Secondo quanto disposto dall’organo di pubblicazione legislativa, il nuovo regime dei parametri dell’avvocatura entra in vigore già da oggi, all’indomani, dunque, della sua pubblicazione corredata di tutti i dati a cui i professionisti dell’avvocatura dovranno riferirsi e, con essi, anche i loro clienti.
Il testo abroga parzialmente il primo regolamento sui parametri, varato dall’ex Guardasigilli paola Severino, ministro del governo tecnico di mario Monti, sotto la cui egida era partito l’iter di riforma professionale forense, di cui l’aggiornamento dei compensi è l’ultimo tassello in ordine di tempo.
Proprio la figura del cliente, assume centralità anche nella definizione dei compensi e, soprattutto, nella trasparenza tra difensore e cittadino, dal momento che quest’ultimo dovrà essere preventivamente informato dell’ammontare della causa.
Con il nuovo decreto, decade il regime precedente, con retribuzione per singola attività sostenuta, e si passa alla valutazione complessiva della prestazione, suddivisa in specifiche fasi che vanno dallo studio della controversia alla trattazione esecutiva.
I parametri non vanno, comunque, interpretati in senso troppo rigido, dal momento che l’autorità giudiziaria potrà riconoscere al legale un compenso dell’80% superiore oppure ridotto della metà.
Ai praticanti, in linea generale, viene riconosciuto il principio di metà onorario rispetto a quello applicato per i professionisti; per le società, invece, vige il regime per il singolo professionista.
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