Assegno unico universale, decreto in Gazzetta: domande dal 1° gennaio 2022

La misura sarà operativa da marzo, ma si potranno inoltrare le istanze già da gennaio 2022

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo la prima approvazione in CdM e il passaggio in Parlamento, il decreto attuativo sull’Assegno unico universale per i figli, che sarà a regime nel 2022. L’assegno mensile potrà avere un importo massimo di 175 euro per figlio, che sarà ridotto progressivamente fino a un minimo di 50 euro per chi ha un ISEE superiore a 40.000 euro o per chi non lo presenta.

Previste maggiorazioni nel caso di figli con disabilità e in base al numero di figli. L’assegno è riconosciuto “per ogni figlio minorenne a carico” e per i nascituri “a partire dal settimo mese di gravidanza”. Per i figli tra 18 e 21 anni l’assegno cala e l’importo massimo viene ridotto a 85 euro, mentre il minimo a 25. Non ci sono limiti di età invece per i figli con disabilità.

La misura partirà dal 1° marzo 2022, le domande possono essere inoltrate a partire dal 1° gennaio 2022, e per le domande presentate dal 1° gennaio al 28 febbraio il pagamento è previsto a marzo, mentre per le domande presentate successivamente il pagamento sarà effettuato il mese successivo alla presentazione delle stesse. Per i nuovi nati l’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.

Vediamo quali sono i requisiti per richiederlo e come presentare domanda.

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Assegno unico universale: requisiti

Come anticipato, l’assegno unico universale spetta per ogni figlio minorenne a carico e per i nascituri a partire dal settimo mese di gravidanza. Al momento della presentazione della domanda si dovrà inoltre essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere cittadino italiano o di uno stato dell’UE, o cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi;
  • essere residente e domiciliato in Italia con i figli a carico sino al compimento dei 18 anni;
  • essere residente in Italia da almeno 2 anni o in alternativa essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale;
  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.

Seguendo il testo del Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230, la domanda potrà essere presentata anche dai figli maggiorenni che possono “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”.

Scarica il testo del Decreto sull’Assegno Unico pubblicato in Gazzetta

Assegno unico universale: quali misure sostituisce

In base a quanto previsto dalla Legge delega numero 46/2021 (articolo 3 comma 1), l’assegno unico andrà gradualmente a sostituire:

  • premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • assegno di natalità (cd. Bonus bebè),
  • detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Assegno unico universale: importo

L’assegno varierà in base all’Isee e ad altre condizioni per le quali sono previste delle maggiorazioni. L’importo massimo ottenibile con Isee fino a 15mila euro è di 175 euro mensili. L’assegno scalerà progressivamente fino all’importo minimo di 50 euro previsto per chi presenta un Isee superiore a 40mila euro o per chi non lo presenta.

Sono previste inoltre delle maggiorazioni. Dal terzo figlio è prevista una maggiorazione che va da 15 a 85 euro in base all’Isee. Per i nuclei con 4 o più figli è prevista una “maggiorazione forfettaria” di 100 euro al mese.

Per i nuclei con Isee fino a 40.000 euro è prevista anche un’ulteriore maggiorazione di 30 euro a figlio se entrambi i genitori lavorano. Ulteriori 20 euro per ciascun figlio sono previsti per le mamme under 21.

Prevista infine una maggiorazione aggiuntiva transitoria per i nuclei con Isee fino a 25mila euro e già percettori dell’Assegno per il nucleo familiare, che terminerà a marzo 2025.

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Assegno unico universale: figli con disabilità

Per i nuclei familiari in cui sono presenti figli con disabilità sono previste ulteriori maggiorazioni. Si parla di:

  • 105 euro al mese in più “in caso di non autosufficienza”;
  • 95 euro al mese in più “in caso di disabilità grave”;
  • 85 euro in più “in caso di disabilità media”.

I figli maggiorenni con disabilità riceveranno un maggiorazione di 50 euro all’assegno previsto per i figli maggiorenni tra 18 e 21 anni. Al superamento dei 21 anni si continuerà comunque a ricevere l’assegno, ma questo varierà in base all’Isee: si andrà da un massimo di 85 euro al mese per i nuclei con Isee fino a 15mila euro fino a 25 euro mensili per i nuclei con Isee superiore a 40mila euro.

Assegno unico universale: figli maggiorenni

Come scritto in precedenza, i figli maggiorenni tra 18 e 21 anni potranno fare domanda e “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”. Tuttavia, per ricevere l’assegno bisognerà sottostare ad alcune condizioni, alternativamente:

  • frequentare un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
  • svolgere un tirocinio o avere un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  • essere registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgere il servizio civile universale.

Assegno unico universale e Reddito di Cittadinanza

I nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza non dovranno inoltrare domanda per l’assegno unico, che sarà erogato d’ufficio dall’Inps. L’importo sarà calcolato sottraendo la quota di Reddito relativa ai figli minori (calcolata sulla base della scala di equivalenza del RdC) da quanto spetta per l’Assegno unico. In questo caso l’erogazione avverrà sempre mediante ricarica della Carta RdC.

Assegno unico universale: domanda 

Il nuovo sussidio sarà operativo da marzo 2022, ma le domande si potranno presentare dal primo gennaio, per un periodo che andrà da marzo al febbraio dell’anno successivo. Si legge sulla pagina Inps dedicata alla misura che:

La domanda per l’assegno unico e universale è annuale, comprendendo le mensilità che vanno da marzo a febbraio dell’anno successivo e può essere presentata a partire dal 1° gennaio 2022 da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale a prescindere dalla convivenza con il figlio, direttamente attraverso il sito INPS, ovvero chiamando il contact center o tramite patronati. La domanda può essere presentata anche mediante tutore del figlio ovvero del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato. Al compimento della maggiore età, i figli possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori e richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.”

Per le domande presentate a gennaio e febbraio, l’assegno sarà corrisposto a partire dal mese di marzo 2022; i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo 2022.

Per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, l’assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo 2022.

Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’ ISEE al momento della domanda. Insieme alla domanda andrà presentata anche la dichiarazione Isee ma chi non la presenta riceverà comunque l’assegno al minimo.

Il link per la presentazione della domanda sarà disponibile sul sito inps.it da gennaio 2022.

Assegno unico universale: erogazione

L’Assegno unico può essere erogato al genitore che ha presentato domanda o in alternativa può essere egualmente suddiviso tra i genitori. Nel caso di un affidamento esclusivo l’assegno spetterà, in mancanza di un accordo, al genitore affidatario. Se viene nominato un tutore, “l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato“.

L’erogazione avviene mediante accredito su IBAN o mediante bonifico domiciliato, mentre per i percettori del Reddito di Cittadinanza verrà erogato insieme a questo attraverso la Carta RdC.

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Alessandro Sodano

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