Ci sono due livelli di beneficiari: i genitori e i datori di lavoro. Entrambi usufruiranno del bonus, ognuno a modo suo. Importante ribadire però che le giovani coppie precarie non riceveranno soldi diretti. L’agevolazione si concretizza in un bonus contributivo per l’assunzione.
Si chiama Giovani Genitori ed è l’#incentivo per le #aziende che assumono #genitori fino a 35 anni con figli minori. Per saperne di più vai su https://t.co/ApN0xDnLK8 @MISE_GOV @Agenzia_Entrate @INPS_it pic.twitter.com/pBlLc890q1
— Ministero Lavoro (@MinLavoro) 19 marzo 2019
Vediamo meglio come funziona il tutto.
Bonus giovani genitori 2019: cos’è
Il fondo riconosce ai giovani genitori disoccupati o precari una dote trasferibile ai datori di lavoro che li assumono alle proprie dipendenze con contratto a tempo indeterminato, anche a tempo parziale. È rivolto ai genitori di figli minori o affidatari di minori che abbiano effettuato l’iscrizione presso la banca dati Inps.
Si concretizza in un incentivo erogato a favore dei datori di lavoro che assumono con contratto a tempo indeterminato (anche parziale) genitori precari fino a 35 anni di età, che nel proprio nucleo hanno figli minorenni (anche affidatari).
Importo erogato con il Bonus giovani genitori 2019
Il contributo viene erogato sottoforma di conguaglio contributivo e arriva fino a 5.000 euro, per ciascuna assunzione o trasformazione effettuata, nel limite massimo di 5 assunzioni/trasformazioni per ogni datore di lavoro
Bonus giovani genitori: a chi spetta
Giovani
Giovani genitori di età inferiore ai 35 anni, con figli minori legittimi, naturali o adottivi, o affidatari di minori che devono essere:
- occupati con rapporto di lavoro subordinato (non a tempo indeterminato) o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa
- disoccupati iscritti a un centro pubblico per l’impiego in seguito alla cessazione di un rapporto di lavoro precario.
Per iscriversi alla banca dati INPS è necessario:
- avere un’età non superiore a 35 anni (fino al giorno precedente il compimento del 36° anno di età)
- essere genitori di figli minori (almeno uno, a prescindere dall’eventuale presenza di un altro figlio maggiorenne) legittimi, naturali o adottivi, ovvero risultare affidatari di minori
- essere titolari di uno dei seguenti rapporti di lavoro: lavoro subordinato a tempo determinato; lavoro in somministrazione; lavoro intermittente; lavoro ripartito; contratto di inserimento; collaborazione a progetto od occasionale; lavoro accessorio; collaborazione coordinata e continuativa ovvero aver cessato uno dei suddetti rapporti e risultare iscritto, durante il periodo di inattività, presso un Centro per l’impiego.
Aziende
Tutti i Datori di lavoro che possono usufruire della dote messa a disposizione del fondo tranne però nelle seguenti ipotesi:
- se l’assunzione costituisce attuazione di un obbligo derivante dalla legge, dal contratto collettivo, da un contratto individuale;
- se, nei mesi precedenti, il datore di lavoro ha effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o per riduzione di personale, salvo il caso in cui l’assunzione sia finalizzata alla acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori licenziati;
- se il datore di lavoro abbia in atto sospensioni dal lavoro o riduzioni di orario di lavoro, salvo il caso in cui l’assunzione sia finalizzata alla acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi o in riduzione di orario;.
- nel caso in cui il lavoratore sia stato licenziato, nei sei mesi precedenti l’assunzione, dalla medesima impresa o da impresa collegata, o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti.
A beneficiare invece direttamente del bonus sono le imprese che assumono questi giovani precari, in particolare:
- aziende private,
- società cooperative,
- imprese sociali.
Non dimentichino le aziende che devono essere in regola con il Durc il documento unico per la regolarità contributiva e previdenziale.
Quali contratti beneficiano del bonus giovani genitori
Affinché possano beneficiare dell’agevolazione in questione, le aziende devono poter offrire ai giovani precari sotto i 35 anni con figli minori, almeno due tipologie di contratto:
- assunzione con contratto a tempo indeterminato, anche parziale,
- trasformazione del contratto a tempo indeterminato, anche parziale.
Il Bonus si può ottenere per un massimo di 5 lavoratori assunti in azienda.
Come si accede al Bonus
Per accedere al Bonus, le giovani coppie devono iscriversi giovani alla “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori Inps”. Per farlo occorre devono seguire le seguenti modalità:
- accesso al sito INPS www.inps.it;
- Richiesta on line o numero verde 803164 del Codice Identificazione personale (PIN)
- Collegamento diretto alla sezione dei “servizi per il cittadino” del sito dell’Inps
- Compilazione di un modulo di iscrizione alla Banca dati
I datori di lavoro che intendono assumere i giovani iscritti nella “Banca Dati” devono compilare apposita istanza on-line mediante il modulo disponibile presso il Cassetto previdenziale delle Aziende del sito Inps.
LeggiOggi consiglia:
Decreto Dignità: nuove regole per il contrasto al precariato
Soluzioni di Diritto è una collana che offre soluzioni operative per la pratica professionale o letture chiare di problematiche di attualità. Uno strumento di lavoro e di approfondimento spendibile quotidianamente. L’esposizione è lontana dalla banale ricostruzione manualistica degli istituti ovvero dalla sterile enunciazione di massime giurisprudenziali. Si giunge a dare esaustive soluzioni ai quesiti che gli operatori del diritto incontrano nella pratica attraverso l’analisi delle norme, itinerari dottrinali e giurisprudenziali e consigli operativi sul piano processuale. Il volume esamina nel concreto il contenuto e la portata delle modifiche introdotte dal nuovo Governo, con l’obiettivo di combattere il lavoro precario e di restituire con ciò ai lavoratori subordinati la “dignità” asseritamente perduta. Lo scopo del lavoro è quello di porre gli operatori del settore nelle condizioni di dare a tali novità normative la più corretta e proficua applicazione. L’Autore pone dunque alcuni interrogativi e fornisce ad essi risposte che consentono, per quanto possibile, di recepire al meglio il nuovo regime giuridico. Il principale responsabile della progressiva mancanza di stabilità dei rapporti di lavoro subordinato, e conseguentemente della (ritenuta) situazione di sudditanza e precarietà in cui si è venuta a trovare parte della popolazione, è stato individuato nella disciplina del rapporto di lavoro a tempo determinato, sul quale effettivamente più frequenti ed incisivi sono stati gli interventi del Legislatore negli ultimi anni. È quindi proprio sulla modifica della disciplina normativa del lavoro a termine, sia nella sua forma “diretta” (vale a dire l’assunzione del lavoratore da parte del soggetto che, in qualità di datore di lavoro formale e sostanziale, effettivamente ne utilizza la prestazione lavorativa) sia nella forma della somministrazione di lavoro (e quindi attuata mediante l’assunzione da parte di un’agenzia per il lavoro, che assume la veste di datore di lavoro formale e che poi provvede a somministrare il lavoratore al soggetto che effettivamente ne utilizza la prestazione lavorativa e che assume la veste di datore di lavoro sostanziale), che il “Decreto Dignità” concentra i propri interventi di maggiore respiro. Luigi Andrea CosattiniAvvocato in Bologna, si occupa di diritto del lavoro, diritto civile e commerciale e diritto tributario. È autore di diverse pubblicazioni su riviste a diffusione nazionale, nonché relatore in numerosi convegni. Da aprile 2015 è Presidente dell’AGER (Avvocati Giuslavoristi dell’Emilia Romagna, sezione regionale dell’AGI, Avvocati Giuslavoristi Italiani).
Luigi Andrea Cosattini | 2018 Maggioli Editore
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento