Avvocati sempre più poveri e anziani: i dati della Cassa forense

Redazione 10/10/14
Avvocati sempre più poveri, e, in particolare, proprio dall’ultimo anno. La relazione del presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano, alla giornata di apertura del Congresso nazionale forense di Venezia, è la fotografia impietosa di una professione sempre più in difficoltà sul profilo dei redditi  maturati.

Il summit degli avvocati ha preso il toro per le corna dal primo giorno: senza troppi giri di parole, infatti, la sessione veneziana si è aperta con la constatazione di una crisi profondissima del settore, e, in particolare, del crollo drammatico delle dichiarazioni degli avvocati.

Le cifre

Il momento più difficile per gli avvocati si sintetizza nei numeri snocciolati dal presidente di Cassa forense Luciano, il quale ha sottolineato come il reddito medio annuo degli iscritti all’ente sia colato a picco da 50mila a 45.565 euro in pochi anni, dal 2008 al 2013.

Si tratta di un calo del 12% della redditività della professione forense, a tutto discapito delle nuove leve che tentano di imbarcarsi nell’avventura dello studio legale, in proprio o come dipendente.

Oltretutto, i dati certificano la riduzione dei contributi versati alla cassa, dopo che lo stesso ente ha, proprio di recente, disposto l’0bbligo di iscrizione anche per i giovani o coloro che non maturano abbastanza reddito.

La media dei versamenti attuali, ha notato Luciano, è di 695 per i nuovi iscritti, contro i precedenti 1390. Il resto, ha commentato il rappresentante, viene saldato nell’arco di 8 anni. Questi dati, malgrado il boom di iscrizioni negli ultimi due decenni, che hanno visto le presenze passare da 52645 a 178758, più altri 50mila in seguito all’istituzione del nuovo ordinamento. A complicare il quadro, poi, le spese per l’assistenza, lievitate da 5 a 22 milioni in 20 anni, con possibilità di balzare addirittura a 60 con le nuove regole. Un indicatore di come i professionisti del foro siano, in media, sempre più attempati e bisognosi di cure.

In trincea per il 132

Nel corso della giornata di interventi, varie posizioni sono state espresse a favore della riforma della giustizia civile, presentata dal ministro Orlando alla fine di agosto e pubblicata in Gazzetta come decreto 132/2014.

A favore della nuova legge, sia il Cnf che l’Oua, particolarmente convinti dalle novità che prevedono sia la negoziazione assistita che l’arbitrato in mano agli avvocati. Ora, dunque, l’obiettivo è evitare che eventuali modifiche in Parlamento possano limitare la portata delle innovazioni.

 

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