In ogni caso, è già possibile andare a anticipare e dare uno sguardo d’insieme al meccanismo di funzionamento del cd. “Bonus covid attività chiuse 2021”, nonché ai soggetti interessati e all’ipotetico importo spettante.
Ecco quello che c’è da sapere sul bonus covid attività chiuse 2021.
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Bonus covid attività chiuse 2021: arriva il “Fondo attività chiuse”
Come noto, la diffusione del Covid-19 ha causato la chiusura di quasi la totalità delle attività economiche. L’apparente miglioramento della curva epidemiologica ha fatto sì che alcune attività economiche abbiano potuto riaprire – con i dovuti accorgimenti – grazie al “Decreto Riaperture” (Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52). All’interno del decreto vi è un calendario ben preciso che indica quali attività possono riaprire e le misure da adottare.
Tuttavia, non tutte le attività hanno potuto beneficiare della riapertura. Alcune, infatti, hanno riaperto ma in maniera parziale a causa del coprifuoco, prima imposto alle ore 22, e successivamente allungato di un’ora. Basti pensare che nelle zone gialle, fino al 1° giugno, sono vietate le consumazioni all’interno dei locali. Ma le restrizioni non riguardano soltanto la ristorazione.
A disciplinare il nuovo “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse” è proprio l’articolo 2 del provvedimento – pubblicato in Gazzetta il 25 maggio 2021 – ma i dettagli deriveranno da un successivo decreto emanato dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il testo del provvedimento evidenzia anche gli obiettivi del Fondo attività chiuse, ovvero quello di favorire e sostenere la continuità delle attività economiche interessate dalle restrizioni previste dagli artt. 1 e 2 del D.L. n. 19/2020, convertito in L. n. 35/2020.
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Bonus covid attività chiuse 2021: soggetti interessati
Come anticipato in premessa, non è ancora possibile stabilire con certezza quali siano i requisiti da soddisfare per poter richiedere il “bonus attività chiuse 2021”. Tuttavia, è possibile definire la platea dei potenziali beneficiari sulla base delle disposizioni contenute nell’art. 2 del decreto Sostegni bis.
In particolare, per poter richiedere il bonus attività chiuse è necessario essere titolari di un’attività che è rimasta chiusa per almeno 4 mesi, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis.
Ulteriori disposizioni verranno specificate dal decreto attuativo del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Molto probabilmente il legislatore terrà conto anche di coloro che hanno fruito dei contributi a fondo perduto, per i quali potrebbe essere erogato un importo minore rispetto ai titolari di attività chiuse che non hanno ricevuto altri ristori.
Bonus covid attività chiuse 2021: quanto spetta
Altro punto fondamentale del “bonus Covid attività chiuse” è naturalmente l’importo spettante. Con ogni probabilità, il Fondo in commento assegnerà l’indennizzo sotto forma di bonus “una tantum”. Esso spetta a tutti i titolari delle attività che hanno abbassato le serrande nei primi mesi del 2021 e che rispettano i requisiti dettati dal decreto attuativo del Mise.
Nonostante non sia stato ancora fissato un importo del bonus attività chiuse, è comunque possibile ipotizzare un meccanismo di assegnazione sulla base del periodo di chiusura e degli eventuali altri ristori che sono stati percepiti in questi mesi.
Le risorse, comunque, verranno assegnate nel rispetto della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C (2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”.
Bonus covid attività chiuse 2021: liquidazione importi
Quando arrivano i soldi del “Bonus covid attività chiuse 2021”? A istituire le modalità di richiesta del bonus attività chiuse, oltre a definire con certezza i requisiti e i beneficiari, è il decreto attuativo del nuovo Fondo attività chiuse dovrebbe essere emanato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tale decreto dovrà essere approvato entro il 30esimo giorno dall’approvazione del decreto Sostegni bis, che è stato pubblicato in Gazzetta il 25 maggio.
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