Compiuto quindi il primo passo in direzione dell’approvazione della riforma annunciata all’interno del cosidetto Family act.
Nella riunione dell’11 giugno scorso il Consiglio dei ministri su proposta della Ministra per le pari opportunità Elena Bonetti ha approvato il disegno di legge che delega il Governo ad adottare una serie di decreti legislativi tra cui l’introduzione dell’assegno unico universale per le famiglie con figli fino a 21 anni.
Per velocizzare l’iter parlamentare, la riforma denominata “Family Act” è stata inserita sotto forma di emendamento ad un altro testo alla Camera da giugno 2018 che vede come firmatari gli esponenti del Partito Democratico Graziano Delrio e Stefano Lepri.
L’intenzione dell’esecutivo è quella di raccogliere in un unico contributo le detrazioni e le misure a sostegno delle famiglie con figli.
La partenza ufficiale della misura si ipotizza per gennaio 2021, motivo per cui il Governo ha emendato un vecchio disegno di legge già incardinato in Parlamento, così da velocizzare i tempi di approvazione alla Camera, che era stata prevista già per metà luglio. E così è stata per l’approvazione della delega. Ora si attende il verdetto del Senato.
Vediamo nel dettaglio caratteristiche e importi dell’assegno.
Family Act approvato in Consiglio dei Ministri: tutte le misure per punti
Assegno unico fino a 21 anni: ammontare
Nella versione originaria Delrio – Lepri, l’assegno era pari a 240 euro mensili. Ora, dopo l’emendamento del Governo, non è ancora nota la misura del contributo. Stando a quanto ha dichiarato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, in un primo momento “Si era fatta l’ipotesi di una cifra tra i 200 euro e i 250 euro, ma bisogna avere la certezza che sia una cifra che non faccia perdere denaro a nessuna famiglia”.
Assegno unico: decorrenza
Potranno accedere al contributo i genitori di figli dal settimo mese di gravidanza sino al compimento del ventunesimo anno di età.
Assegno unico: come fare richiesta e ISEE
Con tutta probabilità l’assegno unico sarà legato all’Indicatore della situazione economica equivalente, meglio conosciuto come Reddito ISEE, valore che misura la capacità economico-patrimoniale del nucleo familiare al fine di accedere ad una serie di agevolazioni, benefici o misure previdenziali.
A tutti coloro che vorranno ottenere l’assegno unico sarà pertanto richiesto di avere una DSU in corso di validità. La Dichiarazione sostitutiva unica, ricordiamolo, è il primo passo per ottenere dall’INPS il valore ISEE.
Peraltro, è attualmente possibile accorciare i tempi di richiesta della DSU attraverso la dichiarazione precompilata, con una serie di dati precaricati dagli archivi INPS e Agenzia delle entrate.
Assegno unico: numero di figli e componenti disabili
Oltre al valore ISEE, l’importo dell’assegno unico sarà condizionato al numero di figli e alla presenza o meno di portatori di handicap grave ai sensi della Legge 104/1992, condizione attestata dalla competente commissione medica dell’Azienda sanitaria locale.
Dalle parole della ministra Bonetti in un intervento alla trasmissione televisiva Agorà, in presenza di figli disabili “l’assegno universale prevede una maggiorazione tra il 30 e il 50% e sarà esteso per tutto l’arco della vita”.
Previsto infine un aumento del contributo per chi ha tre o più figli.
Assegno unico figli fino a 21 anni: erogazione
Le ipotesi allo studio prevedono due possibili modalità di erogazione. La prima mediante accredito in conto corrente come avviene ad esempio per il bonus iscrizione ai centri estivi. L’alternativa è rappresentata dal riconoscimento dell’assegno sotto forma di credito d’imposta da portare in compensazione con le imposte da versare allo Stato.
In quest’ultimo caso ipotizziamo che a Rossi Mario spetti un contributo di 200 euro. In sede di dichiarazione 730 anno 2022 redditi 2021 le imposte da versare saranno pari ad euro 900,00 che diminuite di 200 euro in virtù del credito d’imposta si ridurranno ad euro 700,00.
Assegno unico: caratteristiche del contributo
Le somme che il beneficiario riceverà a titolo di assegno unico non saranno soggette a trattenute a titolo di contributi INPS o tassazione IRPEF. Si tratterà pertanto di una somma netta peraltro cumulabile con il Reddito di cittadinanza.
La riforma prevede inoltre una “clausola di salvaguardia”, con la funzione di aumentare l’importo dell’assegno unico qualora lo stesso sia inferiore a quanto percepito dal nucleo familiare prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo.
Assegno unico: quando sarà operativo
Il ddl proposto dalla Ministra Bonetti autorizza il Governo ad adottare entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge delega, il decreto legislativo che istituisce l’assegno unico. Non è da escludere tuttavia una modifica al testo nel corso del suo iter parlamentare, in modo da portare la scadenza al 30 novembre 2020. In quest’ultimo caso l’assegno potrebbe partire ufficialmente già da gennaio 2021.
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