Come riportato sullo stesso portale dell’Inps, e su un messaggio ad hoc pubblicato (messaggio 163 del 17 gennaio), sono state appunto riaperte le domande di riconoscimento requisiti per accedere a questa tipologia di pensione anticipata per lavoratori in condizione svantaggiata, inclusi nelle categorie stabilite per legge.
Possono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio dell’APE sociale tutte le persone che, nel corso del 2020, maturano i requisiti previsti dalla legge.
Consulta qui il messaggio Inps 163
Ape social 2020 confermata: domande riaperte, novità
Queste le parole dell’Inps sulla proroga dell’Ape social 2020:
“Sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la legge 27 dicembre 2019, n. 160 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (Legge di Bilancio 2020) – nella quale, all’articolo 1, comma 473, in materia di APE sociale, è previsto che “all’articolo 1, comma 179, alinea, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, le parole: «31 dicembre 2019» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2020».
Conseguentemente, l’autorizzazione di spesa di cui al comma 186 del medesimo articolo 1 della citata legge n. 232 del 2016 è incrementata di 108 milioni di euro per l’anno 2020, di 218,7 milioni di euro per l’anno 2021, di 184,6 milioni di euro per l’anno 2022, di 124,4 milioni di euro per l’anno 2023, di 57,1 milioni di euro per l’anno 2024 e di 2,2 milioni di euro per l’anno 2025.
Le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del comma 165, dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, si applicano anche con riferimento ai soggetti che verranno a trovarsi nelle condizioni indicate nel corso dell’anno 2020”.
Da questo messaggio si deduce che tutti coloro che maturano i requisiti richiesti per l’Ape social nel corso del 2020, possono fare domanda di accesso a questa tipologia di pensione, per uscire prima da lavoro.
In pratica, le domande di Ape social sono riaperte fino al 31 dicembre 2020. Si attende solo la circolare illustrativa con tutte le istruzioni ufficiali.
Come specificato da Inps infatti “il periodo di sperimentazione dell’APE sociale è posticipato fino al 31 dicembre 2020.
Al fine di dare attuazione alle previsioni della legge di Bilancio 2020, in attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni, con il presente messaggio si comunica la riapertura delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale.
> Pensioni 2020: mappa delle novità previste quest’anno <
Ape social: chi può fare domanda nel 2020
Sulla base di questa novità, dal 1° gennaio 2020, possono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio dell’APE social anche:
- i lavoratori che, nel corso dell’anno 2020, maturano tutti i requisiti e le condizioni previste dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge n. 232/2016 e ss.mm.ii,
- coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti e che non hanno provveduto ad avanzare la relativa domanda.
Inps ricorda infine che, per non perdere ratei di trattamento, i soggetti che al momento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio in argomento siano già in possesso di tutti i requisiti e le condizioni previste devono presentare contestualmente anche la domanda di APE sociale.
Consulta lo speciale Ape social
Vediamo in dettaglio cos’è l’Ape social, come funzionava nel 2019, a chi spetta, come fare domanda.
Ape social 2020: cos’è
L’Ape sociale (anticipo pensionistico), disciplinato dall’articolo 1, co. 179 della L. n. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017), è un sussidio economico (c.d. “reddito ponte”) rivolto ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del Legislatore e che accompagna il pensionato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia (per il 2019-2020 pari a 67 anni).
Ape sociale 2020: chi ne ha diritto
Possono accedere all’Ape social solo alcune categorie di lavoratori:
- Disoccupati: lavoratori dipendenti che si trovino in stato di disoccupazione, per licenziamento o dimissioni per giusta causa o scadenza contratto a termine, e che abbiano terminato gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi. Se la disoccupazione è dovuta alla scadenza di un contratto a termine, ci vogliono almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei tre anni precedenti.
- Caregiver: lavoratori dipendenti o autonomi, che assistono da almeno 6 mesi coniuge o parenti di primo grado conviventi con handicap grave, oppure parenti e affini fino al secondo grado se i genitori o il coniuge del parente con handicap grave abbiamo almeno 70 anni o siano a loro volta in condizioni di disabilità.
- lavoratori con disabilità o invalidi, pari almeno al 74% o anche più.
- addetti a mansioni gravose: solo se appartenenti a una delle 15 categorie previste dalla normativa, e svolgono le attività gravose da almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure 7 anni negli ultimi dieci, e avere almeno 36 anni di contributi.
Per poter accedere all’Ape sociale il richiedente deve:
- aver maturato almeno 30 anni di contributi (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne;
- aver cessato l’attività lavorativa;
- essere residente in Italia;
- essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
- maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (710 euro circa).
Possono altresì presentare domanda tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti, stante il permanere degli stessi, e che non hanno provveduto ad avanzare la relativa domanda.
Per non perdere ratei di trattamento, i soggetti che al momento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio in argomento siano già in possesso di tutti i requisiti e le condizioni previste devono presentare contestualmente anche la domanda di APE sociale.
Ape social 2020: come fare domanda
Chi vuole approfittare della proroga e fare domanda, per la valutazione dei requisiti, lo può fare con tre modalità principali e alternative:
- direttamente online, utilizzando i canali telematici dell’Inps, ma si deve essere in possesso del codice Pin Inps,
- telefonando al Contact center Inps,
- recandosi negli uffici degli intermediari, come Caf e patronati.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento