Indice
- Aumento Pensioni 2023: cambia il meccanismo della rivalutazione
- Aumento Pensioni 2023: cambiano le pensioni minime
- Aumento pensioni 2023: le regole attuali
- Aumento Pensioni 2023: esempi per fasce d’importo e confronto 2022
- Aumento Pensioni 2023: attenzione all’anticipo 2022
- Aumento Pensioni 2023: quali imposte si applicano alle pensioni
Aumento Pensioni 2023: cambia il meccanismo della rivalutazione
- Per le pensioni di importo “superiore a quattro volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla lettera a), l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato”;
- Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il trattamento minimo Inps e inferiori a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica, spettante sulla base della percentuale all’85%, l’aumento “di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato” (ancora l’articolo 58, comma 1, lettera b) punto 1).
Aumento Pensioni 2023: cambiano le pensioni minime
- 1,5 punti percentuali per l’anno 2023 (elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni);
- 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.
Libro utile
Il contenzioso contributivo con l’INPS
Questo volume, con un taglio giuridicamente rigoroso ma al tempo stesso pratico (attraverso la proposta di modelli di ricorsi), si presenta come un valido strumento per i professionisti (consulenti del lavoro, avvocati, commercialisti) che assistono le società o i lavoratori autonomi sia in una fase propedeutica sia nel predisporre e implementare una valida strategia difensiva (preventiva, in sede amministrativa o giudiziaria) nei confronti dell’INPS. La prima parte dell’opera guida il professionista all’interno dell’inquadramento della materia a livello normativo, nella suddivisione tra le varie gestioni (lavoro a tempo determinato, apprendistato, lavoro intermittente, lavoro marittimo e ex IPSEMA, giornalistico, di appalto, le prestazioni occasionali e il lavoro autonomo) e nell’analisi di vari istituti come le ispezioni, l’accesso agli atti e gli strumenti alternativi al contenzioso. Vengono affrontate le sanzioni che l’INPS può irrogare, il sistema di riscossione e le possibili tutele. Infine nella parte generale vengono illustrati i meccanismi di formazione del DURC, le differenze e gli strumenti di tutela sia contro il DURC esterno, che contro quello interno, fino ad arrivare al DURC negativo e la perdita delle agevolazioni contributive. La parte speciale esamina le fattispecie significative delle gestioni più rilevanti dell’INPS: AGO, Gestione Agricola, Gestione Artigiani e Commercianti (esaminando fattispecie come i familiari coadiutori, la doppia iscrizione dell’amministratore di SRL, i soci lavoratori, la cancellazione del liquidatore di società, l’artigiano di fatto, i gestori di case vacanza e b&b). Vengono approfondite le questioni di maggior rilevanza della Gestione Separata: gli iscritti alle professioni ordinistiche, la decorrenza della prescrizione, il limite reddituale di euro 5.000, i pensionati, gli sportivi non iscritti alle Gestioni ex ENPALS. L’ultimo capitolo, infine, esamina le Gestioni ex ENPALS, fornendo un inquadramento di queste particolari gestioni e, poi, specificando le questioni relative agli artisti dello spettacolo, alla cessione del diritto all’immagine e all’obbligo previdenziale degli autori delle opere letterarie o di altro genere. Il volume è arricchito da un utile corredo di materiale tecnico-operativo disponibile online. Questa seconda edizione è stata aggiornata con la giurisprudenza e la prassi pubblicata negli ultimi due anni e anche recentemente dall’INPS. Paolo Maria GangiLL.M., Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma; esplica la propria attività professionale prevalentemente per le PMI italiane in materia di contenzioso previdenziale, contrattualistica nazionale e internazionale, privacy e compliance in genere. Ha pubblicato diversi articoli in ambito giuridico.Giuseppe Miceliha conseguito l’abilitazione alla professione di Avvocato nel 2008, presso la Corte d’Appello di Roma. Svolge attività di docenza presso Università e business School. È Curatore editoriale e Autore di numerosi volumi e saggi in materia di Antiriciclaggio e Privacy. Roberto Sarraha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura Generale dello Stato ed è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma, con abilitazione al patrocinio davanti le Giurisdizioni Superiori. Esplica la propria attività professionale prevalentemente nell’ambito del diritto del lavoro. Svolge attività di docenza presso Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e LUMSA Università Libera Università Maria Santissima Assunta.
