Dopo l’approvazione del divorzio breve, arriva il ddl sugli accordi prematrimoniali.
A depositare il testo sono gli stessi relatori del provvedimento sul divorzio, Alessia Morani (Pd) e Luca D’Alessandro (Fi).
E speriamo che l’iter del ddl sugli accordi prematrimoniali abbia un percorso meno sofferto e travagliato di quello che, infine, ha portato ieri la Camera ad approvare in via definitiva e quasi all’unanimità (con 398 sì, 28 no e 6 astenuti) la riforma delle norme sul divorzio italiano, dopo oltre 10 anni di discussioni in Parlamento.
Ma la particolare attenzione del legislatore alla famiglia scatena la critiche degli ambienti cattolici, che sottolineano come il divorzio breve abbia favorito e incentivato il già drammatico senso di precarietà delle relazioni, finendo per sancire il malcostume dell’instabilità affettiva e del disimpegno familiare.
In risposta la Morani ospite a “Dentro i fatti con le tue domande” su Sky TG24 HD ha affermato che “lavorare per la famiglia significa adoperarsi per abbassare il livello di conflittualità sostenendo le coppie con strumenti adeguati. L’affettività di una famiglia può continuare anche oltre una sentenza di divorzio se le persone non hanno finito col detestarsi. A chi critica queste norme, che un parlamento giovane e composto da molte donne è riuscito a promuovere, dico che per una volta la politica si dimostra al passo con le istanze dei cittadini e sostiene le loro esigenze”, ed osserva ancora Morani, che: “fare politiche per la famiglia significa mettere in campo misure come il bonus bebè, sostenere i redditi con provvedimenti strutturali come gli 80 euro, conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne, erogare servizi adeguati all’infanzia per rendere il matrimonio un vincolo alla portata di tutti”.
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