Bonus Mamma Domani 2017 è in ritardo: quando sarà disponibile?

Redazione 21/03/17
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Ancora nessuna informazione da parte dell’Inps riguardo la data di avvio del nuovo bonus mamme domani 2017. Moltissime nelle ultime settimane le richieste da parte di future mamme da tutta Italia, ma la risposta è sempre la stessa: il bonus ci sarà, ma non si conoscono le date.

Si conoscono, grazie anche a due recenti circolari dell’Inps, la platea delle beneficiarie e le modalità di fruizione dell’assegno. Ancora silenzio, però, sulle tempistiche: quello che si sa è che chi era eleggibile al 1° gennaio 2017 non perderà il bonus, ma che i tempi si allungheranno ulteriormente proprio a causa dei ritardi.

Nell’attesa di ulteriori comunicazioni, facciamo allora il punto e vediamo in cosa consiste il bonus mamme domani.

Che cos’è il bonus mamma domani?

Il bonus mamme domani è uno dei contributi alle famiglie previsti dall’ultima Legge di Stabilità per il 2017.

Il bonus viene erogato a tutte le donne che al 1° gennaio 2017 sono almeno al settimo mese di gravidanza, o che partoriscono nel corso dell’anno. In alternativa, può usufruire della misura chi adotta un bambino. Il contributo consiste in un singolo assegno di 800 euro erogato per sostenere i costi connessi all’arrivo del bimbo, dalle spese per le visite mediche all’acquisto dei beni di prima necessità.

Il bonus mamme domani, inoltre, può essere richiesto da tutte le madri a prescindere dal reddito familiare. Non sono dunque previste, a differenza di altre misure di sostegno alla famiglia, soglie minime Isee.

Bonus Mamma Domani: almeno altri 2 mesi di attesa

Questa, per l’appunto, la teoria. Nella pratica, come accennato in apertura, tutte le richieste pervenute all’Inps dall’inizio del 2017 sono rimaste inattese. Non solo: nessun comunicato ufficiale dell’Inps ha finora indicato alcuna data, e il modulo per fare domanda non è ancora disponibile.

Si parla adesso, a marzo inoltrato, di “tre mesi di tempi tecnici” a partire da gennaio previsti fin dall’inizio. Il tutto per far partire la piattaforma online mediante le quale le mamme o future mamme possono inviare la loro richiesta. Il lancio della piattaforma adesso sarebbe “imminente”, ma una data non è ancora stata fornita.

Quel che è peggio, tuttavia, è che al momento della partenza l’Inps si troverà a dover far fronte a moltissime richieste di donne che hanno atteso mesi per usufruire del bonus. Con un conseguente ulteriore ritardo nell’approvazione, si stima, di almeno 60 giorni.

L’assegno sarà disponibile per tutte?

Una buona notizia c’è: la misura è retroattiva, e dunque chi aveva già maturato i requisiti per il bonus all’inizio del 2017 non sarà escluso dall’assegno.

I fondi stanziati, sulla carta, sono tanti: 600 milioni di euro per il solo 2017, che dovrebbero garantire il bonus a 750mila famiglie. Se però al ritardo di tre mesi dall’inizio dell’anno aggiungiamo l’ormai molto probabile rinvio di altri due mesi prima che i soldi inizino effettivamente ad arrivare, si parla di un assegno che sarà usufruibile solo a partire da metà anno.

Fino ad allora, i costi per spese mediche e acquisto di beni saranno a carico della famiglia.

Il bonus bebè e il bonus nido per il 2017

Il bonus mamme domani, comunque, non è l’unico contributo di cui le famiglie con figli piccoli a carico potranno usufruire nel corso del 2017. La Legge di Bilancio ha infatti confermato il bonus bebè e introdotto il cosiddetto “bonus nido”.

Il bonus bebè, in particolare, è una misura economica che prevede l’erogazione di 80 euro mensili per le famiglie con un indicatore Isee al di sotto dei 25.000 euro. L’assegno è concesso fino ai tre anni di vita del bambino o, in caso di adozione, fino ai tre anni dall’ingresso del figlio nel nucleo familiare.

Il bonus nido viene invece concesso alle famiglie in tutti i casi in cui il bambino viene iscritto all’asilo nido. Il bonus consiste in un voucher fino a 1.000 euro l’anno, che viene però erogato per 11 mensilità. Il beneficio viene riconosciuto per i primi tre anni di vita del bambino e deve essere utilizzato per il pagamento della retta dell’asilo nido.

Davide Basile

Redazione

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