Le cifre erano particolarmente attese perché, a partire dal primo gennaio, è entrata ufficialmente in vigore la nuova Aspi – Assicurazione sociale per l’impiego – che sostituisce di fatto la vecchia indennità di disoccupazione e, in aggiunta, anche la mobilità.
Le due modalità di sostegno si rivolgono a platee diverse e hanno durate temporali differenti: nello specifico, vediamo come l’Aspi vada riferita a tutti quei lavoratori trovatisi in stato di disoccupazione dopo il primo gennaio 2013, con esclusione di dimissioni e risoluzione consensuale del contratto. Necessari, inoltre, almeno due anni di contributi versati e almeno uno nel biennio precedente il licenziamento.
Riguardo la mini Aspi, invece, essa coinvolge anche coloro che abbiano ricevuto il benservito prima dell’inizio del 2013, e riguarda tutti coloro che, licenziati, abbiano incamerato almeno 13 settimane di contributi nei 12 mesi antecedenti l’abbandono del posto di lavoro.
Per tutti i potenziali interessati, numerosissimi com’è ovvio, le quote definite dall’Inps ammontano rispettivamente a 1152,90 euro, sia per l’Aspi che per la mini Aspi, per tutto il 2013.
Questo, il lordo, che, poi, si tramuta in un netto pari a 1085,57 euro per i salari al di sopra dei 2075,21 euro. Per tutti coloro che si trovano al di sotto di tale limite, l’assicurazione versata ammonterà a 903,20 euro netti mensili.
A essere investiti delle misure saranno tutti i contratti di somministrazione di lavoro dipendente, con esclusione dei dipendenti pubblici, dei contratti stagionali e degli extracomunitari con permesso di soggiorno legato all’occupazione.
Va ricordato che, per l’Aspi, la durata prevista è di 8 mesi al di sotto dei 50 anni, per un anno intero per chi è più anziano: questo per la versione standard dell’ammortizzatore che, invece, nella sua versione “mini” durerà per un massimo di settimane pari alla metà di quelle riconosciute l’anno precedente il licenziamento.
E arriviamo alla Cassa integrazione che, così come la mobilità, viene stabilito per tutto il 2013 a 1152,90 euro mensili, che come sopra, diventano 1085,57 netti.
Leggi la circolare Inps integrale sulle somme di Aspi, mini Aspi e Cig
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