Documento unico di Circolazione Stradale: cos’è?
Dopo il trasferimento di alcune competenze del Pra (Pubblico Registro Automobilistico) gestito dall’Aci, in capo alla Motorizzazione civile, arriva anche il documento unico di circolazione. In gestazione da ben due anni, consiste in un documento riassuntivo sia del libretto di circolazione sia del certificato di proprietà, che saranno sostituiti integralmente dal 2018. Già da tempo, negli altri paesi europei, esiste un unico documento di circolazione.
[su_button url=”https://www.leggioggi.it/categorie/motori/” target=”blank” style=”flat” background=”#009ac0″ color=”#ffffff” size=”10″ wide=”yes” center=”yes” icon=”icon: hand-o-right” desc=”Approfondisci Speciale Motori Oggi” title=”Approfondisci Speciale Motori Oggi”][/su_button]
Auto, Pubblico Registro Automobilistico e Motorizzazione unificate
Prima del completamento della riforma della pubblica amministrazione, infatti, il Pra rilasciava il certificato di proprietà, mentre la Motorizzazione quello di circolazione. La buona notizia non consiste solo nella semplificazione delle procedure burocratiche relative all’auto, ma anche in un effettivo risparmio per ciascun cittadino.
Al momento dell’immatricolazione del veicolo, nonché ad ogni passaggio di proprietà, infatti, risparmierà ben 39 euro, essendo dovuti solo 61 euro a fronte dei 100 euro scorsi. Il risparmio discende dal fatto che dovranno pagarsi solamente due bolli, e non più quattro.
- Potrebbe interessarti anche: Legge 104 e le agevolazioni sull’auto
Riforma Madia: approvazione del decreto entro il 28 febbraio
In particolare, la somma complessiva è costituita dal costo di rilascio di certificato di proprietà e carta di circolazione (che da 64 scenderà a 32 euro), oltre alla tariffa fissata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che da 37 euro scende a 30).
•Potrebbe interessarti anche: Superbollo Auto 2017, calcolo sanzioni e interessi. Riforma Madia, Addio al Pra
Pur sopravvivendo entrambe le agenzie, l’unificazione dei documenti è possibile grazie alla nuova idea di co-gestione dei dati tra le due, in un progetto di sharing di tutte le informazioni contenute nelle banche dati di propria gestione. È defintivamente tramontato, dunque, il progetto iniziale che vedeva la concreta fusione dei due enti.
Tuttavia, si stima una perdita di gettito per lo Stato intorno ai 50 milioni di euro l’anno.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento