La domanda presentata dal lavoratore deve essere confermata da una visita effettuata da un medico dell’Inps della stessa provincia. Nel caso dei dipendenti Inps il medico risultava essere un collega e, quindi per scongiurare eventuali favoritismi, l’Istituto ha deciso di far effettuare le visite da medici Inps di altre province di Italia.
La nuova procedura ha dimezzato gli assegni: revocati più del 50% dei sussidi, con risultati diversi a seconda delle Regioni, 62% nel Lazio, 595 in Emilia Romagna e Campania fino ad arrivare al 100% dell’ufficio di Viterbo dove 7 dipendenti su 7 si sono visti revocare il sussidio ottenuto. Pare che la metà dei dipendenti che si sono visti gli assegni revocati hanno già presentato ricorso.
Cos’è l’assegno ordinario di invalidità e a chi spetta
Ricordiamo che l’assegno ordinario di invalidità è un sussidio destinato alle persone che hanno capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale e che hanno maturato 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.
Spetta a lavoratori dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) eiscritti alla gestione separata.
Il sussidio mensile ha validità triennale e può essere rinnovato prima della scadenza su richiesta del lavoratore, dopo 3 rinnovi consecutivi diventa automatico. L’assegno è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa.
La domanda deve essere presentata all’Inps nell’apposito servizio online, contattando il call center o attraverso enti di patronato, e deve essere accompagnata dal certificato medico.
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