Fissati importi e regole per i contributi 2025 dovuti da artigiani e commercianti.
L’INPS si preoccupa di assicurare una serie di prestazioni economiche al ricorrere di eventi in grado di impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma o subordinata e di conseguenza percepire la retribuzione / compenso da parte dell’azienda o del committente.
Tra i soggetti beneficiari delle indennità INPS figurano, tra gli altri, coloro che esercitano attività di lavoro autonomo nei settori dell’artigianato e del commercio, per i quali opera un’apposita gestione previdenziale e assistenziale dell’Istituto incaricata di riconoscere le prestazioni di Invalidità, vecchiaia e superstiti; Indennità di maternità; Congedo parentale; Congedo per donne vittime di violenza; Indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
I trattamenti descritti sono finanziati grazie al versamento, da parte dei lavoratori autonomi assicurati, di contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) e maternità.
Con la Circolare INPS 7 febbraio 2025 numero 38, alla luce della variazione percentuale verificatasi nell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, tra il periodo gennaio 2023 – dicembre 2023 e il periodo gennaio 2024 – dicembre 2024, comunicata dall’ISTAT in misura pari ad un +0,8%, sono stati forniti i dettagli necessari per il pagamento dei contributi dovuti da artigiani ed esercenti attività commerciali per il 2025.
Analizziamo la questione in dettaglio.
Indice
Contributi IVS artigiani e commercianti
La prima tipologia di contributi che artigiani e commercianti sono tenuti a versare all’INPS è rappresentata dai contributi IVS, calcolati in percentuale sul reddito di impresa imputabile ai singoli soggetti, ciascuno per la sua quota – parte.
La base imponibile
Il contributo si ottiene applicando l’apposita aliquota percentuale alla base imponibile, rappresentata dalla totalità dei redditi di impresa dichiarati ai fini fiscali e prodotti nel medesimo anno cui la contribuzione si riferisce.
La base imponibile da assumere per il calcolo dei contributi è comunque compresa tra un minimale e un massimale di legge.
Il minimale 2025
Il minimale di reddito è uguale a 312 volte la retribuzione minima giornaliera di un operaio del settore artigianato o commercio (per l’anno corrente pari a 57,32 euro) più la somma di 671,39 euro.
Di conseguenza per il 2025 il minimale di reddito si attesta a (57,32 * 312) + 671,39 = 18.555,23 euro.
Il massimale 2025
In presenza di un reddito d’impresa superiore al limite di retribuzione annua pensionabile, per il 2025 pari ad euro 55.448,00, la quota di reddito eccedente tale soglia viene presa in considerazione, ai fini del versamento dei contributi previdenziali, fino a concorrenza di un importo pari a 2/3 del limite stesso. Per l’anno corrente, in definitiva, il massimale di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi IVS è pari ad euro 92.413,00 di cui 55.448,00 + 36.965,00 euro.
Per i lavoratori privi di anzianità contributiva iscritti con decorrenza gennaio 1996 o successiva, il massimale annuo 2025 è pari ad euro 120.607,00.
Si precisa che il minimale e i massimali descritti sono riferiti ad ogni singolo soggetto iscritto ed operante nell’impresa e non a quest’ultima nel suo complesso.
Aliquote 2025
L’aliquota percentuale da applicare sulla retribuzione imponibile varia in relazione al soggetto obbligato e alla consistenza del reddito d’impresa.
Ecco di seguito le aliquote in vigore per il 2025:
Soggetti obbligati | Aliquote | |
Artigiani | Commercianti (*) | |
Sulla fascia di reddito fino a 55.448,00 euro: titolari e coadiuvanti / coadiutori | 24% | 24,48% |
Sulla fascia di reddito tra 55.448,00 e 92.413,00 euro: titolari e coadiuvanti / coadiutori | 25% | 25,48% |
(*) L’aliquota comprende lo 0,48% a titolo di contributo aggiuntivo per l’indennizzo dovuto a seguito degli eventi di cessazione dell’attività commerciale |
Calcolo dei contributi IVS artigiani e commercianti
Rispondendo al quesito su come si calcolino i contributi IVS per artigiani e commercianti, diciamo subito che l’applicazione dell’aliquota percentuale sul minimale di reddito avviene nel caso in cui non ci siano redditi di impresa o in presenza di un reddito inferiore al minimale stesso.
Al contrario, se ricorrono redditi superiori al massimale, è su quest’ultimo che si applica l’aliquota percentuale.
Esempi di calcolo dei contributi IVS
Pertanto, se ad esempio il reddito imponibile di Mario, titolare di un’impresa artigiana è pari, per il 2025, ad euro 58.000,00. Per calcolare il contributo IVS si osservano i seguenti passaggi:
- si applica l’aliquota del 24% sino ad un importo pari alla prima fascia di retribuzione pensionabile, nello specifico 55.448,00 * 24% = 13.307,52 euro;
- si applica l’aliquota del 25% sul reddito compreso tra 55.448,00 e 58.000,00 euro corrispondente a (58.000,00 – 55.448,00) * 25% = 638,00 euro.
In conclusione, il contributo totale di Mario alla Gestione INPS è pari a 13.307,52 + 638,00 = 13.945,52 euro.
Ipotizziamo che Mario abbia un reddito di 120.000,00 euro, superiore al massimale contributivo annuo. In questa situazione il contributo corrisponde a:
[(55.448,00 * 24%) + (92.413,00 massimale 2025 – 55.448,00) * 25%] = 22.548,77 euro.
Le riduzioni contributive
I lavoratori ultrasessantacinquenni già pensionati presso l’INPS, i quali continuano a svolgere attività autonoma, possono beneficiare della riduzione contributiva pari al 50%.
Leggi anche > Contributi artigiani e commercianti: sconto del 50%. A chi spettano
Al tempo stesso, quanti si iscrivono per la prima volta ad una delle gestioni speciali autonome di artigiani e commercianti possono ottenere una riduzione contributiva del 50% per un periodo di trentasei mesi, decorrenti dalla data di avvio dell’attività di impresa o di primo ingresso nella società, avvenuti nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2025.
Come si versano i contributi IVS?
I contributi INPS vengono pagati direttamente dagli artigiani e commercianti iscritti con modello F24 nell’anno di competenza, a titolo di acconto; nell’anno successivo, a saldo.
Ecco di seguito le scadenze di pagamento contributi di artigiani e commercianti nel 2025:
Contributi | Scadenze |
Sul minimale di reddito | Prima rata, 16 maggio 2025 (primo trimestre 2025) |
Seconda rata, 20 agosto 2025 (secondo trimestre 2025) | |
Terza rata, 17 novembre 2025 (terzo trimestre 2025) | |
Quarta rata, 16 febbraio 2026 (quarto trimestre 2025) | |
Sui redditi eccedenti il minimale: acconti e saldi | Entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche |
I dati e gli importi utili per il pagamento della contribuzione dovuta sono pubblicati nell’apposito Cassetto previdenziale del sito Inps, sezione “Dati del mod. F24”, accessibile con le credenziali SPID, CIE o CNS.
Dalla piattaforma online è altresì possibile visualizzare e stampare in formato PDF il modello da utilizzare per il pagamento dei contributi.
Contributo fisso per la maternità
I soggetti iscritti alla Gestione artigiani e commercianti sono tenuti a farsi carico di un contributo fisso per la maternità pari, per l’anno corrente, ad euro 0,62 mensili.
Il contributo in parola dev’essere versato contestualmente e con le stesse modalità indicate per il pagamento dei contributi IVS.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento