Arriviamo così a settembre, che significa l’avvio di un nuovo anno per milioni di studenti e decine di migliaia di insegnanti, tra cui moltissimi precari in attesa di scoprire se questa, davvero, sarà la volta buona per entrare nei ranghi dei docenti di professione, o se il purgatorio delle liste a esaurimento continuerà senza un tempo limite.
Per scoprire questo, si dovrà attendere, nei prossimi giorni, la riforma della scuola, annunciata per la scorsa settimana e poi rinviata dal governo, ufficialmente a mercoledì 3 settembre, salvo ulteriori ripensamenti.
Le date del Miur
Ma ciò che non cambierà, nei prossimi tempi, sarà il calendario di avvio delle lezioni in tutta Italia che, come noto, non poggia – ancora – su una singola data nazionale.
In ogni regione, infatti, vige una data generale per il suono della prima campanella, salvo, però, eventuali deroghe concesse ai vari istituti, soprattutto a quelli di secondo grado, le scuole superiori, che svolgono, in queste settimane, i corsi di recupero per gli studenti che, l’anno passato, abbiano maturato dei debiti formativi.
I primi a tornare sui banchi saranno gli alunni delle scuole in provincia di Bolzano, che saranno richiamati in aula già lunedì prossimo 8 settembre; mercoledì 10, toccherà ai “vicini” di Trento e agli studenti del Molise. Poi, alla spicciolata tutti riprenderanno le lezioni.
Anche quest’anno, alcune regioni hanno deciso di adottare i calendari pluriennali, che stabiliscono una data fissa per l’inizio e la fine dell’anno scolastico, come l’Emilia-Romagna che ha adottato il 15 settembre come primo giorno e l’8 giugno come data finale. L’importante, infatti, è che vengano svolti 200 giorni di lezione nell’arco dei mesi di scuola, con la previsione delle vacanze natalizie e quelle pasquali.
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