Scopriamo insieme con alcuni esempi il costo medio dell’anticipo pensionistico.
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I requisiti per accedere all’Ape volontaria
L’Ape volontaria permette ai lavoratori dipendenti e agli autonomi iscritti alla gestione separata di accedere alla pensione anticipata a 63 anni, quindi fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla normale pensione di vecchiaia, se questi possiedono anche ameno 20 anni di contributi.
Oltre ai requisiti di età e di contribuzione, per accedere all’Ape i lavoratori dovranno aver maturato una pensione netta pari ad almeno 1,4 volte il minimo dell’Inps, ovvero circa 700 euro al mese.
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Infine, non si può richiedere il prestito per un periodo di durata inferiore a 6 mesi. Il limite massimo, come detto, è di 3 anni e 7 mesi.
A quanto ammonta l’Ape volontaria?
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Quale sarà l’importo massimo ottenibile tramite Ape?
Non è ancora possibile dare una risposta precisa a questa domanda, dato che la cifra esatta sarà definita da un decreto attuativo di prossima pubblicazione e dipenderà in ogni caso dai mesi di anticipo richiesti del lavoratore. Quasi sicuramente, tuttavia, l’importo massimo che sarà possibile richiedere si aggirerà tra l’85% e il 95% della pensione netta futura.
Quanto costa ogni anno l’Ape?
L’Ape volontaria, ed è questo il punto più importante e controverso della riforma, funzionerebbe appunto come un anticipo e non come un prepensionamento. L’anticipo pensionistico, infatti, dovrà essere restituito a rate in 20 anni non appena si saranno raggiunti i requisiti maturati per la pensione.
Il Governo stima che le rate da pagare per l’assegnazione dell’Ape saranno pari in media al 4,6 o 4,7% dell’importo netto della pensione per ogni anno di anticipo richiesto. Tale percentuale, però, è calcolata appunto solo sulla media dei venti anni; volendo essere più precisi, le rate sono in realtà più care in percentuale nei primi anni (5,4%) e meno negli ultimi (si arriva al 4% il ventesimo anno).
Il costo dell’Ape: l’esempio fornito dal Governo
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Per capire meglio esattamente a quanto ammonta il costo dell’Ape, seguiamo l’esempio fornito dal prospetto del Governo in allegato all’articolo.
Ipotizzando una richiesta di anticipo dell’85% dell’assegno pensionistico per tre anni e un tasso di interesse annuo del 2,5%, un lavoratore che ha maturato una pensione lorda di 1.000 euro (circa 865 euro netti) si vedrebbe detrarre dall’importo 140 euro al mese.
L’Ape richiesta, infatti, sarebbe pari a 736 euro (l’85% della pensione netta): tale cifra determina una rata di 173 euro. Da quest’ultima somma va però tolta la detrazione fiscale del 50% di quota interessi e premio, ovvero in questo caso 33 euro. La somma da pagare sarebbe quindi 140 euro, e la pensione netta 725 euro.
Questo determina, come accennato, un’incidenza media della rata sulla pensione netta del 4,6% per ogni anno di anticipo richiesto.
Il costo dell’Ape per le pensioni più alte
Il costo medio delle rate dell’Ape per chi percepisce una pensione più alta è in percentuale leggermente più elevato.
Il prospetto del Governo pone a tal proposito un altro esempio, sempre alle condizioni sopra ipotizzate: richiesta di anticipo dell’85% dell’assegno per tre anni e tasso di interesse del 2,5% all’anno. Un lavoratore che ha maturato una pensione lorda di 1.615 euro (1.286 euro netti) pagherebbe in questo caso 209 euro al mese, ovvero 258 euro di rata meno 49 euro di detrazioni. La trattenuta media sull’assegno pensionistico equivarrebbe quindi al 4,7% per anno di anticipo richiesto.
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