Bonus 80 euro, come sapere se arriveranno in busta paga. Istruzioni

Redazione 07/05/14
E’ conto alla rovescia per gli 80 euro in busta paga promessi dal governo di Matteo Renzi. Dipendenti pubblici, subordinati, assunti a tempo determinato, e apprendisti attendono con ansia di sapere se effettivamente saranno rientrati nel computo dei dieci milioni interessati secondo i calcoli dell’esecutivo, che riceveranno il bonus in busta paga a partire dal presente mese di maggio.

Questo, infatti, sarà il periodo di passaggio dal vecchio al nuovo regime Irpef, che porterà in tasca dei redditi fino a 24mila euro lordi i concitati 80 euro al mese, che, per il 2014, ammonteranno a  circa 640 euro, essendo in partenza dalla prossima busta paga.

A riconoscere l’agevolazione in busta paga, saranno direttamente i sostituti d’imposta, che dovrebbero applicare le indicazioni contenute nella Circolare Agenzia delle Entrate, immediatamente successiva alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto 66 che ha introdotto la riduzione del cuneo fiscale.

Non sono, comunque, solo i redditi da lavoro dipendente, a rientrare nel novero dei soggetti che percepiranno, nelle prossime settimane, l’incremento di stipendio. Compresi nel conteggio dei destinatari della prestazione annunciata dal premier Renzi, saranno, nell’ordine, i seguenti redditi assimilati:

  • compensi dei soci lavoratori delle cooperative;
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • borse di studio e assegni di formazione professionale;
  • compensi per collaborazioni coordinate e continuative;
  • remunerazioni dei sacerdoti;
  • prestazioni pensionistiche erogate da forme di previdenza complementare;
  • compensi percepiti dai lavoratori socialmente utili

Esclusi, in conseguenza, saranno tutti coloro che siano percettori di un reddito al di sopra dei 26mila euro lordi, anche in presenza di un’imposta lorda capiente, o, in aggiunta, coloro che non siano in possesso di un reddito secondo le tipologie elencate precedentemente, o, infine, coloro che, in in assenza di imposta lorda dai redditi maturati nelle modalità di cui sopra, arrivino a superare le detrazioni derivanti da contratto di subordinazione o fonte di reddito assimilata.

Per ricevere il bonus nello stipendio, il lavoratore non dovrà fare assolutamente nulla: sarà il datore di lavoro ad applicare direttamente il bonus in busta paga. Diverso il discorso per le collaboratrici domestiche, badanti e colf: a loro il bonus si applicherà solo in sede di dichiarazione dei redditi. Allo stesso modo, la somma ricevuta andrà opportunamente segnalata nel Cud.

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