Assegno Unico 2023, la guida completa: requisiti, ISEE, domanda, erogazione automatica

Paolo Ballanti 25/01/23
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Indice

Assegno Unico 2023: a chi spetta

  • Minorenne;
  • Maggiorenne, sino al compimento dei ventuno anni di età.
  • Scuola pubblica o privata di durata quinquennale (licei, istituti tecnici, istituti professionali), finalizzata al conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore;
  • Percorso di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale) cui si accede dopo la scuola media e che normalmente ha una durata di tre o quattro anni, finalizzata a ottenere una Qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico;
  • Percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblici che privati, cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di 4° livello EQF;
  • Istituti Tecnici Superiori (ITS) di durata biennale o triennale, cui normalmente si accede con il diploma di scuola secondaria, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di 5° livello EQF;
  • Corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento.

Assegno Unico 2023: requisiti

  • Cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato extra-Ue in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o, ancora, titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
  • Pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • Residenza e domicilio in Italia;
  • Esser residenti o esser stati residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a termine di durata almeno semestrale.

Assegno unico 2023: come si calcola l’importo

  • Isee minorenni ed Isee minorenni corrente in presenza di figli minorenni;
  • Isee ordinario ed Isee ordinario corrente, se risultano figli maggiorenni.
  • Una somma – base calcolata in funzione dell’Isee del nucleo familiare;
  • Una serie di maggiorazioni assegnate in base alle condizioni dei componenti il nucleo familiare.
  • Figli successivi al secondo;
  • Figli con disabilità;
  • Madri di età inferiore a ventuno anni;
  • Genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
  • Maggiorazione forfetaria per i nuclei con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo (la recente la legge di bilancio ha aumentato la maggiorazione del 50%);
  • Maggiorazione compensativa per i nuclei familiari con Isee non eccedente i 25 mila euro, limitatamente alle annualità 2022, 2023 e 2024.

Assegno Unico 2023: liquidazione d’ufficio

  • “In istruttoria”;
  • “In evidenza alla sede”;
  • “In evidenza al cittadino”;
  • “Sospesa”;

Assegno Unico 2023: chi deve fare domanda

  • Non hanno mai beneficiato dell’Assegno unico e universale;
  • Hanno presentato domanda sino al 28 febbraio 2023 ma la stessa si trova in stato “Respinta”, “Decaduta”, “Rinunciata” o “Revocata”;
  • In via telematica, collegandosi al portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Assegno unico e universale per i figli a carico”, in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Contact Center Integrato contattando il numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06.164.164 (da rete mobile a pagamento);
  • Istituti di Patronato.

Assegno Unico 2023: variazioni

  • Nascita di figli;
  • Variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio;
  • Variazioni della dichiarazione relativa alla frequenza scolastica / corso di formazione per il figlio maggiorenne (18 – 21 anni);
  • Le modifiche attinenti all’eventuale separazione / coniugio dei genitori;
  • I criteri di ripartizione dell’Assegno unico tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori;
  • Variazione delle condizioni che occorrono per la spettanza delle maggiorazioni previste dagli articoli 4 e 5 del Decreto legislativo numero 230/2021;
  • Variazione delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e / o dall’eventuale altro genitore.

Assegno Unico 2023: l’importanza dell’Isee

  • Domanda già presentata all’Inps e riconoscimento della prestazione d’ufficio;
  • Presentazione di una nuova domanda;
  • Beneficiari con domanda in stato “Respinta”, “Decaduta”, “Revocata” o “Rinunciata” al 28 febbraio 2023 in possesso, nell’anno corrente, dei requisiti normativamente previsti;

Paolo Ballanti