La misura, che dovrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio, prevede appunto uno sconto contributivo per permettere alle donne di accedere alle categorie protette dell’anticipo pensionistico con 63 anni di età e 28 anni di contributi, non più 30, e per le attività più gravose gli anni contributivi scenderanno da 36 a 34.
Con questo provvedimento il Governo intende aumentare la quota rosa dell’Ape social che al momento è ferma al 29%.
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La proposta illustrata da Poletti non ha pienamente soddisfatto i sindacati: lo sconto contributivo sarebbe valido solo per quelle che rientrano nelle categorie dell’Ape social, ovvero le donne disoccupate, invalide, che svolgono attività gravose, o con familiari disabili da accudire.
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Secondo Cgil, Cisl e Uil non viene valorizzato il doppio lavoro che le donne svolgono quello di cura della famiglia e quindi il bonus andrebbe ampliato a tutte le lavoratrici madri così come i requisiti di accesso alla pensione.
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