Per Ruffini l’Agenzia “deve “semplificarsi” (in termini di diffusione di un
cambiamento culturale nell’approccio alla propria funzione e in termini di organizzazione
interna delle attività e dei servizi) e deve “semplificare” le proprie modalità di
interlocuzione col contribuente, individuando forme di erogazione dei propri servizi idonee
a venire incontro alle esigenze quotidiane degli utenti”.
E il processo di semplificazione passa anche dall’eliminazione delle inutili burocrazie e
da una maggiore comprensibilità del linguaggio.
“Per questo è mia intenzione – precisa Ruffini – istituire una sorta di task force in Agenzia che si dedichi a semplificare i linguaggi, le forme con cui ci rapportiamo a milioni di cittadini, e non soltanto agli intermediari fiscali”.
Vai allo Speciale Agenzia delle Entrate
Sottolineando l’importanza del corretto adempimento dell’obbligo tributario e del presidio della legalità, affidati all’agenzia delle Entrate, il neo direttore pone l’accento sulla digitalizzazione, come informatizzazione dei servizi, ma anche esaustività delle banche dati.
Ruffini ha fatto notare come nei primi otto mesi del 2017 siano state inviate oltre 415.000 comunicazioni di compliance con la previsione di superare la soglia di 600.000 lettere.
Per il neo direttore dell’Agenzia sono stati fatti passi avanti, dal 730 precompilato alla trasmissione della liquidazione dei dati Iva, ma negli ultimi mesi professionisti e aziende sono stati messi anche in difficoltà dalle numerose scadenze, in certi casi prorogate, e dia nuovi strumenti operativi.
“L’Agenzia delle entrate ha accolto con particolare favore la proposta del MEF di programmare un tavolo di confronto con gli ordini professionali e le associazioni rappresentative delle imprese al fine di stabilire un definitivo calendario condiviso delle
scadenze, che consenta di evitare a monte la richiesta di proroghe”.
Volume consigliato
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento