La disposizione introdotta con il decreto del 30 giugno 2021 e quella preesistente del 26 ottobre 2019, n. 124, che consiste in un credito di imposta delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate, formano un pacchetto di misure volto ad incentivare l’utilizzo di strumenti e pagamenti elettronici e tracciabili.
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Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede il decreto riguardo il Bonus acquisto Pos 2021, chi può usufruirne, quali sono gli importi e come fare domanda.
Bonus acquisto Pos 2021: a chi spetta
L’Articolo 1 comma 11 del nuovo decreto “Lavoro e imprese”, attraverso l’inserimento dell’articolo 22-bis al decreto fiscale n. 124/2019, introduce un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici.
I potenziali beneficiari della misura sono esercenti attività di:
- impresa,
- arte,
- professioni,
che, nel periodo compreso tra il 1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti di pagamento elettronico, collegati ad altri strumenti tecnologici che garantiscano l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, compresi quelli che consentono i pagamenti con carta di debito e di credito.
Come si legge nel testo del decreto: “Agli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati agli strumenti di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, spetta un credito di imposta, parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti stessi, nonche’ delle spese di convenzionamento ovvero delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra i predetti strumenti.“
Bonus acquisto Pos 2021: importi
Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa di 160 euro per un singolo esercente, in questa misura:
- 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
- 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
- 10 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Invece agli esercenti che nel corso dell’anno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi, spetta un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure:
- 100 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
- 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
- 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Consulta e scarica il testo integrale del Decreto Lavoro
Bonus acquisto Pos 2021: come ottenerlo
Il Bonus acquisto Pos 2021 è utilizzabile esclusivamente in compensazione, successivamente al sostenimento della spesa e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
I crediti d’imposta non concorrono alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi.
Credito d’imposta per pagamenti tracciabili
Vi è un’altra novità riguardo le agevolazioni circa i pagamenti tracciabili: con le modificazioni introdotte dal nuovo decreto “Lavoro e imprese”, viene portato dal 30 al 100% il credito d’imposta riconosciuto agli esercenti attività d’impresa per le commissioni addebitate in caso di pagamento con bancomat, carte di credito, prepagate e altri strumenti di pagamento tracciabili.
All’articolo 22 del decreto-legge del 26 ottobre 2019, n. 124, infatti, dopo il comma 1-bis, è aggiunto il seguente comma:
“1-ter. Per le commissioni maturate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, il credito d’imposta di cui al comma 1 e’ incrementato al cento per cento delle commissioni, nel caso in cui gli esercenti attivita’ di impresa, arte o professioni, che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali, adottino strumenti di pagamento elettronico collegati agli strumenti di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127 ovvero strumenti di pagamento evoluto di cui al comma 5-bis del predetto articolo.”
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