Acconto Irpef da versare entro il 1° luglio 2024: chi deve pagarlo e come

Paolo Ballanti 28/06/24

Occhio alla scadenza del 1° luglio 2024 per il versamento dell’acconto Irpef. L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) è il tributo dovuto dalle persone fisiche in possesso di uno o più di questi redditi: Fondiari, di capitale; di lavoro dipendente; di lavoro autonomo; di impresa; diversi.

L’ammontare dell’Irpef dovuta dal contribuente con riferimento ad un determinato periodo d’imposta è calcolato in sede di presentazione all’Agenzia entrate della dichiarazione dei redditi a mezzo modello 730 o Redditi Persone Fisiche.

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L’Irpef che risulta dai modelli dichiarativi dev’essere versata secondo un sistema di acconto e saldo. Nello specifico, ogni anno si versa il saldo relativo all’anno precedente e un acconto per l’anno in corso.

Di conseguenza, con riguardo alla dichiarazione dei redditi 2024 di competenza del periodo d’imposta 2023 i contribuenti devono farsi carico di:

– versare il saldo Irpef 2023;
– versare l’acconto Irpef 2024.

Con specifico riferimento all’acconto, eccezion fatta per dipendenti e pensionati che presentano il modello 730 e subiscono le trattenute a titolo di Irpef dovuta all’Erario direttamente in busta paga o nel cedolino di pensione, gli altri contribuenti sono chiamati a versare il primo acconto Irpef entro il 1° luglio 2024.

Analizziamo la questione in dettaglio. 

Indice

Quando non si paga l’acconto Irpef

L’acconto Irpef non è dovuto nei seguenti casi:

non sono stati conseguiti redditi nell’anno precedente e, di conseguenza, non è stata presentata la dichiarazione dei redditi;
– non sono stati conseguiti redditi nell’anno corrente anche se gli stessi sono stati totalizzati nell’annualità precedente;
– lavoratori dipendenti senza altri redditi, eccezion fatta per quello derivante dall’abitazione principale e relative pertinenze;
– decesso avvenuto nel periodo di versamento dell’acconto, tra il 1° gennaio e il 30 novembre;
– per l’anno precedente non era obbligatoria la presentazione della dichiarazione dei redditi, prevista invece per l’anno in corso;
– l’imposta risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze, non eccede, per l’Irpef, euro 51,65.

Come si calcola l’acconto Irpef

L’acconto Irpef si determina in misura pari al 100% dell’imposta risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente (metodo storico).

In alternativa è possibile versare l’acconto in misura inferiore (ovvero non versarlo) considerando l’andamento reddituale dell’anno in corso (metodo previsionale).

Metodo storico

La base imponibile per il calcolo dell’acconto è data dall’imposta dell’anno precedente, diminuita delle detrazioni, dei crediti d’imposta e delle ritenute spettanti, come risultanti dalla dichiarazione di competenza dell’anno precedente.

Metodo previsionale

Il contribuente che valuta che l’imposta dovuta per l’anno in corso sarà inferiore o assente rispetto a quella dell’anno precedente, si può versare un acconto inferiore a quello dovuto.

In quali casi e come si versa l’acconto Irpef

Eccezion fatta per le ipotesi di esclusione sopra descritte e qualora l’Irpef dovuta sia superiore al limite minimo di 12,00 euro, al di sotto del quale non sorge l’obbligo di pagamento, l’acconto dev’essere versato a mezzo modello F24, a prescindere dal fatto che sia dovuta l’imposta a saldo.

Se la somma interessata è inferiore a 257,52 euro, l’acconto si versa in un’unica rata entro il 30 novembre 2024.

Al contrario, per gli importi pari o superiori a 257,52 euro l’acconto si versa in due rate, di cui la prima insieme al saldo.

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Prima rata di acconto entro il 1° luglio 2024

Eccezion fatta per i soggetti ISA (che vedremo tra poco):

– la prima rata dell’acconto Irpef è da versare entro il 1° luglio 2024 (il termine ordinario del 30 giugno cade di domenica) in misura pari al 40%, con la possibilità di corrispondere l’importo nei trenta giorni successivi (entro il 31 luglio 2024) con applicazione dello 0,40% a titolo di interessi;
– la seconda rata d’acconto, corrispondente al 60% residuo, dev’essere versata entro il 30 novembre 2024.

Rateazione

La prima rata dell’acconto Irpef può essere versata in più rate mensili di pari importo, applicando una maggiorazione del 4% annuo a titolo di interessi, corrispondenti allo 0,33% mensile.

Il numero delle rate è determinato dal contribuente, a condizione che il pagamento sia completato entro il 16 dicembre 2024 (corrispondente all’anno di presentazione della dichiarazione da cui emerge il debito).

Da notare che le rate successive alla prima devono essere versate entro il 16 di ciascun mese, eccezion fatta per agosto dove la scadenza si considera rispettata se il pagamento è effettuato entro il 20 agosto.

In sostanza, il contribuente che intende dilazionare i pagamenti è tenuto a:

– determinare il numero di rate, comunque tale da garantire il pagamento integrale dell’acconto entro il 16 dicembre 2024;
– versare la prima rata entro il 1° luglio 2024, senza interessi;
– versare le rate successive, maggiorate degli interessi, entro il giorno 16 del mese e, in ogni caso, entro e non oltre il giorno 16 del mese di dicembre 2024.

Ecco di seguito un esempio di dilazione della prima rata d’acconto Irpef, ipotizzando il numero massimo di rate (sette):

Dilazione prima rata d’acconto Irpef (sette rate)Data di scadenzaInteressi (4% annuo, 0,33% mensile)Interessi (%)
Prima rata1° luglio 2024No0,00
Seconda rata16 luglio 20240,17
Terza rata20 agosto 20240,50
Quarta rata16 settembre 20240,83
Quinta rata16 ottobre 20241,16
Sesta rata18 novembre 2024 (il termine ordinario del 16 novembre cade di sabato)1,49
Settima rata16 dicembre 20241,82

Soggetti ISA

I contribuenti che:

– esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA e dichiarano compensi o ricavi non superiori al limite stabilito per ciascun indice dal corrispondente decreto ministeriale;
– partecipano a società, associazioni e imprese il cui reddito è tassato per trasparenza in capo agli stessi;

versano l’acconto superiore a 257,42 euro in due rate, ciascuna pari al 50%, alle seguenti scadenze:

– prima rata entro il 30 giugno 2024 (termine che slitta al 1° luglio) con la possibilità di prorogare la scadenza di trenta giorni, nonché di dilazionare l’importo;
– seconda rata entro il 30 novembre 2024.

Come previsto dall’articolo 37 del Decreto legislativo 12 febbraio 2024 numero 13, i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del MEF, tenuti a effettuare entro il 1° luglio 2024“i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi” per il primo anno “di applicazione dell’istituto del concordato preventivo biennale” possono provvedervi “entro il 31 luglio 2024 senza alcuna maggiorazione”. Tali disposizioni si applicano anche ai contribuenti che adottano il regime forfettario.

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