Paolo Maria Gangi, Giuseppe Miceli, Roberto Sarra | Maggioli Editore 2022
56.05 €
Aumento pensioni 2023: le regole attuali
- 100% della rivalutazione per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a quattro volte il trattamento minimo Inps;
- 90% della rivalutazione per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo Inps;
- 75% della rivalutazione per le fasce di importo eccedenti cinque volte il trattamento minimo.
- Il trattamento minimo definitivo per l’anno corrente, pari ad euro 525,38;
- L’indice di perequazione 2022 del 7,3% comunicato con decreto del Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti del 9 novembre scorso;
Fasce trattamenti | % indice di perequazione da attribuire | Aumento del | Fascia di reddito – dal | Al |
Fino a quattro volte il trattamento minimo Inps | 100% | 7,3% | – | 2.101,52 |
Oltre quattro volte e fino a cinque volte il trattamento minimo | 90% | 6,57% | 2.101,53 | 2.626,90 |
Oltre cinque volte il trattamento minimo | 75% | 5,48% | 2.626,91 | – |
Aumento Pensioni 2023: esempi per fasce d’importo e confronto 2022
Assegno mensile | Importo 2022 | Importo 2023 (nuove regole) | Importo 2023 (regole vigenti) | Differenza 2022 – 2023 (nuove regole) | Differenza 2022 – 2023 (vecchie regole) |
---|---|---|---|---|---|
Lordo | 525,38 | 571,61 | 563,73 | 46,23 | 38,35 |
Netto | 525,38 | 571,61 | 563,73 | 46,23 | 38,35 |
/// | |||||
Lordo | 1000,00 | 1.073,00 | 1.073,00 | 73,00 | 73,00 |
Netto | 898,11 | 949,62 | 949,62 | 51,51 | 51,51 |
/// | |||||
Lordo | 1.500,00 | 1.609,50 | 1.609,50 | 109,50 | 109,50 |
Netto | 1.244,00 | 1.319,08 | 1.319,08 | 75,08 | 75,08 |
/// | |||||
Lordo | 2.000,00 | 2.146,00 | 2.146,00 | 146,00 | 146,00 |
Netto | 1.586,82 | 1.686,93 | 1.686,93 | 100,10 | 100,10 |
/// | |||||
Lordo | 2.500,00 | 2.655,13 | 2.679,59 | 155,13 | 179,59 |
Netto | 1.906,29 | 2.002,19 | 2.017,31 | 95,90 | 111,02 |
/// | |||||
Lordo | 2.700,00 | 2.867,54 | 2.891,93 | 167,54 | 191,93 |
Netto | 2.029,93 | 2.133,50 | 2.148,58 | 103,57 | 118,65 |
/// | |||||
Lordo | 3.000,00 | 3.116,07 | 3.208,36 | 116,07 | 208,36 |
Netto | 2.215,38 | 2.287,14 | 2.344,19 | 71,75 | 128,80 |
/// | |||||
Lordo | 3.500,00 | 3.620,09 | 3.735,73 | 120,09 | 235,73 |
Netto | 2.524,48 | 2.598,71 | 2.670,20 | 74,23 | 145,72 |
/// | |||||
Lordo | 4.000,00 | 4.137,24 | 4.263,11 | 137,24 | 263,11 |
Netto | 2.826,15 | 2.904,38 | 2.976,12 | 78,23 | 149,97 |
Aumento Pensioni 2023: attenzione all’anticipo 2022
Calcola la tua pensione rivalutata
Aumento Pensioni 2023: quali imposte si applicano alle pensioni
- 23% per i redditi fino a 15.000,00 euro annui;
- 25% per i redditi da 15.000,01 a 28.000,00 euro annui;
- 35% per i redditi da 28.000,01 a 50.000,00 euro annui;
- 43% per i redditi da 50.000,01 euro annui.
- 23% per i redditi fino a 1.250,00 euro mensili;
- 25% per i redditi da 1.250,01 a 2.333,33 euro mensili;
- 35% per i redditi da 2.333,34 a 4.166,66 euro mensili;
- 43% per i redditi da 4.166,67 euro mensili.
- Euro 1.955,00 se il reddito complessivo non supera 8.500,00 euro;
- 700 + [1.255,00 * (28.000 – reddito complessivo) / 19.500] se il reddito complessivo è compreso tra 8.500 e 28.000 euro;
- 700 * [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000] se il reddito complessivo è compreso tra 28.000 e 50.000 euro;
- Nulla spetta se il reddito complessivo eccede i 50 mila euro.
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