Assegno di inclusione 2024: domanda al via dal 18 dicembre

Redazione 18/12/23

L’Assegno di inclusione fa finalmente ingresso nel nostro sistema di welfare. Si tratta del sussidio post reddito di cittadinanza, introdotto dal 2024 come misura di contrasto alla povertà e leva di reinserimento lavorativo.

Il nuovo sussidio entrerà in vigore ufficialmente il 1° gennaio 2024, ma le domande per il sussidio potranno essere trasmesse già partire da lunedì 18 dicembre, per poi iniziare a ricevere la prima tranche da gennaio 2024. L’obiettivo è anticipare i lavori e limitare il più possibile eventuali sovraccarichi di sistema e il rischio di crash del portale.

In attesa di altre novità, ecco una breve sintesi delle modalità di invio domanda per l’Assegno di inclusione e chi potrà richiederlo.

Indice

Invio domanda di Assegno di inclusione 2024

Come tutti i sussidi Inps, anche il novello Assegno di inclusione, introdotto con il Decreto Lavoro 2023, potrà essere richiesto ricorrendo all’aiuto dei Caf e patronati, che seguiranno il cittadino in tutte le fasi dell’istanza di accesso. La domanda presso i Patronati è attiva già dal 18 dicembre, mentre per i CAF occorrerà attendere il 1° gennaio 2024.

In alternativa la domanda può essere presentata direttamente dal sito Inps, accedendo alla sezione dedicata all’ADI tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica).

Oltre ai controlli preventivi e successivi, l’INPS sarà tenuto a informare il richiedente che, per ricevere il beneficio economico, dovrà effettuare l’iscrizione presso il “Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa” (SIISL) al fine di sottoscrivere un Patto di attivazione digitale.

Chi accede alla piattaforma SIISL troverà il pulsante “accedi” sotto la voce Assegno di inclusione (come accade ad esempio con il Supporto formazione e lavoro SFL). Viene specificato che per accedere al SIISL occorre avere già presentato domanda per l’Assegno di Inclusione.

assegno di inclusione piattaforma SIISL

Assegno di inclusione 2024: ecco i requisiti

Quali sono questi requisiti lo vediamo in questo paragrafo. Anzitutto l’ADI viene riconosciuto alle famiglie che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
– con disabilità;
– minorenne;
– con almeno 60 anni di età;
– in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

Qui i dettagli sulla differenza tra occupabili e non occupabili

La platea comprende 348.100 nuclei con un minore, 215.800 con una persona disabile, 341.700 con un componente con almeno 60 anni.

Questi i requisiti:

  • per poter richiedere l’Assegno di Inclusione occorrerà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo;
  • essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • la soglia ISEE, che non dovrà essere superiore a 9.360 euro;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di:
    • autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei ventiquattro/trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
    • imbarcazioni da diporto;
    • patrimonio immobiliare ai fini Imu con un valore oltre i 150 mila euro, con l’esclusione della prima casa;
    • conti in banca con importi superiori a 10mila euro.

A cosa dà diritto l’Assegno di inclusione

Diciamo subito che l’ADI 2024 è stato introdotto come uno degli strumenti di lotta alla povertà rientra che hanno presto il posto del reddito di cittadinanza. sarà in vigore dal 1° gennaio 2024 come misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.

Inoltre, , per i beneficiari dell’Assegno appartenenti alla fascia di età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo di istruzione, nel patto di inclusione sarà previsto l’impegno all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento del predetto obbligo di istruzione, pena la decadenza dal beneficio.

I beneficiari dell’Assegno di inclusione entreranno quindi nel programma di reinserimento lavorativo e contrasto alla povertà. Riceveranno un assegno economico su base annua, composto da una integrazione del reddito familiare:

  • fino a 6 mila euro annui;
  • fino alla soglia di 7.560 annui, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

Oltre a questi importi standard potranno anche essere erogate delle maggiorazioni e integrazioni. Per visualizzare l’elenco completo degli importi e come funziona in dettaglio il pagamento ti consigliamo questo articolo guida all’Assegno di inclusione 2024

Il valore andrà calcolato in base alla scala di equivalenza prevista. Diciamo subito che non soldi soldi gratuiti. Chi li riceve sarà obbligato ad entrare in un programma di reinserimento socio-lavorativo.

Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.

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Assegno di inclusione 2023: come viene erogato

L’indennità – come spiegato il direttore Inps Caridi – viene attribuita a seguito dell’esito positivo dei controlli sui requisiti e alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Sarà erogata attraverso la Carta di inclusione che viene emessa da Poste italiane.

In sostanza si fa domanda, si attiva il patto digitale di attivazione al lavoro, si attende l’esito e in caso di risposta positiva verrà emessa la Carta di inclusione da Poste italiane, su cui verranno caricati gli importi.

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