Assegno Unico 2024: quali aumenti e novità

Paolo Ballanti 09/11/23
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Come cambierà l’Assegno Unico 2024? Nella conferenza stampa del 16 ottobre 2023 indetta a margine dell’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, della bozza del DDL Bilancio il premier Meloni ha sottolineato l’attenzione dedicata al tema della famiglia, in particolare gli incentivi alla natalità.

Già con la Manovra 2023, ha ricordato il premier, si è introdotto il mese di congedo parentale retribuito dall’Inps all’80% della retribuzione oltre ad aver previsto una serie di aumenti dell’Assegno unico, in particolare per le famiglie numerose e i figli di età inferiore ad un anno.

Proprio sull’Assegno unico 2024, in base a quelle che sono le dichiarazioni dei membri dell’esecutivo, raccolte da numerosi organi di stampa, si starebbe discutendo su ulteriori ritocchi, da introdurre nella prossima Legge di bilancio e, di conseguenza, già in vigore a partire dal prossimo 1° gennaio.
Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Assegno Unico 2024: un miliardo di euro per il Pacchetto famiglia

Stando alle parole del sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, riportate dal quotidiano Il Corriere della Sera, nella prossima Manovra di bilancio “saranno potenziati gli aiuti alla genitorialità attraverso un pacchetto da un miliardo di euro”.
L’obiettivo, sempre stando al quotidiano, è “rafforzare l’assegno unico e ridurre nel contempo la tassazione sui nuclei familiari”. Per comprendere al meglio le riforme in cantiere, facciamo un passo indietro e vediamo cosa ha previsto l’ultima Legge di bilancio in materia di Assegno unico.

Per approfondire: “Manovra 2024: congedo parentale, Carta spesa, nido, sgravi donne. Il pacchetto Famiglia

Assegno Unico: cosa prevedeva la Manovra 2023

La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023), grazie all’articolo 1, commi 357 e 358, ha introdotto una serie di modifiche all’impianto dell’Assegno unico e universale, in particolar modo per quanto riguarda gli importi spettanti ai soggetti beneficiari.

Figli di età inferiore a un anno
Nel modificare l’articolo 4, comma 1, Decreto legislativo 29 dicembre 2021 numero 230, la Manovra ha previsto, dal 1° gennaio 2023, un incremento del 50% dell’Assegno unico per ciascun figlio di età inferiore a un anno. La maggiorazione in parola spetta fino al compimento del primo anno di vita del bambino.

Nuclei familiari numerosi
Altra novità è il riconoscimento della maggiorazione del 50% dell’AUU per i nuclei con tre o più figli, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni. In tal caso l’aumento spetta, sempre a partire dallo scorso 1° gennaio, solo per livelli di ISEE fino a 43.240,00 euro (soglia rivalutata per l’anno corrente).
Da ultimo, per i nuclei con almeno quattro figli, la maggiorazione mensile pari a 100 euro, disciplinata dall’articolo 4, comma 10, D.Lgs. numero 230/2021, viene incrementata del 50% e, di conseguenza, passa a 150 euro mensili.

Simulatore Inps
Per comprendere, in termini economici, la portata delle modifiche introdotte dalla Manovra 2023 è disponibile sul portale Inps la piattaforma che simula l’importo mensile dell’AUU. Il servizio, accessibile senza le credenziali SPID, CIE o CNS, è raggiungibile al seguente percorso: “inps.it – Tutti i servizi – Simulazione Importo Assegno Unico”.

Assegno Unico 2024: ipotesi maggiorazione dal secondo e terzo figlio

Tra le ipotesi sul tavolo dell’Esecutivo, stando a quanto riporta l’agenzia Adnkronos, figura la volontà di far scattare rispettivamente dal secondo e dal terzo figlio, le maggiorazioni al contrario previste nel 2023 “a partire dal terzo e dal quarto figlio”.

Questa scelta, sempre l’agenzia, potrebbe comportare “una sorta di ribaltamento dei benefici dalle famiglie molto numerose a quelle moderatamente numerose”. La riforma in questione porterebbe, in concreto, a riconoscere:

  • L’attuale maggiorazione del 50% dell’AUU ai nuclei con due (anziché tre) o più figli, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni;
  • La maggiorazione mensile di 150 euro ai nuclei con almeno tre figli (rispetto agli attuali quattro).

Assegno Unico 2024: rivedere la soglia dei 21 anni

La normativa in vigore prevede il riconoscimento dell’Assegno unico:

  • Per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a partire dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei ventuno anni di età;
  • Per ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Con riguardo ai figli maggiorenni, la fruizione dell’Assegno sino ai ventuno anni è garantita al ricorrere di almeno una delle seguenti condizioni:

  • Frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • Svolgimento di un tirocinio ovvero un’attività lavorativa, con reddito complessivo inferiore a 8 mila euro annui;
  • Registrazione come soggetto disoccupato ed in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • Svolgimento del servizio civile universale.

Un’altra ipotesi su cui il governo starebbe ragionando, rivela Il Corriere della Sera, è quella di “abolire la soglia anagrafica dei 21 anni per i figli che rimangono a carico” con riguardo, tuttavia, ai “nuclei familiari con i redditi più bassi”. Eliminare la soglia in questione, ancora il quotidiano, avrebbe come obiettivo “aiutare le famiglie più in difficoltà a far fronte alle spese di mantenimento dei figli, in particolare quelle universitarie”.

Assegno Unico 2024: detrazioni per figli a carico

L’introduzione dell’Assegno unico dal 1° marzo 2022 ha comportato il riordino delle misure economiche di sostegno alle famiglie con figli. In particolare, per quanto riguarda le detrazioni fiscali per figli a carico, si è previsto il riconoscimento delle stesse, a partire dal 1° marzo 2022, per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati, di età pari o superiore a ventuno anni.

Età, quest’ultima, non casuale, posto che proprio a partire dai ventuno anni cessa di essere riconosciuto l’Assegno unico.

Di conseguenza, una possibile estensione dell’Assegno Unico 2024 oltre i ventuno anni, come previsto in una delle ipotesi allo studio dell’Esecutivo, porterebbe naturalmente ad una riscrittura delle disposizioni riguardanti il riconoscimento delle detrazioni per figli a carico.

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