Per finanziare la misura sarebbero pronti tre miliardi di euro per il 2020, innalzati a 5,3 l’anno successivo.
Le proposte allo studio prevedono:
- Un’estensione del bonus 80 euro anche a coloro che presentano redditi pari o inferiori a 35 mila euro, rispetto agli attuali 26.600 euro;
- L’inclusione, tra i beneficiari del bonus, di coloro che hanno redditi pari o inferiori 8 mila euro (oggi esclusi);
- L’innalzamento delle attuali detrazioni da lavoro dipendente e / o per familiari a carico.
In attesa del varo della Manovra e dei decreti collegati, vediamo, in base alla normativa attualmente in vigore, quanti soldi recupereranno nel 2020 i lavoratori dipendenti grazie a detrazioni e bonus Renzi.
Bonus 80 euro 2020: cos’é
In assenza di modifiche normative, il bonus 80 euro continuerà ad essere erogato nel 2020 con l’assetto ad oggi vigente.
Introdotto nel 2014 nel 2014 dal 1° maggio al 31 dicembre e reso strutturale con la Legge di stabilità 2015 (Legge n. 190/2014), quello che è stato volgarmente chiamato “bonus Renzi” è riconosciuto a coloro che percepiscono redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente appartenenti, tra le altre, alle seguenti categorie:
- Compensi percepiti dai soci lavoratori di cooperative;
- Indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
- Somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, compensi, rimborsi spese o indennità erogate a stagisti e tirocinanti;
- Somme corrisposte a co.co.co. o collaboratori a progetto;
- Compensi percepiti da soggetti impegnati in lavori socialmente utili.
Condizione essenziale per poter riconoscere il bonus è l’esistenza di un’imposta lorda di importo superiore alle detrazioni da lavoro dipendente (escluse pertanto le detrazioni per carichi di famiglia).
Bonus 80 euro 2020: come viene pagato
Il bonus viene erogato dall’azienda che lo anticipa mensilmente in busta paga per poi recuperarne l’importo in F24, portandolo in deduzione delle imposte a debito.
Essendo qualificato come “credito fiscale”, il bonus è una somma che va ad aggiungersi al netto mensile. Ipotizziamo che questo sia pari, per il mese di ottobre 2019, ad euro 1.250. Con l’aggiunta del bonus 80 euro, lo stipendio accreditato al dipendente sarà pertanto pari a 1.330,00 euro.
Il bonus viene anticipato dall’azienda nel corso dell’anno in base alla previsione di quello che sarà il reddito complessivo dell’anno, ed erogato in dodici quote mensili. L’importo mensile si ottiene dividendo la quota annuale per 365 e moltiplicando il risultato per il numero di giorni del mese in questione per cui si ha diritto alle detrazioni (generalmente questi equivalgono ai giorni di calendario).
Se nel mese di ottobre 2019 la simulazione di quello che sarà il reddito complessivo restituisce un valore al di sotto dei 24.600,00 euro l’azienda anticipa in busta paga un importo pari a:
(960/365) * 31 = 81,53 euro.
Bonus 80 euro 2020: l’importo
L’importo del credito fiscale varia in base al reddito complessivo del percettore. .
Il reddito complessivo si determina sommando i redditi di ogni categoria al netto di quello derivante dall’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.
Ad oggi sono previsti quattro livelli di reddito cui corrispondono differenti importi a titolo di bonus:
- Inferiore o pari a 8.000 euro, in questo caso non spetta il bonus;
- Tra 8.000 e 24.600 euro spetta il bonus in misura intera pari a massimo 960 euro annui;
- Tra 24.600,00 e 26.600,00 il bonus viene riproporzionato in base al seguente calcolo 960 * (26.600,00 – reddito complessivo) / 2.000,00;
- Oltre 26.600 euro non spetta nulla.
Pensiamo a un dipendente con reddito annuo pari a 25.000,00 euro. In questo caso il bonus effettivamente spettante sarà pari a:
960 * (26.600,00 – 25.000,00) / 2.000,00 = 768,00 euro pari a 64 euro mensili.
Detrazioni 2020: cosa sono
Le detrazioni fiscali hanno lo scopo di abbassare le tasse a carico dei dipendenti. Queste agiscono sull’imposta lorda, a differenza del bonus 80 euro che si somma al netto.
Pensiamo a un dipendente che, in base al reddito mensile, dovrebbe subire una trattenuta a titolo di Irpef pari a 300 euro. Lo stesso soggetto ha diritto sia alle detrazioni da lavoro dipendente (pari a 40 euro) che per familiari a carico (120 euro). Di conseguenza, le tasse effettivamente da trattenere al dipendente saranno pari a:
300 – 40 (detrazioni per lavoro dipendente) – 120 (detrazioni per figli a carico) = 140 euro.
Sia le detrazioni da lavoro dipendente che quelle per familiari a carico variano in base al reddito complessivo del contribuente, costituito dalla somma dei redditi percepiti.
Detrazioni per lavoro dipendente 2020: l’importo
Le detrazioni da lavoro dipendente hanno la funzione di rimborsare in parte i costi sostenuti dal contribuente per recarsi al lavoro. Il loro ammontare varia in funzione del reddito complessivo:
- Fino a 8.000 euro, spetta una detrazione annua di 1.880 euro (in ogni caso l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore ad euro 690 per i rapporti a tempo indeterminato e ad euro 1.380 per i rapporti a tempo indeterminato);
- Da 8.000,01 a 28.000 euro, il calcolo della detrazione annua avviene sommando ad euro 978 il risultato di 902 * (28.000 – reddito complessivo) / 20.000);
- Da 28.000,01 a 55.000 euro, il calcolo della detrazione annua avviene moltiplicando 978 euro per 55.000 – reddito complessivo / 27.000;
- Da 55.000,01 euro non spetta alcuna detrazione.
Detrazioni per familiari a carico 2020: l’importo
Le detrazioni per familiari a carico variano in funzione del reddito complessivo e, nel caso dei figli, in base alla loro età e condizioni di salute.
Ad esempio, per chi ha un solo figlio a carico di età inferiore ai 3 anni spetta una detrazione annua pari a:
1220*[(95 mila – Reddito complessivo)/95 mila].
Al contrario, in caso di età superiore ai 3 anni la detrazione ammonta a:
950*[(95 mila – Reddito complessivo)/95 mila].
Pensiamo a un dipendente con un reddito complessivo pari ad euro 32 mila e con a carico da gennaio a dicembre 2019 un figlio di 2 anni. La detrazione 2019 sarà pari di:
1220*[(95 mila – 32 mila)/95 mila] = 809,10 euro equivalenti a 67,43 euro mensili (809,10/12).
I contribuenti che hanno a carico due o più figli, vedono aumentarsi di 15.000 il valore fisso di 95.000 per ognuno di essi con esclusione del primo.
> Familiari a carico 2019: chi sono, limiti di reddito, importo detrazioni <
Infine, per ogni figlio portatore di handicap la detrazione (pari a 1.220, 950, 1.420 o 1.150) è aumentata di 400 euro. Si intendono tali coloro che sono affetti da minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento o di attività lavorativa.
Oltre ai figli e al coniuge non legalmente ed effettivamente separato (anche non conviventi), le detrazioni possono essere richieste per i seguenti familiari conviventi:
- Coniuge;
- Discendenti dei figli;
- Genitori (naturali o adottivi);
- Generi e nuore;
- Suocero e suocera;
- Fratelli e sorelle;
- Nonni e nonne.
Per essere considerati a carico i familiari devono possedere redditi non superiori ai 2.840,51 euro annui (al lordo degli oneri deducibili). Tuttavia, per i figli fino a 24 anni l’asticella si alza a 4 mila euro annui.
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