Avvocati: rimanere iscritti all’albo, come?

Redazione 13/11/15
Mentre l’iter del regolamento sull’esercizio della professione degli avvocati si avvicina alla sua conclusione, sono state approvate dalla Commissione bilancio le nuove regole, attendendo soltanto il parere della Commissione giustizia della Camera, che dovrebbe giungere al massimo entro sabato prossimo.

Attendono il parere delle commissioni parlamentari i due decreti relativi allo svolgimento dell’esame di Stato e del tirocinio forense. La riforma forense, poi, sta per portare a conclusione anche il decreto ministeriale che stabilisce i requisiti richiesti per continuare ad esercitare la professione.

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Escludendo i giovani legali che sono iscritti da meno di cinque anni, gli avvocati per rimanere iscritti all’albo, saranno tenuti a dimostrare l’esercizio “effettivo, continuativo, abituale e prevalente” della professione forense, mediante il possesso (contemporaneo) di precisi requisiti che di seguito riportiamo:

1) titolarità di una partita Iva attiva, individuale, di società o associazione professionale di cui il professionista faccia parte;

2) avere in uso locali, e almeno un’utenza telefonica, destinati allo svolgimento dell’attività professionale, anche se esercitata in forma associata;

3) aver trattato almeno cinque affari l’anno, includendovi tanto l’attività giudiziale quanto quella stragiudiziale;

4) assolvimento degli obblighi di aggiornamento professionale;

5) stipula di una polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile che deriva dall’esercizio della professione.

A seguito dell’espunzione compiuta dopo i pareri espressi dal Consiglio Nazionale Forense (CNF) prima e dal Consiglio di Stato poi, non fa più parte dei requisiti richiesti per rimanere iscritti all’albo l’essere in regola con i pagamenti alla Cassa forense o con i contributi al Consiglio dell’ordine.

Dopo l’acquisizione dei pareri del CNF e del Consiglio di Stato, e a seguito della conclusione dell’iter al Senato, per ottenere la definitiva applicazione dello schema di decreto si attende soltanto il via libera della Camera, come anticipato, previsto per sabato 14 novembre.

Solo allora il testo definitivo potrà essere elaborato dal ministero della Giustizia e successivamente trovare pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Redazione

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