L’Inps ha avviato una nuova campagna di verifica dei redditi per i titolari dell’Assegno sociale, la prestazione economica destinata a chi si trova in condizioni di difficoltà e ha un reddito inferiore alle soglie previste dalla legge.
In particolare, l’Istituto – con il messaggio n. 1173 del 4 aprile 2025 – ha comunicato l’invio di solleciti ai beneficiari che non hanno ancora trasmesso i dati reddituali riferiti all’anno 2020.
Si tratta di un obbligo previsto dall’articolo 35, comma 10-bis del Decreto legge n. 207/2008: chi riceve prestazioni economiche collegate al reddito, ma non presenta la dichiarazione fiscale o non comunica correttamente la propria situazione economica, deve fornire all’INPS le informazioni necessarie per verificare la legittimità del beneficio.
Chi non si mette in regola nei tempi indicati rischia la sospensione dell’Assegno sociale, e successivamente la revoca definitiva della prestazione.
Ecco a chi si rivolge il sollecito, quali sono i requisiti per continuare a ricevere l’Assegno sociale nel 2025 e come inviare correttamente i redditi richiesti.
Indice
Cos’è l’Assegno sociale
L’Assegno sociale è una prestazione economica erogata dall’Inps a favore delle persone che si trovano in condizioni economiche disagiate e con un reddito inferiore a determinati limiti fissati dalla legge.
Introdotto il 1° gennaio 1996 in sostituzione della pensione sociale, l’assegno è riconosciuto solo su domanda da parte del cittadino interessato.
Nel 2025 la misura è rivolta ai cittadini:
- Italiani;
- Comunitari (iscritti all’Anagrafe del comune di residenza);
- Extracomunitari familiari di cittadino comunitario;
- Extracomunitari titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- Stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
in possesso dei seguenti requisiti:
- 67 anni di età;
- Stato di bisogno economico;
- Cittadinanza italiana e situazioni equiparate (come poc’anzi descritto);
- Residenza effettiva sul territorio nazionale;
- Dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).
Sollecito Inps per redditi 2020
Trattandosi di una prestazione riconosciuta a chi vive in condizioni economiche disagiate, l’Assegno sociale è riservato a coloro i quali rispettano determinate soglie reddituali. Il sussidio è non automatico e soggetto a verifiche annuali da parte dell’INPS, che controlla la situazione reddituale e la permanenza dei requisiti previsti dalla normativa.
Il problema nasce soprattutto nel momento in cui l’assegno viene erogato a chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi o non la comunica integralmente.
Dal momento che nelle casistiche citate la Pubblica Amministrazione non ha a disposizione alcun dato circa i redditi posseduti dai beneficiari l’Assegno Sociale, il Decreto 207/2008 impone all’articolo 35, comma 10-bis l’obbligo di comunicare all’Inps la propria situazione reddituale.
Come reso noto dall’Istituto, con Messaggio numero 1173/2025, a seguito delle verifiche effettuate, sono stati individuati i soggetti titolari dell’Assegno Sociale inadempienti all’obbligo di comunicare i redditi per l’anno 2020.
Nei confronti di tali soggetti sono stati inviati una serie di solleciti (a mezzo raccomandata A/R) in cui si informa il destinatario che, in caso di ulteriore inosservanza all’obbligo di comunicazione reddituale, verrà avviato un procedimento di sospensione e successiva revoca della prestazione.
Comunicare i redditi all’INPS per evitare la sospensione
I beneficiari dell’Assegno sociale che hanno ricevuto il sollecito dell’Inps possono regolarizzare la propria posizione comunicando i redditi percepiti nel 2020.
La comunicazione può essere effettuata in autonomia, accedendo con SPID, CIE o CNS all’area riservata MyINPS sul sito www.inps.it, seguendo questo percorso:
Pensione e Previdenza → Domanda di Pensione → Aree tematiche → Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio Precoci → Variazione Pensione → Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35, comma 10-bis, D.L. 207/2008 |
In alternativa, è possibile rivolgersi ai patronati o agli intermediari abilitati Inps, che forniscono assistenza gratuita nella compilazione e trasmissione della documentazione necessaria.
Nel 2025, l’assegno sociale Inps ha un importo pari a 538,69 euro al mese per 13 mensilità, per un totale annuo di 7.002,97 euro.
Il diritto alla prestazione dipende dalla situazione reddituale del richiedente. E’ quindi subordinato a:
- reddito personale, per i cittadini non coniugati;
- reddito personale del beneficiario cui si somma il reddito del coniuge, per i cittadini coniugati.
Nel 2025 per poter accedere alla prestazione il soggetto richiedente deve avere un reddito annuo inferiore a 7.002,97 euro se non coniugato. Valore elevato a 14.005,94 euro se coniugato.
Ne consegue che hanno diritto alla prestazione in misura intera:
- i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
- i soggetti coniugati con un reddito totale inferiore all’importo totale annuo dell’Assegno Sociale (538,69 euro * 13 = 7.002,97 euro).
Al contrario, l’Assegno spetta in misura ridotta:
- per i soggetti non coniugati con un reddito inferiore all’importo totale annuo dell’Assegno Sociale (7.002,97 euro);
- per i soggetti coniugati con un reddito totale compreso tra l’ammontare annuo della prestazione 7.002,97 euro) e il doppio dello stesso importo annuo (14.005,94 euro).
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Non è una pensione
L’Assegno sociale erogato dall’INPS è un sussidio economico assistenziale, quindi ha caratteristiche specifiche che lo distinguono dalle pensioni ordinarie. In sostanza:
- non è soggetto a imposte e quindi non viene tassato;
- non può essere esportato all’estero (vale solo se si risiede in Italia);
- non è cedibile, né trasferibile ad altri soggetti;
- non è sequestrabile, nemmeno in presenza di debiti;
- non è pignorabile, neppure da creditori o per obbligazioni legali.
Decadenza dell’Assegno sociale
L’assenza del titolare l’Assegno sociale dal territorio nazionale comporta la sospensione del sussidio a patto che il soggiorno all’estero abbia una durata superiore a 29 giorni continuativi.
In tal caso la sospensione opera dal momento in cui il beneficiario si allontana dal territorio italiano.
Se la sospensione si protrae per più di un anno, la prestazione è revocata.
Richiedere l’Assegno sociale nel 2025
Chi possiede i requisiti personali e reddituali previsti dalla legge può richiedere l’Assegno sociale presentando apposita domanda all’INPS.
La richiesta può essere inoltrata in autonomia online, accedendo con SPID, CIE o CNS all’area riservata del sito Inps, seguendo il percorso:
Sostegni, Sussidi e Indennità → Assegno sociale
In alternativa, la domanda può essere trasmessa:
- telefonando al Contact Center INPS:
- numero 803.164 (gratuito da rete fissa),
- numero 06.164.164 (da rete mobile);
- oppure rivolgendosi a patronati o intermediari abilitati, che forniscono assistenza gratuita.
Una volta accolta, la prestazione viene liquidata dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Va ricordato che l’erogazione ha carattere provvisorio: l’INPS effettua verifiche annuali sui requisiti reddituali e sulla residenza effettiva in Italia, condizione indispensabile per mantenere il diritto all’assegno.
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