Addio al Professor Galgano

Non c’è studente di Giurisprudenza all’Università di Bologna degli ultimi decenni che non abbia bene in mente la grafica delle pagine del “Galgano” su cui ha preparato l’esame di diritto privato. Era il primo grande test a cui ti dovevi sottoporre e che dovevi superare per arrivare alla sospirata laurea. “Dato privato, mezzo avvocato” dicevano gli studenti del secondo anno, ed allora via a leggere e rileggere quelle pagine che avevano il grande pregio della chiarezza e l’unico difetto di essere tante.

La voce profonda, impastata e roca di chi ama fumare, gli occhi socchiusi eppure fulminanti, incuteva soggezione il Professor Francesco Galgano ai suoi studenti, forse anche perché sia aveva la sensazione di avere davanti quasi una leggenda vivente dell’Ateneo Bolognese.

Ho avuto la fortuna di essere un suo studente, uno dei tanti, tantissimi che per tre giorni la settimana si sedevano davanti a lui ad ascoltare come il diritto a volte può risultare incredibilmente chiaro e lineare.

Aveva il dono della scrittura, ma anche della parola. Illustrava concetti base e li arricchiva con una vasta, a volte originale, aneddotica frutto di una importante carriera professionale. Perché non fu solo un accademico, ma anche un grande Avvocato vantando illustri clienti e prestigiosi incarichi.

Francesco Galgano ci ha lasciatolo scorso 7 febbraio a 79 anni, lo salutano in questi giorni la città di Bologna, il mondo accademico e tante generazioni di studenti.

Massimiliano Pari

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