Bonus baby-sitter 1.000 euro: a chi spetta, esclusi, come funziona, novità

Arriva il bonus baby-sitter di 1.000 euro. Dopo le dure misure restrittive introdotte dal Governo Conte con il Dpcm del 3 novembre 2020, che ha diviso l’Italia in tre aree di rischio “gialla”, “arancione” e “rossa”, l’esecutivo è dovuto ricorrere nuovamente ai ripari con un nuovo decreto legge, denominato “Decreto Ristori-bis” (d.l. n.149/2020).

Il testo del decreto è entrato in vigore il 9 novembre 2020, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, suddivide le agevolazioni in base alle zone di rischio. Infatti, laddove il rischio di contagio è estremamente alto, con chiusura della maggior parte della attività, il ristoro da parte del Governo è maggiore. In altri termini, le agevolazioni sono proporzionali ai bisogni di ciascuna Regione.

Lo dimostra il fatto che alcuni incentivi di tipo economico, come ad esempio il “bonus baby-sitter”, sono fruibili solamente nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto. Quindi, dopo l’introduzione del predetto bonus nella prima fase del lockdown, il Governo ha reintrodotto la misura agevolativa. Tuttavia, il riconoscimento non è indistinto e per tutti ma vale soltanto per alcuni lavoratori.

Andiamo quindi in ordine e vediamo nel dettaglio a chi spetta il “bonus baby-sitter 1.000 euro” nel Decreto Ristori bis.

Bonus baby-sitter 1.000 euro: evoluzione durante il lockdown

Come noto, a causa della diffusione della pandemia da Coronavirus, il Governo ha sospeso i servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine. La misura è stata adottata, per l’anno 2020, a partire dal 5 marzo 2020, con il D.L. n. 18/2020 (cd. “Decreto Cura Italia”), convertito con modificazioni in L. n. 27/2020.

In particolare, all’art. 23 e 25 è stato previsto uno specifico congedo parentale per un periodo continuativo o frazionato, comunque non superiore complessivamente a 15 giorni, per i figli di età non superiore a 12 anni, di cui possono fruire i genitori alternativamente fra loro.

In alternativa alla fruizione del congedo parentale, è stata prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

Successivamente, invece, esattamente dal 19 maggio 2020, il D.L. n. 34/2020 (“Decreto Rilancio”), all’art. 72 ha modificato la disciplina del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting introducendo, in alternativa, il bonus per la comprovata iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia per il periodo dalla chiusura dei servizi educativi scolastici al 31 agosto 2020.

Dopo tale data, il Governo non ha più ritenuto necessario prorogare le predette misure, in quanto la curva epidemiologica non dava segnali preoccupanti e l’allarme della pandemia stava pian piano rientrando.

Purtroppo, la recente impennata dei contagi ha costretto il Governo a intervenire ripetutamente con appositi Dpcm e decreti legge per salvaguardare la salute dei cittadini italiani. Chiaramente, come accaduto durante il primo lockdown, la politica governativa non è stata solamente di chiusura, ma a ogni restrizione è stato contrapposto uno specifico aiuto.

Bonus baby-sitter 1.000 euro: a chi spetta

Ed è proprio questo il caso del bonus baby-sitter. All’art. 14 del Ristori bis è stato introdotto, a decorrere dal 9 novembre 2020, esclusivamente nelle “zone rosse”, il diritto per i genitori di fruire di uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 1.000 euro.

Tuttavia, per avere diritto all’agevolazione economica è necessario che nella “zona di rischio” sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado.

Inoltre, l’agevolazione è valevole solamente per i genitori lavoratori di alunni delle suddette scuole iscritti:

  • alla Gestione separata di cui all’art. 2, co. 26, della L. n. 335/1995;
  • alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, come ad esempio gli artigiani ed esercenti attività commerciali.

Dunque, il bonus non è rivolto ai lavoratori dipendenti, ma unicamente ai lavoratori autonomi. La fruizione dell’agevolazione è riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori, nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile. Tra l’altro, il bonus è subordinato alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

Bonus baby-sitter 1.000: esclusi i familiari 

Restano, invece, esclusi dalla possibilità di fruire del bonus le prestazioni rese dai familiari.

Bonus baby-sitter 1.000 euro: figli con handicap

Altra condizione da rispettare è che il beneficio si applica ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata ai sensi dell’art. 4, co. 1, della L. n. 104/1992. Deve trattarsi di figli iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura ai sensi dei Dpcm del 24 ottobre 2020 e del 3 novembre 2020.

Bonus baby-sitter 1.000 euro: come viene erogato

Il bonus viene erogato mediante l’istituto del libretto famiglia, attualmente disciplinato dall’art. 54-bis del D.L. n. 50/2017, convertito con modificazioni in L. n. 96/2017.

Attenzione però: la fruizione del bonus per servizi integrativi per l’infanzia di cui al periodo precedente è incompatibile con la fruizione del bonus asilo nido.

Bonus baby-sitter 1.000 euro: risorse finanziarie

Il bonus, ovviamente, non è illimitato e verrà erogato entro certi limiti economici stanziati dal governo. Pertanto, i benefici sono riconosciuti nel limite complessivo di 7,5 milioni di euro per l’anno 2020. Sulla base delle domande pervenute, l’INPS provvede al monitoraggio comunicandone le risultanze al MLPS e al MEF.

Laddove dal monitoraggio emerga il superamento del limite di spesa, l’INPS procede al rigetto delle domande presentate.

Congedo parentale alternativo al Bonus baby-sitter

Resta comunque sempre la possibilità di usufruire di un un congedo parentale straordinario, in alternativa ai servizi di baby-sitting. Questo congedo viene retribuito al 50 per cento. Inoltre, dal momento che i lavoratori dipendenti sono stati esclusi dal bonus, questi possono usufruire solo:

  • del congedo parentale straordinario
  • dello smart working

 

Libri utili:

Colf, badanti e baby sitter: guida al rapporto di lavoro domestico

La disciplina del lavoro domestico coinvolge un gran numero di operatori ed è stata oggetto di una continua evoluzione.Il nuovo CCNL, entrato in vigore il 1° ottobre 2020, racchiude in un’unica categoria professionale, quella degli assistenti familiari, il rapporto di lavoro di colf, badanti e baby sitter.La nuova categoria tiene conto tuttavia della specifica distinzione tra coloro che si occupano della gestione della casa in generale, e chi si prende cura di altre persone all’interno della famiglia, con un’ulteriore specifica in caso di persone disabili.Introdotta a tal proposito la figura di ”educatore formato”, ossia l’assistente familiare che si occupa di accudire adulti e bambini, in condizioni di disabilità psichica oppure affetti da disturbi dell’apprendimento o relazionali.Le ulteriori novità riguardano l’aumento contrattuale per le badanti che seguono più di un assistito e le baby sitter che vengono inquadrate in unico livello.Questa breve guida permette di conoscere tutto ciò che occorre sapere sul rapporto di lavoro domestico, anche in merito al versamento dei contributi, e si completa con una sezione di risposte a quesiti su casi pratici nonché con i contenuti extra, scaricabili online, ovvero:â— un facsimile personalizzabile di lettera di assunzione di lavoratore domestico;â— un applicativo in ambiente Microsoft Excel con estensioni Visual Basic, ideato da Alessandro Bazzan, che:› effettua il calcolo della busta paga, secondo il metodo orario ed il riporto automatico dell’orario di lavoro nei giorni del mese;› archiviando la busta paga del mese, ne utilizza i valori per il calcolo trimestrale dei contributi da versare all’Inps tramite compilazione dei MAV;› produce la Certificazione Unica e un prospetto riepilogativo annuale.Antonella DonatiGiornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare, con particolare attenzione alle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. Si occupa specificamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia.Alessandro BazzanIscritto all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Padova dal 2004. Consulente tecnico di parte in contenzioso del lavoro. Docente in corsi di amministrazione del personale. Svolge le attività di consulenza e gestione paghe presso lo Studio Bazzan, attivo in Padova già dal 1967.

Antonella Donati, Alessandro Bazzan | 2020 Maggioli Editore

40.00 €  38.00 €

Daniele Bonaddio

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