Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): cosa prevede e come richiederla

Redazione 21/02/20
L’Assistenza Domiciliare Integrata, chiamata anche con la sigla ADI, è una formula assistenziale dedicata agli anziani e a tutte le persone che non sono autosufficienti. Un’assistenza che si svolge presso il malato che ne ha necessità, sia che si tratti di un anziano che di un soggetto affetto da una malattia invasiva.

Si tratta di una formula che ha alla sua base due capisaldi fondamentali: umanizzazione delle cure e prossimità al malato. Una soluzione che alleggerisce il peso affrontato dalle strutture ospedaliere, perché cura ed assiste il malato a casa sua. Ma gli anziani e i malati che ricorrono all’ADI sono ancora troppo pochi, visto che, almeno per quello che riguarda il 2018, ha approfittato di questa possibilità solo il 2,7% degli over 65, ovvero 364.000 persone su 14 milioni di anziani.

Come funziona l’ADI

Chi sceglie di avvalersi dei servizi ADI in genere affronta dei problemi che hanno la necessità di essere gestiti quotidianamente. Si tratta di trattamenti medici, ma anche supporto infermieristico e terapie riabilitative. Ma tra le possibilità di aiuto ci sono anche dei servizi socioassistenziali estremamente importanti. L’ADI viene effettuata a domicilio e per il richiedente non ha nessun costo perché le spese vengono sostenute dal SSN, cioè il Servizio Sanitario Nazionale.

Si tratta di un sostegno che, in base alle necessità effettive, può coprire alcuni giorni della settimana, oppure funzionare 7 giorni su 7. Il periodo di copertura va dai sei mesi a un anno, e deve essere accompagnata da una richiesta del medico di base, da presentare insieme alla copia della documentazione completa dello stato del paziente. Una volta che l’ADI viene accettata, l’assistito ha la possibilità di ottenere una serie di prestazioni assistenziali. Si tratta di un sostegno che tocca sia il piano infermieristico, che il sociale e il fisioterapico, insieme ad alcune visite specialistiche.

Come richiedere l’ADI

Per richiedere l’ADI bisogna rientrare nei requisiti previsti dalla normativa. Hanno diritto ad ottenere l’ADI coloro che hanno perso l’autosufficienza, per sempre o per un lungo periodo. Quelli che non possono più camminare, o che sono totalmente dipendenti da una terza figura, e che hanno la possibilità di attivare gli interventi a domicilio.

Ovviamente l’ADI copre solo le necessità essenziali del paziente e quindi è sempre meglio attivare un’assicurazione sanitaria specifica per servizi ADI, assistenza domiciliare integrata con Helvetia ad esempio, per essere coperti in caso di eventuali spese extra. Per quello che riguarda la domanda l’iter può variare a seconda della regione di residenza e della Asl competente. Come già visto, la richiesta dovrebbe partire dal medico di base, ma può essere avanzata anche da uno specialista ospedaliero, dagli Assistenti Sociali o da un Distretto Sanitario Comunale.

La domanda passa al vaglio dell’UVM, Unità Valutativa Multidimensionale, che redige il PAI, e cioè il Piano d’Assistenza Individualizzato, con il programma e la terapia adatta al paziente. Un programma dove sono specificate le figure specialistiche necessarie e le modalità terapeutiche da attuare nei confronti del beneficiario.

 

 

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