Ape social e lavoratori precoci, via alle domande

Ape social e Quota 41 per i precoci: i decreti attuativi sono in Gazzetta e i lavoratori possono inviare domanda fino al 15 luglio.

Redazione 19/06/17
Le domande per l’Ape social e per la Quota 41 per i lavoratori precoci possono essere inviate all’Inps, il termine per la presentazione è il 15 luglio. Finalmente al via, dunque, la fase operativa della Riforma pensioni prevista dalla Legge di Bilancio 2017: i decreti attuativi di Ape social e Quota 41 sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale venerdì 16 giugno e sono entrati in vigore il giorno dopo. Ed è subito boom di domande all’Inps, con il Governo che stima che entro la fine dell’anno andranno in pensione anticipata circa 60mila lavoratori.

Per approfondire, visita la nostra sezione dedicata alla Riforma pensioni.

 

Pensioni anticipate, come presentare domanda

I lavoratori in possesso dei requisiti per ottenere l’Ape social e la Quota 41 possono quindi presentare ora domanda all’Inps. La prima cosa da fare è affrettarsi, dato che il termine per l’invio delle richieste è stato fissato al 15 luglio 2017: meno di un mese, dunque, per accedere al portale dell’Istituto e presentare domanda online.

La seconda data da ricordare è il prossimo 15 ottobre, termine entro il quale l’Inps dovrà rispondere alle richieste dei lavoratori. Sarà infine necessario un ulteriore passaggio, che non dovrebbe durare più di pochi giorni, che prevede una seconda richiesta di pensione anticipata all’Inps (la prima serve essenzialmente per il controllo dei dati e dei requisiti).

Ape social, chi può andare in pensione a 63 anni?

L’Ape social è forse la novità più attesa tra quelle introdotte con il Pacchetto pensioni della Legge di Bilancio 2017. Si tratta di una forma di anticipo pensionistico che permette a determinate categorie di lavoratori, sia dipendenti che autonomi, di andare in pensione a 63 anni (e dunque fino a 3 anni e 7 mesi in anticipo rispetto alla norma) senza dover pagare rate e penali.

Le quattro categorie di lavoratori che possono usufruire del beneficio sono:

  • i disoccupati che non percepiscono la prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi;
  • gli invalidi civili con invalidità uguale o superiore al 74%;
  • i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un parente convivente con handicap grave;
  • i lavoratori che sono stati impegnati in mansioni gravose in 6 degli ultimi 7 anni.

I lavoratori appartenenti alle prime tre categorie possono accedere all’Ape social se hanno maturato almeno 30 anni di contribuzione, mentre chi svolge mansioni gravose deve attendere i 36 anni di contributi. L’indennità di pensione non può essere superiore a 1.500 euro.

Come funziona la Quota 41 per i precoci?

Diversa, ma ugualmente importante, la pensione tramite Quota 41 per i lavoratori cosiddetti “precoci”. Si tratta dei lavoratori che hanno lavorato per almeno 12 mesi prima del compimento dei 19 anni di età.

Questi cittadini potranno andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età, se rientrano in una delle quattro categorie valide anche per l’erogazione dell’Ape social. E come per l’Ape social, la domanda per il 2017 dovrà essere presentata all’Inps entro il 15 luglio. I lavoratori che hanno i requisiti per accedere sia all’Ape social sia alla Quota 41 dovranno scegliere attentamente quale forma di uscita anticipata preferiranno utilizzare.

Ape social e Quota 41 partono dal 1° maggio

Ricordiamo, in ogni caso, che sia l’Ape social sia la Quota 41 per i lavoratori precoci hanno effetto retroattivo e decorrono a partire dal 1° maggio 2017. Questo vuol dire che, nonostante le domande siano presentate solo in questi giorni e fino al 15 luglio, gli aventi diritto riceveranno assieme al primo assegno anche tutti gli arretrati a partire da maggio. A stabilirlo ufficialmente è stato il Consiglio di Stato, che ha sentenziato che Ape social e Quota 41 sarebbero dovuti entrare in vigore nel giorno inizialmente previsto dal testo della legge (appunto, il 1° maggio) a prescindere dai vari ritardi del Governo in fase di approvazione.

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