Migliaia di cittadini stanno inviando richieste e lamentale all’Inps per il ritardo nei pagamenti dell’Assegno unico di maggio 2023. I pagamenti, che solitamente arrivano a metà, mese, devono infatti ancora arrivare, o stanno arrivando con molti giorni di ritardo in queste ore. In molti casi con erogazioni aggiuntive fino a 270 euro.
C’è però una buona notizia (almeno per alcuni), arrivata questa mattina con un messaggio con una spiegazione: il ritardo è dovuto a una maxi-ricalcolo degli assegni, eseguito dall’Ente per diversi motivi, tra cui la possibilità che la rata mensile della prestazione potesse subire variazioni di importo sia in considerazione del momento in cui è presentata la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) sia in ordine alla possibilità di mutamenti dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) nel corso dell’anno (ad esempio, per effetto di nuove nascite).
Ecco quindi che l’assegno di maggio 2023 verrà erogato con delle compensazioni, a seguito dalla rielaborazione degli importi. Non a caso il titolo del messaggio Inps è proprio questo: “Assegno unico e universale per i figli a carico. Integrazioni e compensazioni competenze anno 2022 e anno 2023“.
Ricordiamo che per il 2023 gli importi dell’Assegno unico sono stati maggiorati, a seguito della rivalutazione per gli importi 2023 è pari all’8,1%.
Vediamo in dettaglio quando verrà pagato l’assegno unico di maggio 2023 e il ricalcolo effettuato.
Indice
- Assegno unico di maggio 2023: al via il ricalcolo degli importi
- Assegno unico di maggio 2023: ricalcolo a credito e a debito
- Assegno unico di maggio maggio 2023: quali ricalcoli sono stati fatti
- Assegno unico 2023: esempio di conguaglio a debito
- Assegno unico 2023: esempio di conguaglio a credito
- Ricalcolo Assegno unico: avvisi in arrivo ai cittadini
Assegno unico di maggio 2023: al via il ricalcolo degli importi
Con la circolare di febbraio 2022 l’Inps l’Istituto aveva fornito le prime indicazioni operative sull’assegno unico e universale per famiglie con figli. Qui aveva anche messo nero su bianco la possibilità che la rata mensile della prestazione potesse subire variazioni di importo, sia a causa del momento della trasmissione della DSU, sia in base ad eventuali modifiche dell’ISEE nel corso dell’anno (ad esempio, per effetto di nuove nascite).
Per questi motivi Inps aveva già avvisato che in futuro sarebbe stato effettuato un conguaglio alla fine dell’anno di riferimento dell’Assegno unico che, si (che parte da marzo di ciascun anno fino al mese di febbraio dell’anno successivo).
Ci siamo. Il momento è arrivato. Con il messaggio di oggi 26 maggio l’Istituto ha comunicato ai cittadini iracondi per non aver ancora ricevuto l’Assegno unico di maggio, che è stata avviata la rielaborazione di tutte le competenze mensili a partire dalla mensilità di marzo 2022, attraverso il ricalcolo degli importi effettivamente dovuti e il calcolo delle differenze, sia in positivo che in negativo, con gli importi già liquidati nel corso dell’annualità 2022 tenuto conto anche delle mensilità già erogate nei primi mesi del 2023.
Con un comunicato stampa, l’Istituto precisa che L’operazione di ricalcolo delle rate ha interessato oltre 512.000 famiglie e complessivamente ha determinato un’erogazione aggiuntiva media per famiglia pari a circa 272 euro. Le ipotesi di recupero di importi erogati in misura superiore a quanto spettante sono più limitate e riguardano circa 378.000 famiglie, con un ammontare complessivo di recuperi pari a 15 milioni di euro.
In questi casi, l’importo medio della somma da restituire ammonta a circa 41 euro e sarà rateizzata in più tranche, il cui importo non sarà comunque superiore al quinto del debito totale.
Assegno unico di maggio 2023: ricalcolo a credito e a debito
Purtroppo non tutti riceveranno buone notizie, perché nel messaggio Inps è ben chiarito che le compensazioni sugli importi (derivanti dal ricalcolo effettuato):
hanno generato sia conguagli a credito sia conguagli a debito:
- i congugali a credito sono importi da erogare in favore delle famiglie titolari dell’Assegno
- i conguagli a debito sono somme che sono state erogate indebitamente e che quindi devono essere recuperate dall’Inps
Assegno unico di maggio maggio 2023: quali ricalcoli sono stati fatti
Inps spiega che, oltre alle variazioni della DSU, che rappresenta il caso più frequente, il ricalcolo dell’Assegno unico di maggio 2023 viene effettuato anche a seguito di altri motivi. Eccone alcuni:
- liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza (il premio alla nascita), sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
- maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita
- importi liquidati sulla base di valori di ISEE del nucleo familiare, poi dichiarati discordanti dalla Struttura INPS territorialmente competente a seguito di accertamenti effettuati sulla veridicità dei dati dichiarati;
- conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’ISEE 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
- eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore
- rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili
- ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo
- ricalcolo degli importi dell’Assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza (RdC) con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo ISEE del minore
- importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo (50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni).
Assegno unico 2023: esempio di conguaglio a debito
Per chiarire meglio ogni dubbio, riportiamo un esempio dell’istituto su una situazione di compensazione a debito per le famiglie: cioè quando l’Inps deve recuperare una somma indebitamente percepita dall’Inps:
- Cedolino del mese di maggio 2023 di importo pari a 1.432,18 €.
- A seguito del ricalcolo dell’importo dell’Assegno unico relativo alla mensilità di marzo 2022 emerge la necessità di effettuare il recupero dell’importo indebitamente percepito per un importo totale pari a -42,22 € (composto dalla sola componente transitoria).
- Nella fattispecie esemplificata, l’importo indebito relativo alla mensilità di marzo 2022 verrà recuperato sulla competenza di maggio 2023. Pertanto, l’importo posto in pagamento sarà pari a 1389,96€ (= 1432,18 € – 42,22 €).
Assegno unico 2023: esempio di conguaglio a credito
Vediamo ora invece un esempio di conguaglio a credito, quando cioè la famiglia vedrà crescere l’importo dell’assegno unico percepito.
- Relativamente alla mensilità di maggio 2023, l’importo spettante è pari a 275,10 €
- A fronte di un ricalcolo dell’importo dell’AUU per le competenze da marzo 2022 a dicembre 2022, emerge la necessità di riconoscere un importo a credito del cittadino pari a 850 €
- Nella fattispecie in esempio, il credito maturato nel periodo marzo-dicembre 2022 verrà erogato unitamente alle competenze spettanti per la mensilità maggio 2023. Pertanto, nella mensilità di riferimento verrà corrisposto l’importo complessivo pari a 1125,10 € (= 275,10 € + 850 €).
Ricalcolo Assegno unico: avvisi in arrivo ai cittadini
I cittadini interessati dalle operazioni di conguaglio riceveranno un avviso via mail/sms con cui sarà loro comunicato l’avvio dei conguagli delle rate dell’AUU in corso di godimento che, pertanto, potranno subire variazioni nell’importo calcolato.
Il dettaglio degli importi rimborsati e delle somme che invece dovranno essere restituite all’INPS verrà indicato in apposita sezione della procedura AUU, a cui l’utente può accedere dal sito istituzionale www.inps.it autenticandosi con la propria identità digitale (SPID almeno di II livello, CIE e CNS). Tale sezione dell’applicativo verrà rilasciata entro il 10 giugno.
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