Fino a quella data rimarranno validi i limiti attuali risalenti a Novembre 2017, che impongono l’attivazione di una procedura ad hoc per il rimborso degli assegni arretrati eccedenti la soglia di 3.000 euro per ogni singolo dipendente.
Cerchiamo ora di fare chiarezza analizzando la questione nel dettaglio.
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Assegni familiari 2019: come funzionano
Gli ANF (Assegni al nucleo familiare) sono una prestazione a carico dell’INPS per sostenere economicamente i lavoratori dipendenti, in relazione ai loro redditi, al numero e alle caratteristiche dei familiari. Eccezion fatta per i casi di pagamento diretto da parte dell’Istituto, gli assegni vengono anticipati dall’azienda in busta paga e da questa poi recuperati sulle somme da versare all’ente con modello F24 (cosiddetto “conguaglio”).
Facciamo l’esempio di un’azienda con un unico dipendente cui devono essere erogati 46,00 euro a titolo di ANF nel mese di Agosto 2019. L’azienda con la busta paga di Luglio 2019 corrisponderà la paga mensile con l’aggiunta dei 46,00 euro.
Ipotizziamo che le somme da versare all’INPS ammontino ad euro 360,00 comprensive dei contributi a carico azienda destinati a finanziare le prestazioni pensionistiche e temporanee (ad esempio malattia e maternità) garantite dall’Istituto di previdenza oltre ai contributi pensionistici trattenuti al dipendente.
A questo punto, il recupero dei 46,00 euro anticipati per conto dell’INPS avviene sottraendoli dai 360,00 euro da versare con F24.
Di conseguenza con il modello F24 del 16 settembre 2019 l’azienda dovrà versare 314,00 euro equivalenti a 360,00 – 46,00.
Il dettaglio degli assegni erogati e dell’importo conguagliato sarà riportato nella denuncia UNIEMENS da inviare all’INPS entro il 30 settembre 2019.
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Assegni familiari: prescrizione
Gli assegni familiari si prescrivono trascorsi 5 anni dalla loro maturazione. La prescrizione decorre dal primo giorno del mese successivo quello cui l’assegno si riferisce.
Assegni familiari: come funzionano gli arretrati
Fino al mese di Ottobre 2017 l’azienda non aveva alcun limite nel conguaglio degli importi anticipati a titolo di assegni familiari arretrati.
Tuttavia, l’INPS con messaggio numero 4283/2017 ha stabilito che a decorrere dal mese di Novembre 2017 i datori di lavoro avrebbero potuto recuperare gli importi anticipati a titolo di arretrati ANF solo nel limite di 3.000 euro per ogni singolo dipendente.
Significa che l’azienda se per il dipendente Tizio ha anticipato in busta paga arretrati pari a 4.000 euro, può portare a conguaglio solo 3.000 euro, da evidenziare naturalmente in UNIEMENS.
Per recuperare i restanti 1.000 euro è necessario:
- Inviare all’INPS tramite cassetto bidirezionale la documentazione comprovante il credito;
- L’INPS risponde fornendo un numero di protocollo;
- Il numero di protocollo dovrà essere riportato nel “flusso di regolarizzazione” (trattasi di una nuova denuncia che corregge l’UNIEMENS precedentemente inviato e riportante il conguaglio di 3.000 euro);
- Confrontando l’importo indicato in UNIEMENS con quello riportato nel flusso di regolarizzazione l’INPS rileverà i 1.000 euro non ancora conguagliati che potranno a questo punto essere recuperati dall’azienda con modello F24.
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ANF: nuove modalità di richiesta
A seguito dell’introduzione, dal 1º aprile scorso, dell’obbligo di presentare le domande di ANF in modalità telematica direttamente all’INPS anziché, come avveniva in precedenza, consegnando un apposito modulo cartaceo all’azienda, l’ente ha chiarito che dal mese di Luglio 2019 sarebbe venuto meno l’obbligo di inviare flussi di regolarizzazione per arretrati superiori a 3.000 euro.
Peraltro per evidenziare gli importi portati a conguaglio l’azienda avrebbe dovuto compilare il campo <InfoAggCausaliContrib>. Obbligo slittato a settembre 2019 come precisato dall’INPS con il messaggio numero 2815 del 24 luglio.
Assegni familiari: il tetto per gli arretrati rimane fino a settembre
A seguito del rinvio delle nuove modalità di compilazione dell’UNIEMENS l’INPS ha comunicato (messaggio numero 3119) che slitta a settembre 2019 lo stop al tetto dei 3.000 euro per il conguaglio degli ANF. Pertanto sino a quella data le aziende dovranno continuare ad inviare flussi di regolarizzazione per arretrati superiori alla soglia citata.
Da ultimo si segnala il messaggio numero 3134 con cui l’Istituto ha precisato che, eccezionalmente per il solo mese di Luglio 2019, il limite oltrepassato il quale scatta l’obbligo di inviare il flusso di regolarizzazione passa ad euro 20.000.
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