Legge di stabilità 2014 in Senato: il testo ufficiale arrivato in Parlamento

Redazione 22/10/13
La legge di stabilità 2014 arriva oggi in Senato. Ieri sera il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il testo della manovra finanziaria per i prossimi tre anni, che ora si appresta a compiere il suo percorso parlamentare.

Un iter che si annuncia già irto di difficoltà per il governo, già costretto a fronteggiare i mugugni del sindacato, il quale, in maniera unitaria, ha già annunciato 4 ore di sciopero generale per novembre per protestare contro i tagli al personale statale.

Nel frattempo, però, ieri sera il presidente del Consiglio Enrico Letta si è recato in televisione, al programma di approfondimento Otto e mezzo di Lilli Gruber su La7, per spiegare i contenuti e le proposte inserite nella legge di bilancio. Nel frattempo, però, anche Confindustria ha messo in guardia la classe politica, avvisando di non attendersi brutte sorprese dalla discussione in procinto di avviarsi alle Camere.

Finalmente, dunque, c’è un testo ufficiale arrivato in Parlamento, che costituirà la base da cui partiranno Commissioni e gruppi a Camera e Senato per discutere su tagli e investimenti contenuti nella manovra.

Nel complesso, sono 26 i miliardi di euro messo sul piatto da qui al 2016, di cui più di 11 nei prossimi dodici mesi. Uno sforzo importante, che, comunque, il premier ha riconosciuto come dettato da una prudenza di fondo, finalizzata a non voler distruggere le fondamenta di questi ultimi anni di austerity. Per la prima volta, rivendica infatti il governo, la pressione fiscale è in discesa, mentre negli anni addietro la legge di stabilità significava soprattutto nuove tasse.

Ma c’è chi non se la passa bene: sono i dipendenti statali, che si vedranno decurtati, nei prossimi tre anni, fino a 5mila euro dalla busta paga, per effetto della proroga al blocco delle indicizzazioni degli stipendi, oltre allo stop inflitto al turnover che rende l’uscita dal lavoro sempre più complicata.

Anche sul fronte fiscale, poi, in Aula sarà battaglia: la nuova Trise, che manderà in soffitta Imu e Tares, necessita ancora di qualche ritocco, soprattutto nei suoi ambiti di applicazione e nei suoi criteri di calcolo. Insomma, il cammino della legge di stabilità 2014 è appena cominciato.

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