La novità, inserita nel pacchetto di tagli e di ridefinizione degli uffici pubblici contenuti nella spending review, ha ricevuto parere favorevole dal Comitato di gestione dell’ente guidato da Attilio Befera, che da oggi, dunque, diventa a tutti gli effetti il plenipotenziario amministrativo della riscossione fiscale.
Con il nuovo assetto, sono state istituite anche due cariche di vicedirettore, con Gabriella Alemanno, ex direttore Agenzia del territorio, e Marco Di Capua che ricoprirà anche il ruolo di direttore vicario, dopo essere stato a capo dell’ufficio centrale di Amministrazione, Pianificazione e Controllo, sempre dell’Agenzia delle Entrate.
Ed è proprio nei connotati delle direzioni centrali che l’Agenzia del Territorio, di fatto inglobata nell’ente più esteso e generalmente inviso ai contribuenti, subisce il restyling più profondo.
Spariscono, infatti, i comparti di Amministrazione e Pianificazione, Sistemi informativi, Personale, Audit, che vengono cooptate nelle omologhe direzioni dell’Agenzia delle Entrate.
Una ridefinizione, quella alla base dell’accorpamento dei due istituti, che, quindi, porta con sé anche un ricambio – quantomeno negli incarichi – nelle funzioni di prim’ordine, in special modo proprio negli uffici interessati dall’ondata di razionalizzazione.
Così, il direttore aggiunto della direzione centrale Amministrazione, Pianificazione e Controllo, Stefano Antonio Sernia, passa al vertice dell’area, con Massimo Pietrangeli che da direttore centrale delle tagliate Risorse umane e Organizzazione del Territorio, diventa pro tempore direttore aggiunto della direzione centrale del Personale, fino a che, cioè, il processo di assimilazione non sarà ultimato.
Stessa sorte per Roberto Egidi, attuale direttore centrale Audit del Territorio, che approda alla carica di direttore aggiunto della direzione centrale Audit e Sicurezza, fintanto che il processo di commistione tra le due Agenzie non sarà ultimato.
Sono queste le direzioni principalmente coinvolte nel processo di ristrutturazione, mentre le altre in capo all’Agenzia del Territorio, confluiscono senza particolari modifiche dentro l’istituto con a capo Attilio Befera.
Il procedimento, però, non è terminato: quello approvato è solo un documento di un primo step per l’integrazione tra i due enti. Ora per concludere il processo di unificazione, si attende lo scadenzario che dovrà essere definito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel resoconto che sarà presentato al Parlamento riguardo questa attesa misura di alleggerimento istituzionale.
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