Bonus 200 euro pensionati e lavoratori: sarà tassato?

Paolo Ballanti 20/05/22
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge 17 maggio 2022 numero 50 contenente una serie di misure a sostegno di famiglie e imprese colpite dall’aumento dei prezzi di materie prime e beni di consumo causato dalla guerra in Ucraina. Il testo, ribattezzato Decreto “Aiuti” ed in vigore dal 18 maggio, introduce agli articoli 31 e 32 un bonus una tantum di 200 euro in favore di lavoratori dipendenti e pensionati.

La misura ha l’obiettivo di sostenere economicamente le famiglie italiane, e sarà erogata per il tramite del datore di lavoro o direttamente dall’INPS.

A beneficiare del bonus saranno dipendenti e pensionati che rispettano determinati limiti di reddito. Tuttavia è lecito chiedersi: la somma che riceveranno in busta paga o nel cedolino della pensione sarà esente da tassazione?

Analizziamo la questione in dettaglio.

Bonus 200 euro: tutti i beneficiari e come viene erogato, categoria per categoria

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: a chi spetta

A norma dell’articolo 31 del Decreto “Aiuti”, il decreto-legge 17 maggio 2022 numero 50, i lavoratori dipendenti “di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234”:

  • Non destinatari della stessa misura in quanto pensionati o appartenenti ad altre categorie beneficiarie;
  • Che nel primo quadrimestre del 2022 hanno beneficiato, per almeno una mensilità, dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, pari allo 0,8%;

hanno diritto all’indennità una tantum di 200 euro.

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: è tassato?

Per esplicita previsione dell’articolo 31 comma 3 l’indennità in parola “non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali”.

Questo significa che i 200 euro non saranno tassati e nemmeno soggetti a contribuzione INPS, tanto per la parte conto lavoratore (trattenuta in busta paga) quanto per quella carico azienda (pagata con F24).

Il bonus sarà peraltro:

  • Non cedibile;
  • Non sequestrabile;
  • Non pignorabile.

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: limite di reddito

Ad essere interessati dal bonus sono i lavoratori dipendenti in possesso di una retribuzione imponibile ai fini previdenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non eccedente i 2.692,00 euro (mensili), ai sensi del citato articolo 1 comma 121 della Manovra 2022 (Legge n. 234/2021).

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: come viene riconosciuto?

La misura (articolo 31 comma 1 del Decreto) è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro, previa dichiarazione dell’interessato di non essere titolare della medesima prestazione (in quanto pensionato o appartenente alle categorie destinatarie del bonus).

L’accesso ai 200 euro è consentito una sola volta, anche per chi ha in corso più rapporti di lavoro. Si pensi ai lavoratori part-time assunti presso due o più aziende. Una sola di esse potrà riconoscere il bonus.

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: da quando?

I lavoratori dipendenti che rientrano nella platea dei beneficiari, riceveranno l’indennità una tantum nella busta paga “erogata nel mese di luglio 2022” (articolo 31 comma 1).

L’importo farà dunque parte delle altre somme inserite nel cedolino.

Il datore di lavoro provvederà pertanto a corrispondere lo stipendio netto aumentato dei 200 euro.

Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: come lo recupera il datore di lavoro?

Le somme anticipate ai lavoratori verranno poi recuperate dall’azienda all’interno della denuncia UNIEMENS di competenza del mese di luglio 2022, che il datore di lavoro dovrà inviare all’INPS entro il 31 agosto prossimo, in quanto ultimo giorno del mese successivo quello di competenza.

L’indicazione in UNIEMENS, effettuate secondo i parametri dall’Istituto, ha tuttavia valenza esclusivamente dichiarativa.

In termini economici, i 200 euro anticipati in busta paga saranno recuperati sui contributi dovuti all’INPS, in sede di versamento con modello F24.

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Bonus 200 euro pensionati: a chi spetta?

Il successivo articolo 32 del Decreto “Aiuti” disciplina l’erogazione del bonus 200 euro ai pensionati.

Ad averne diritto sono i soggetti:

  • Residenti in Italia;
  • Titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022;
  • Con un reddito personale soggetto ad IRPEF non superiore, per l’anno 2021, ad euro 35 mila (determinato escludendo il trattamento di fine rapporto – TFR, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate soggette a tassazione separata).

L’Ente erogatore si preoccuperà di verificare la situazione reddituale del beneficiario e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, notificherà l’indebito “entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali”.

Bonus 200 euro pensionati: come e quando viene riconosciuto?

Il pagamento dell’indennità una tantum avviene d’ufficio, da parte dell’INPS, con il cedolino della pensione di luglio 2022.

Per i soggetti titolari esclusivamente di trattamenti non gestiti dall’Istituto, il casellario centrale dei pensionati “individua l’Ente previdenziale incaricato dell’erogazione dell’indennità una tantum che provvede negli stessi termini e alle medesime condizioni ed è successivamente rimborsato dall’INPS a seguito di apposita rendicontazione” (articolo 32 comma 1).

La prestazione è corrisposta una sola volta a ciascun avente diritto, anche nel caso in cui questi svolga l’attività lavorativa.

Bonus 200 euro pensionati: è tassato?

Al pari di quanto previsto per i lavoratori dipendenti la somma una tantum non è tassata (articolo 32 comma 3) dal momento che non costituisce reddito ai fini fiscali.

La stessa non entrerà peraltro nel conteggio del reddito complessivo IRPEF del beneficiario.

Bonus 200 euro: risorse finanziarie

Le risorse pubbliche a finanziamento del bonus sono state quantificate in:

  • 756 milioni di euro, per i lavoratori dipendenti (articolo 31 comma 5);
  • 740 milioni di euro, per i pensionati (articolo 32 comma 7).

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