanti

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