E’ stato approvato anche il modello con cui i cittadini dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate la spesa sostenuta, a partire dal 1° fino al 28 febbraio dell’anno successivo all’acquisto. La prima finestra per trasmettere tali informazioni si aprirà a febbraio 2022.
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Vediamo ora nei prossimi paragrafi in cosa consiste e tutte le istruzioni utili per ottenere il Bonus acqua potabile 2021.
Bonus acqua potabile 2021: cos’è
Il Bonus acqua potabile 2021 è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 allo scopo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, e si traduce in un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:
- filtraggio;
- mineralizzazione;
- raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
Dunque i sistemi idraulici finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
Come suggerisce l’articolo 1, comma 1087 della Legge di Bilancio: “Al fine di razionalizzare l’uso dell’acqua e di ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate ad uso potabile, alle persone fisiche nonche’ ai soggetti esercenti attivita’ d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, spetta un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore, per le persone fisiche non esercenti attivita’ economica, a 1.000 euro per ciascuna unita’ immobiliare e, per gli altri soggetti, a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attivita’ commerciale o istituzionale.”
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Bonus acqua potabile 2021: a chi spetta
A seguito dell’installazione dei sistemi sopra elencati, il credito d’imposta del 50% può essere richiesto da:
- persone fisiche e ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
- enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore;
- enti religiosi civilmente riconosciuti;
- soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo.
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Bonus acqua potabile 2021: importi
Come riportato anche dalla stessa Agenzia delle Entrate, il credito d’imposta è pari al 50 per cento, con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, e l’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
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Bonus acqua potabile 2021: come richiederlo
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato, alternativamente, da:
- una fattura elettronica;
- un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.
Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Riguardo invece le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento del 16 giugno 2021, valgono i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo, inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato:
- in compensazione tramite F24,
- oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
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