Il 27 maggio 2019 il Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili, ha reso noto che l’invio dei documenti per la richiesta di Assegno per il nucleo familiare potrà essere effettuata anche dagli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili, secondo quanto contenuto nella comunicazione del 24 maggio anticipata dall’Inps al Consiglio stesso.
=> Assegni familiari: rivalutazione 2019-20. Ecco i nuovi livelli di reddito <=
La scorsa settimana infatti si è tenuto un tavolo, convocato dall’Ufficio di Gabinetto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e una delegazione del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, coordinata dalla Presidente Marina Calderone.
Tra i diversi problemi tecnici e operativi affrontati c’era appunto la trasmissione in delega a terzi della documentazione necessaria per poter richiedere gli assegni per il nucleo familiare (ANF), per la quale saranno abilitati a breve.
Così è stato. Parere favorevole quindi, anche da parte dell’Inps, che mesi fa invece aveva diffuso un messaggio (il numero 1430 del 5 aprile 2019) in cui si comunicava che i soggetti abilitati a ricevere e trasmettere le domande online per gli assegni familiari sono i patronati, oltre alla procedura web diretta presente sul sito Inps.
Procedura confermata anche in un precedente messaggio, quello n.45 del 22 maggio, in cui veniva specificato chiaramente che la domanda per ottenere gli ANF si poteva effettuare solo online o tramite patronati.
Assegni familiari: domanda anche da commercialisti e consulenti del lavoro
Cosa cambia dunque dopo l’incontro tecnico avvenuto? La conseguenza è la seguente: resta la possibilità di presentare domanda ANF online e anche tramite Patronati. A ciò però si aggiunge anche la delega ai professionisti, a cui i cittadini potranno rivolgersi per inviare la loro domande ANF: commercialisti e consulenti del lavoro.
Assegni familiari: la nota del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti
Come si legge in una nota del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, «l’Inps tramite circolare n. 45 del 22 marzo 2019, nel diramare le istruzioni procedurali per la presentazione della domanda di ANF, aveva sostenuto che il loro inoltro potesse essere operato dal lavoratore all’Inps, esclusivamente in via telematica, mediante uno dei seguenti canali: Web, tramite il servizio on-line dedicato, accessibile dal sito www.inps.it, se in possesso di PIN dispositivo, di una identità Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2 o CNS (Carta Nazionale dei Servizi), o dai Patronati e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, anche se non in possesso di PIN.
Nel successivo messaggio n. 1430 del 5 aprile 2019, l’Inps ha poi ribadito che l’ente di patronato rappresentasse l’unico intermediario abilitato all’inoltro della domanda di ANF per conto dei lavoratori, precludendo ai commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro la possibilità di operare in tal senso.
Alla luce delle segnalazioni e richieste pervenute, dunque, l’Inps ha rivisto la propria posizione, in riferimento ai soggetti abilitati alla trasmissione delle domande di ANF, affermando che, seppure l’ordinamento attribuisce ai Patronati l’assistenza e la tutela dei lavoratori in materia assistenziale e previdenziale, nella specifica materia degli assegni familiari, le prestazioni vengono corrisposte a cura del datore di lavoro e che il decreto del Presidente della Repubblica del 30 maggio 1955, n. 797, all’art. 38 ha inteso coinvolgere direttamente i datori di lavoro specie riguardo alla raccolta delle domande, anche in ottica di semplificazione degli adempimenti dei lavoratori.
Alla luce di tali considerazioni, l’Inps ritiene quindi possibile, in attesa di un’eventuale integrazione normativa, ipotizzare, oltre alla modalità di presentazione della domanda in questione, la ricezione e successiva trasmissione all’Istituto delle domande dei lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro o dei propri intermediari abilitati, tra cui anche i commercialisti».
In attesa di “un’eventuale integrazione normativa”, si legge nella nota, l’Inps “ritiene possibile ipotizzare, oltre alla modalità di presentazione della domanda in questione, la ricezione e successiva trasmissione all’Istituto delle domande dei lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro, o dei propri intermediari abilitati, tra cui anche i commercialisti”.
Nei giorni scorsi, dice il tesoriere dell’Ordine Roberto Cunsolo, “un sorprendente comunicato dei consulenti del lavoro lasciava intendere che solo quella fosse la categoria abilitata alla trasmissione dei documenti relativi all’Anf. E’ evidente, invece, che l’Inps si rivolge di norma a tutti gli intermediari abilitati, tra cui ci sono ovviamente i commercialisti”, si chiude la nota.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento