Il GRECO (Group of States against corruption), costituito all’interno del Consiglio d’Europa (che, ricordiamo, non fa parte dell’Unione europea, è un’organizzazione internazionale con sede a Strasburgo che conta 47 Stati, tra cui gli stati UE e gli USA), ha iniziato il 1 gennaio 2012 il quarto “ciclo” di valutazioni, cioè degli audit da parte di esperti qualificati relativamente ad alcuni temi in materia di lotta alla corruzione.
I precedenti cicli di valutazioni riguardavano temi come la trasparenza del finanziamento dei partiti, le sanzioni penali contro la corruzione, la pubblica amministrazione e i controlli interni, l’istituzione di un’autorità anticorruzione.
I temi di questa valutazione saranno la prevenzione della corruzione dei parlamentari, dei giudici e dei pubblici ministeri, con particolare riguardo a:
– codici di condotta;
– regole sui conflitti di interessi
– proibizione o restrizione di alcune attività extraparlamentari
– pubblicità e dichiarazioni dei patrimoni, redditi e interessi finanziari
– sanzioni.
L’audit sarà effettuato tra il 25 e il 29 aprile e sicuramente l’Italia potrebbe trovarsi in difficoltà su alcune tematiche, quali:
– l’assenza di un codice etico dei parlamentari;
– l’assenza di regole sul conflitto di interessi dei parlamentari (e quindi anche l’assenza di sanzioni non-penali, l’assenza di un’autorità competente a valutare e sanzionare);
– l’assenza di divieto di svolgimento di attività professionali o imprenditoriali durante e dopo il mandato politico;
– l’assenza di norme che regolano l’attività delle lobby;
– l’assenza di norme di condotta per chi lavora nello staff degli onorevoli.
Come nelle precedenti valutazioni, noi saremo l’ultimo paese europeo ad essere valutato (tutti si sono sottoposti alla verifica, tranne l’Austria in cui l’audit è previsto per il 4-8 aprile). Gli ultimi Stati (tutti non europei) che si devono sottoporre alla valutazione sono: Belarus, Andorra, Georgia, Liechtenstein, Monaco, Federazione Russa, San Marino, Svizzera, Ucraina e Stati Uniti.
Ad esito delle precedenti valutazioni, furono rilasciate delle raccomandazioni (una sorta di non-conformità), e noi fummo il Paese con più “compiti per casa”: nel primo e secondo ciclo ci furono assegnate ben 22 raccomandazioni, di cui nei successivi anni 17 sono state attuate, 3 attuate parzialmente, 2 inattuate, mentre nel terzo ciclo di valutazioni ci furono rilasciate 16 raccomandazioni, di cui 4 attuate, 10 attuate parzialmente, e 2 inattuate.
Il frutto di tali “raccomandazioni” sono stati, per esempio, la c.d. “legge severino” (d.lgs. 235/2012), i decreti su trasparenza e incompatibilità (decreti 39 e 33 del 2013), la reintroduzione del falso in bilancio, la riforma del finanziamento dei partiti, l’istituzione e il rafforzamento del ruolo dell’ANAC, ecc…
A fine febbraio la Camera dei Deputati ha licenziato un testo sul conflitto di interessi dei parlamentari che ora passa al Senato, e ciò quindi fa ben sperare riguardo ad una rapida approvazione, ma il codice etico, la legge sulle lobby e le regole di condotta per i collaboratori dei parlamentari, sembrano tutte proposte ancora in alto mare.
Non ci resta che sperare che l’audit sia ancora una volta di stimolo e pungolo per le nostre istituzioni per tornare ad essere di diritto e di fatto una delle più grandi nazioni al mondo, e non una delle nazioni d’Europa dove più alta è la percezione della corruzione.
Per approfondire:
– Calendario verifiche GRECO;
– Addendum al Rapporto di conformità sull’Italia – cicli I-II congiunti;
– Rapporto di conformità Italia – III ciclo di valutazioni.
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