Ma chi può accedere all’Ape social 2019? Quali sono i termini da rispettare? Come presentare la domanda all’Inps? Ecco quello che c’è da sapere sull’Ape sociale 2019.
Ape social 2019: prorogato nel Decreto Pensioni
In via preliminare, si ricorda che l’Ape sociale è stata prorogata per effetto dell’art. 18 del D.L. n. 4/2019 (decretone), il quale ne ha disposto il differimento dal 31 dicembre 2018 fino al 31 dicembre 2019.
In considerazione della proroga dell’Ape sociale, l’Inps ha riaperto i termini di presentazione delle domande. In particolare, dal 29 gennaio 2019, possono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio dell’Ape sociale i soggetti che, nel corso dell’anno 2019, maturano tutti i requisiti e le condizioni previste dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge n. 232/2016, come modificato dall’art. 1, co. 162, lett. b), c) d) e h), 163, 164 e 167 della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
La novità è stata recepita dall’Inps con la circolare n. 15 dell’1 febbraio 2019. Nel documento di prassi vengono riepilogati i nuovi termini per la certificazione dei requisiti d’accesso all’Ape sociale.
Ape social 2019: che cos’è e a chi spetta?
L’Ape sociale, disciplinato dall’articolo 1, co. 179 della legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017), è un sussidio economico (c.d. “reddito ponte”) rivolto ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del legislatore e che accompagna il pensionato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia (per il 2019-2020 pari a 67 anni).
L’anticipo pensionistico, entrato in vigore il 1° maggio 2017, può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età e si rivolge:
- agli iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria (Ago) dei lavoratori dipendenti;
- ai fondi ad essa esclusivi o sostitutivi;
- le gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
- e la gestione separata dell’Inps.
Quindi possono farne richiesta, sia i lavoratori del settore privato che pubblico, con esclusione dei liberi professionisti iscritti ad Albi professionali propri (es. Commercialista, Consulenti del lavoro, Avvocati, ecc.).
Come anticipato, lo strumento è riservato esclusivamente ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà, ed in particolare a quattro profili di tutela:
- disoccupati;
- invalidi (superiore o uguale al 74%);
- caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
- addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018).
Ape social 2019: quali requisiti possedere?
Oltre ad appartenere a una delle predette categoria di tutela elencate, il richiedente deve:
- aver maturato entro il 31 dicembre 2019 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne;
- aver cessato l’attività lavorativa;
- essere residenti in Italia;
- essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
- maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’Inps (710 euro circa).
Ape social 2019: nuovi termini per la certificazione
Per i soggetti che intendono accedere all’Ape sociale, e prevedano la maturazione dei requisiti d’accesso entro la fine del corrente anno, i termini di presentazione delle istanze sono i seguenti:
- 31 marzo 2019;
- 15 luglio 2019;
- e 30 novembre 2019.
Tuttavia, come per lo scorso anno, non conviene attendere l’ultima finestra temporale o sforare il termine del 30 novembre 2019, in quanto l’INPS – in questi casi – prenderà in considerazione le domande soltanto se residuano le necessarie risorse finanziarie.
I modelli di domanda che gli utenti dovranno utilizzare, rispettivamente, per la verifica delle condizioni e per l’accesso al beneficio, sono quelli già in uso nel 2018, reperibili sul sito dell’INPS, nella sezione relativa ai “Servizi on line”. In particolare, il modello di domanda per la verifica delle condizioni di accesso all’Ape sociale, dopo la chiusura del 30 novembre scorso, è nuovamente disponibile on line dal 29 gennaio 2019 (cfr. INPS, Messaggio n. 402/2019).
Ape sociale 2019: la risposta Inps
A seguito della domanda di certificazione dei requisiti di accesso all’Ape sociale, l’Inps deve comunicare ai richiedenti l’esito dell’istruttoria delle domande di verifica entro i seguenti termini:
- 30 giugno 2019, per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo 2019;
- 15 ottobre 2019, per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio 2019;
- 31 dicembre 2019, per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre il 15 luglio 2019, ma entro il 30 novembre del medesimo anno.
Ape social 2019: come fare domanda?
Si ricorda che la domanda in questione è un adempimento preliminare alla domanda vera e propria, che consiste nella certificazione dei requisiti d’accesso all’Ape sociale da parte dell’INPS stesso. Solo in seguito all’esito positivo dell’istanza è possibile procedere con la domanda di liquidazione, che decorrere dal mese successivo alla presentazione della stessa.
Ai fini operativi, l’istanza può essere inoltrata all’Inps:
- tramite Patronato;
- oppure direttamente dall’interessato attraverso il portale web dell’INPS, se in possesso delle credenziali di accesso (serve il Pin dispositivo).
Il servizio è disponibile seguendo il percorso: “Domanda di prestazione pensionistica: pensione, ricostituzione, ratei maturati e non riscossi, certificazione del diritto a pensione” -> “Nuova domanda”.
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Legge di Bilancio 2019 – Legge N.145 del 30.12.2018
A fine anno e in extremis è stato dato il via libera definitivo da parte della Camera dei Deputati alla Legge di bilancio 2019. Questo nuovissimo ebook esamina le novità introdotte dalla Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il testo della legge risulta molto articolato, si va dal “saldo e stralcio” delle cartelle per i contribuenti in difficoltà, al taglio dei benefici fiscali per le imprese, al sostegno per investimenti e all’occupazione. Sono previste misure per le famiglie e per le pensioni. Prevista la cosiddetta “Flat Tax” al 15% per i contribuenti con ricavi o corrispettivi fino a 65.000 euro già dal 2019 e del 20% fino al 100.000, ma a partire dal 2020. Molte misure attendono tuttavia i necessari provvedimenti attuativi.Per il “pacchetto casa”, accanto alle ormai “tradizionali” detrazioni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, si segnalano la proroga dell’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e del bonus verde. Viene introdotta una nuova imposta sostitutiva su lezioni private e ripetizioni e viene introdotta una imposta sui servizi digitali che sostituisce la web tax prevista dalla Legge di bilancio del 2018. Viene potenziato lo sport bonus, e vengono abrogate sia l’Ace (Aiuto alla crescita Economica) e l’Iri. Viene istituito il Fondo per il reddito di cittadinanza e il Fondo per la revisione del sistema pensionistico.
Giuseppe Moschella | 2019 Maggioli Editore
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