Gli interessati sono tutti coloro che hanno maturato il diritto al Bonus a cavallo tra il 2020 e il 2021, posto che la prestazione viene erogata dall’INPS in dodici quote mensili fino al compimento del primo anno di età o dell’ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento.
L’assegno di natalità (detto anche Bonus Bebè) è, ricordiamolo, una prestazione riconosciuta per ogni figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo nel 2020, secondo un importo variabile in ragione dell’ISEE. La misura, peraltro, è destinata ad essere prorogata dalla Legge di Bilancio 2021 approvata il 30 dicembre in via definitiva, in favore dei nati o adottati dal 1º gennaio al 31 dicembre 2021.
Analizziamo la questione nel dettaglio.
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Bonus Bebè: a chi spetta
Destinatari del bonus sono i cittadini italiani, comunitari o extracomunitari (in possesso di idoneo titolo di soggiorno) a fronte delle nascite, adozioni o affidamenti preadottivi avvenuti nel 2020.
Bonus Bebè: decorrenza
L’assegno spetta per un massimo di dodici mensilità a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato, a patto che la domanda sia presentata entro novanta giorni dall’evento.
In caso contrario, il sussidio decorre dal mese di presentazione della domanda.
Bonus Bebè: come fare domanda
L’istanza per ottenere il sussidio può essere presentata:
- Online sul portale INPS, muniti delle credenziali PIN, SPID, CIE o CNS;
- Chiamando il Contact center dell’Istituto;
- Rivolgendosi a enti di patronato o intermediari abilitati.
Una volta presentata la richiesta e terminata l’istruttoria, il richiedente riceve un sms (ed eventuale PEC se fornita in sede di inoltro dell’istanza) che lo informa sull’esito della domanda.
Bonus Bebè: importo
L’ammontare del sussidio varia in ragione dell’ISEE ottenuto presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
In particolare:
- In presenza di ISEE non superiore a 7 mila euro il bonus è pari a 1.920 euro annui (elevati a 2.304 euro annui in caso di figlio successivo al primo), equivalenti a 160 euro al mese ovvero a 192 euro per i figli successivi al primo;
- A fronte di un ISEE superiore a 7 mila euro ma non eccedente i 40 mila euro, il sussidio è pari a 1.440 euro annui (per i figli successivi al primo 1.728 euro), corrispondenti a 120 euro mensili o a 144 euro per ogni figlio successivo al primo;
- Se l’ISEE è superiore a 40 mila euro il sussidio è pari a 960 euro annui (1.152 euro per i figli successivi al primo), equivalenti a 80 euro mensili (96 euro al mese per i figli successivi al primo).
Il bonus viene erogato in dodici quote mensili utilizzando il metodo di pagamento scelto dal richiedente in sede di invio della domanda.
La corresponsione delle somme avviene a partire dal mese successivo quello di presentazione della domanda, con la prima rata comprensiva delle mensilità maturate sino a quel momento.
Bonus Bebè: maggiorazione del 20%
Come già anticipato, la maggiorazione del 20% viene riconosciuta per ogni figlio successivo al primo del genitore che richiede il bonus, a patto che sia rispettato il requisito della convivenza tra i due soggetti. Inoltre, per “primo figlio” si intende il soggetto (minorenne o maggiorenne) del genitore richiedente, il quale risiede in Italia e convive con quest’ultimo.
Al contrario, non sono equiparati al “primo figlio” o al “figlio successivo al primo” i minori in affidamento preadottivo o temporaneo.
Bonus Bebè: scadenza Dsu
Come ricorda il messaggio INPS le DSU 2020 hanno validità non oltre il 31 dicembre 2020. Di conseguenza, chi intende ricevere il sussidio anche il prossimo anno dovrà attivarsi per chiedere una nuova DSU necessaria al rilascio dell’ISEE 2021.
Il rischio è quello di vedersi liquidata la rata minima del bonus, come chiarito dalla circolare INPS numero 26/2020. Il documento afferma infatti che, qualora sussistano tutti gli altri requisiti, in mancanza di un ISEE valido l’INPS liquida l’importo minimo dell’assegno pari a 80 euro mensili, elevati a 96 in caso di figlio successivo al primo.
In questi casi se dalla tardiva presentazione della DSU deriva un ISEE minorenni con conseguente diritto ad un assegno mensile superiore alla rata minima, l’importo aggiornato sarà erogato soltanto a partire dalla data di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva, senza alcun ricalcolo degli arretrati.
Bonus Bebè: presentazione tardiva della DSU
Cerchiamo di comprendere meglio gli effetti di una presentazione tardiva della DSU, citando gli esempio forniti dall’INPS nel messaggio numero 4819.
Il primo esempio è quello di una nascita avvenuta il 13 maggio 2020, con DSU presentata il 6 giugno 2020, mentre la domanda di bonus inoltrata il 19 giugno 2020. In virtù di un ISEE superiore a 7 mila euro, l’INPS liquida da maggio a dicembre 2020 un assegno mensile di 160 euro (elevato a 192 per ogni figlio successivo al primo).
Al fine di ottenere le restanti tranche nel 2021, l’interessato presenta la DSU il 7 gennaio 2021, da cui emerge un ISEE superiore a 7 mila euro. Avendo tempestivamente presentato la DSU, l’INPS liquida già con il primo pagamento di gennaio l’importo mensile di 160 euro effettivamente spettante (elevati a 192 per i figli successivi al primo).
La seconda ipotesi analizzata dall’INPS è quella della stessa nascita avvenuta il 13 maggio 2020. In questo caso però a gennaio 2021 l’interessato non presenta una nuova DSU, pertanto il sussidio mensile sarà liquidato in base all’importo minimo di 80 euro (elevati a 96 euro per ogni figlio successivo al primo). Successivamente ad aprile 2021 si presenta la DSU 2021 da cui deriva un ISEE superiore a 7 mila euro. Tuttavia, l’assegno aggiornato a 160 euro (192 euro per i figli successivi al primo) sarà corrisposto soltanto a partire dalla rata di aprile 2021, senza alcun ricalcolo delle rate precedenti.
Scarica qui il messaggio n.4819 INPS del 22-12-2020.
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