A prevederlo lo schema di Decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri del 18 novembre scorso, con cui si definiscono i dettagli dell’assegno in partenza il 1° marzo 2022.
La misura, nell’ottica di semplificare, riordinare e potenziare le misure economiche di sostegno alle famiglie con figli, si concretizza nell’erogazione di un assegno mensile parametrato alle condizioni economico – patrimoniali del nucleo familiare ed al numero / età dei figli.
Il riconoscimento del sussidio interesserà i dodici mesi decorrenti dal 1° marzo al 28 febbraio dell’anno successivo.
Regole particolari sono previste, come anticipato, per i percettori del Reddito di cittadinanza. Vediamole in dettaglio.
Assegno unico universale, arriva il decreto: domande da gennaio e importi fino a 175 euro
Assegno unico figli con RdC: erogazione
Il pagamento dell’assegno unico per i beneficiari RdC avverrà insieme a quest’ultimo e con le stesse modalità di erogazione. A stabilirlo l’articolo 7 comma 2 dello schema di Decreto legislativo.
Questo significa che, mensilmente:
- Il Reddito di cittadinanza si arricchirà di una quota aggiuntiva;
- Reddito di cittadinanza + assegno unico saranno riconosciuti al beneficiario a mezzo ricarica della cosiddetta “Carta RdC”.
Sotto questi aspetti l’assegno unico per i beneficiari del Reddito di cittadinanza si discosta notevolmente dalle regole ordinarie, le quali prevedono il pagamento diretto del sussidio ad opera dell’INPS (articolo 6 comma 4) a mezzo:
- Accredito sul conto corrente del beneficiario;
- In alternativa, bonifico domiciliato presso gli uffici postali.
Assegno unico figli: RdC con più beneficiari
Un caso particolare riguarda la suddivisione del Reddito di cittadinanza tra i componenti maggiorenni del nucleo familiare. Questa possibilità, introdotta con il Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 30 aprile 2021 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 20 luglio scorso, è riconosciuta, previa richiesta degli interessati:
- In parti uguali, limitatamente alla quota RdC ad integrazione del reddito familiare (il sostegno al pagamento del mutuo o del canone di locazione spetta al beneficiario intestatario del contratto);
- A patto che la quota riservata a ciascun componente maggiorenne sia di ammontare superiore a 200 euro, con riferimento al mese in cui viene inoltrata la richiesta di suddivisione ovvero nel primo mese di pagamento del Reddito (in caso di domanda di erogazione parziale contestuale all’istanza per ottenere il sussidio).
Tornando all’assegno unico, la casistica appena descritta è esaminata all’articolo 7 comma 2 ultimo periodo. Nel Decreto si prevede che “la richiesta di suddivisione del Reddito di cittadinanza fra i componenti maggiorenni del nucleo comporta anche il pagamento dell’assegno unico in parti uguali fra gli esercenti la responsabilità genitoriale”.
Reddito di Cittadinanza, una carta per ogni componente del nucleo: come funziona
Come funziona la Carta RdC
Ricordiamo che la Carta RdC è uno strumento di pagamento elettronico rilasciato da Poste Italiane a seguito dell’accoglimento della domanda di Reddito di cittadinanza.
La Carta permette di:
- Effettuare prelievi di contante sino ad un massimo mensile di 100 euro in caso di nuclei familiari composti da un singolo individuo (il limite aumenta in base alla cosiddetta “scala di equivalenza” in funzione del numero dei componenti);
- Effettuare acquisti di beni e servizi presso i POS degli esercizi commerciali presenti in Italia;
- Pagare MAV e bollettini postali;
- Effettuare un bonifico SEPA a beneficio del locatore (in caso di contratto di locazione) o dell’intermediario che ha concesso il mutuo.
Al contrario è vietato utilizzare la Carta per:
- Acquisti on-line, all’estero o mediante servizi di direct – marketing;
- Acquisti in club privati;
- Giochi con vincite in denaro;
- Acquisto, noleggio e leasing di navi ed imbarcazioni da diporto, oltre a servizi portuali;
- Armi, materiale pornografico e servizi per adulti;
- Servizi finanziari, assicurativi, creditizi o di trasferimento denaro;
- Articoli di gioielleria, pellicceria, nonché presso gallerie d’arte e affini o club privati.
Assegno unico figli con RdC: riconoscimento d’ufficio
Un’altra eccezione per i beneficiari RdC riguarda la procedura di richiesta dell’assegno unico. L’articolo 7 comma 2 prevede espressamente che “l’INPS corrisponde d’ufficio” il sussidio.
Dal tenore letterale della norma si comprende che non è necessaria alcuna domanda all’Istituto, al fine di ottenere la maggiorazione per assegno unico. Con tutta probabilità la motivazione risiede nel fatto che l’INPS è già in possesso dei dati necessari all’erogazione delle somme in virtù della domanda di Reddito, con la possibilità di verificare in autonomia il diritto o meno agli importi aggiuntivi.
Assegno unico figli con RdC: come calcolare l’importo
La quota aggiuntiva per i percettori del Reddito di cittadinanza sarà pari (articolo 7 comma 2 secondo periodo) all’importo teorico dell’assegno meno la “quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare”. Quest’ultima si ipotizza sarà determinata con gli stessi criteri già comunicati dall’Istituto in tema di compatibilità tra assegno temporaneo e Reddito di cittadinanza (messaggio INPS n. 3669 del 27 ottobre 2021).
Di conseguenza, la formula sarà:
Quota aggiuntiva = Importo assegno unico – Quota RdC minorenni.
Quota Assegno unico
Lo schema di Decreto legislativo definisce i dettagli di un sussidio legato a:
- ISEE del nucleo familiare;
- Numero ed età dei figli a carico, con alcune maggiorazioni, ad esempio quelle previste per i figli successivi al secondo o portatori di handicap.
Di conseguenza, per ciascun figlio minorenne è prevista una somma mensile pari a 175 euro (ridotta a 85 euro se il figlio è maggiorenne sino a ventuno anni) per chi ha un ISEE pari o inferiore a 15 mila euro, somma ridotta gradualmente sino a raggiungere i 50 euro mensili (25 euro per i maggiorenni under 22) in presenza di un ISEE pari o superiore a 40 mila euro.
Quota RdC minorenni
La quota RdC minorenni da sottrarre all’assegno unico è calcolata (articolo 7 comma 2) sulla base della “scala di equivalenza di cui all’articolo 2 comma 4 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4” per intenderci il Decreto che ha introdotto nell’ordinamento italiano il Reddito di cittadinanza.
Per determinare la parte del Reddito relativa ai minorenni è necessaria la seguente operazione:
Importo RdC * [(scala di equivalenza totale – contributo maggiorenni alla scala di equivalenza) / (scala equivalenza totale)].
Ricordiamo che la scala di equivalenza assegna il valore 1 al primo componente il nucleo familiare, cui si aggiunge 0,4 per ogni componente di maggiore età e 0,2 per ogni minorenne, sino ad un massimo di 2,1 (valore elevato a 2,2 in presenza di componenti disabili gravi o non autosufficienti).
Ipotizziamo un nucleo familiare composto da due maggiorenni e due figli minori i quali percepiscono un Reddito di cittadinanza pari a 500 euro mensili.
La quota riferita ai soli componenti minorenni sarà pari a:
500 euro importo RdC * [(1,8 scala di equivalenza totale – 1,4 contributo maggiorenni alla scala di equivalenza) / (1,8 scala equivalenza totale)] = 500 * 0,2222 = 111,11 euro.
Assegno unico figli con RdC: esempio di calcolo
A questo punto abbiamo a disposizione tutti gli elementi per calcolare la quota aggiuntiva spettante ai beneficiari RdC. Riprendiamo l’esempio precedente del nucleo con due componenti maggiorenni e due figli minori, con Reddito di cittadinanza pari a 500 euro mensili.
Aggiungiamo che l’ISEE è pari a 7 mila euro.
Pertanto, la quota – base dell’assegno unico (senza considerare le maggiorazioni) sarà 175 euro * 2 = 350 euro.
A questo punto non resta che sottrarre il valore Rdc minorenni pari a 111,11 euro. Di conseguenza la quota aggiuntiva a titolo di assegno unico sarà 350 – 111,11 = 238,89 euro mensili.
Assegno unico figli con RdC: compatibilità con altri sussidi
L’articolo 7 comma 1 della bozza di Decreto legislativo precisa che l’assegno unico è “compatibile con la fruizione di eventuali altre misure di denaro a favore dei figli a carico” erogate da regioni, province autonome di Trento e Bolzano ed enti locali.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento